Un piccolo regno per le tartarughe

Il parco Ivo Lola Ribar, nel rione di Bulevard, un habitat su misura per ospitare questi esseri secolari

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Un piccolo regno per le tartarughe
Le tartarughe sono animali molto curiosi. Foto: ORNELLA SCIUCCA

Rettili antichi, acuti, sensibili e affettuosi. Chi sono? Le tartarughe acquatiche, animali ormai domestici a tutti gli effetti, che ben si adattano sia alla vita in cattività sia a quella in un laghetto o un acqua terrario. A Fiume, per incontrarle e conoscerle meglio, osservarle da vicino e, perché no, magari accarezzarle delicatamente, non serve andare lontano, basta munirsi di tempo e, per soddisfare qualche curiosità in più, di qualche manuale. Infatti, a pochi minuti dal centro, nel rione residenziale di Bulevard, si trova una superficie di verde, tranquilla e ben curata, ubicata subito sotto uno dei punti panoramici più suggestivi della città. Ciò che la rende spettacolare è un bellissimo laghetto, che ospita una trentina di tartarughe. Trattasi del parco Ivo Lola Ribar, risistemato qualche tempo fa, adibito all’accoglienza di un mini habitat creato su misura per questi esseri secolari.

La cura dello spazio
Giunti nella deliziosa oasi verdeggiante, raggiunta facilmente dalla strada principale tramite una delle due scalinate (una a destra e l’altra a sinistra), la prima cosa che colpisce è la cura dello spazio che, più che un parco in città, sembra un rifugio di pace, quasi un luogo di fantasia. Protagonista assoluto, in mezzo allo stesso, un laghetto con una trentina di tartarughe, alcune a riposo su un plateau di gomma galleggiante, altre su delle rocce emerse, bagnate dalla fontanella e altre ancora a nuoto. Una decina di loro, nell’avvistare il visitatore, si avvicina curiosamente e, spingendosi con le zampette per farsi spazio, si fa accarezzare e, a mo’ di vere primedonne, fotografare. Nell’osservarle si nota che le loro dimensioni, come pure le striature, la lunghezza delle unghie e della coda, nonché quelle del piastrone (in alcune piatto e in altre concavo), sono diverse. Si presume trattasi della differenza tra maschi e femmine. Peccato non avere con noi un libro o manuale con qualche informazione a riguardo. Per fortuna ci sono Google e Internet, che consultiamo e che, velocemente, ci mette a conoscenza di molti aspetti della biologia, ad esempio che respirano aria con i polmoni, ma possono restare per parecchio tempo sott’acqua, in apnea per lunghi periodi, fino anche a trenta minuti, che da adulte raggiungono fino a 30-40 centimetri di lunghezza, che vivono in media dai 25 ai trent’anni e tanto altro. Informazioni interessanti che, se scoperte direttamente in loco, rendono il momento veramente unico. Ciò che rallegra è che lo stesso è a portata di mano e accessibile a tutti e offre, soprattutto ai bambini, l’opportunità di scoprire questi rettili, studiarne i comportamenti e imparare a proteggerli, divertendosi allo stesso tempo. Ovviamente bisogna farlo durante i mesi estivi, quando sono più attive che mai, perché dopo vanno in letargo. Ciò che dispiace è che non vi siano tabelle, targhe o qualche percorso educativo da leggere o seguire, affinché l’esperienza, così particolare eppur semplice, sia completa.

Campi ludici abbandonati
In prossimità del sunnominato parco, sotto la strada, nelle adiacenze di uno degli eleganti palazzi del rione di Bulevard, l’osservatore più attento non può non notare due ampi spazi ludici, chiaramente abbandonati e dismessi, ma testimoni di trascorsi allegri, dedicati al gioco. Trattasi di due campi in asfalto. Il primo, più grande, è ricoperto di una scritta a favore dell’ecologia e del gioco sostenibile, come pure da una serie di cerchi e triangoli colorati, disposti e ordinati in serie, la cui funzione era (lo sarà ancora?) quella di divertirsi e trascorrere momenti ludici. Il secondo, sito subito sotto, affiancato da scale di cemento adibite (una volta) a tribuna per gli spettatori, è completamente spoglio, circondato da erbacce, alberi caduti, rami secchi, qualche rudere e un paio di garage. A fare da guardiano della struttura, decisamente da risistemare e portare a nuova vita (come tante altre nei dintorni) un gatto, impigrito e accaldato.

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