Un gesto nobile che non ha prezzo

In occasione della Giornata dei donatori di sangue, coloro che hanno steso il braccio per decine di volte sono stati accolti nella sede della Regione e in Municipio

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Un gesto nobile che non ha prezzo
Alcuni dei donatori premiati durante il ricevimento in Regione. Foto: RONI BRMALJ

Donare il proprio sangue è sicuramente uno dei gesti più nobili che ci siano. Bastano pochi minuti del nostro tempo libero per salvare tantissime vite. Per rendere onore ai pluridonatori di sangue della Regione litoraneo-montana, ieri mattina coloro che hanno steso il braccio per 55, 75, 125 e 150 volte, sono stati accolti dal presidente della Regione, Zlatko Komadina, da Vesna Čavar, capodipartimento per la sanità, da Dragica Marač, capodipartimento per la politica sociale e i giovani, da Karin Kuljanić e da Branka Maračić, rispettivamente presidente e direttrice della Croce rossa regionale. L’evento si è svolto in vista della Giornata dei donatori di sangue che viene celebrata oggi e del 70º anniversario della prima azione di donazione organizzata dalla Croce rossa nazionale. “Con ogni donazione possiamo salvare tre vite, il che significa che voi presenti avete salvato ben 2mila persone nel corso della vostra attività – ha detto Zlatko Komadina –. Un numero impressionante. Motivo per il quale vogliamo ringraziarvi del vostro altruismo e del nobile gesto”. Karin Kuljanić ha voluto sottolineare che questa è una delle celebrazioni più sentite nell’ambito della Croce rossa. “Siamo molto fieri di tutti voi che per tantissimi anni avete donato parte di voi stessi”, ha dichiarato. Molto sentite anche le parole di Dragica Marač, la quale ha affermato di provare un profondo rispetto per tutti i donatori di sangue. “Siete dei meravigliosi modelli da seguire. Salvare 2mila persone non è cosa da poco e probabilmente spesso non siete coscienti di quanto sia grande questa cifra e che significato abbia il vostro gesto”, ha detto. Parole di lode e ringraziamento anche da parte di Vesna Čavar e Branka Maračić, le quali hanno ricordato che purtroppo non esiste un surrogato del sangue e quindi i donatori sono persone uniche al mondo.

I donatori accolti a Palazzo municipale.
Foto: Goran Kovacic/PIXSELL

A nome dei laureati, ai presenti si è rivolto Roberto Žigulić, dei donatori della CR di Abbazia, il quale ha voluto sottolineare che l’atto del donare sé stessi dovrebbe essere in primo piano. “Ricevere un premio fa sempre piacere, però in questo caso lo stesso per noi è meno importante rispetto al risultato della donazione. I donatori danno tanto senza chiedere niente in cambio e spero che questa tradizione continui e che il numero dei nuovi donatori salga ulteriormente”, ha concluso Žigulić.
A ricevere la targa di riconoscimento sono stati Enisa Karabašić-Rekanović (55 donazioni), Ksenija Komadina (75), Ronald Karlić, Ratko Baretić, Ladislav Juretić, Boris Juričić, Vinko Tutić (125), Ramadan Džemaili, Zoran Ivančević, Branko Stegnjaić, Milorad Hajnić e Roberto Žigulić (150).
Zoran Ivančević è il più giovane tra coloro che hanno donato per ben 150 volte. “Adesso siamo già arrivati a 152 donazioni – ci ha detto visibilmente fiero –. La prima volta è stata presso l’Accademia di polizia, ovvero la Scuola media superiore di polizia a Zagabria, il 18 settembre del 1996, giorno del mio 18º compleanno. Il motivo? Avevo capito che si trattava di un gesto molto umano e visto che ero in salute ho deciso di farlo e di aiutare il prossimo. Questo è diventato uno stile di vita con il quale spero di sensibilizzare anche altre persone più giovani. Sapere di avere salvato delle vite non ha prezzo”.
Enisa Karabašić-Rekanović ha racconta profondamente emozionata il suo percorso di donatrice. “Ero ancora minorenne quando mia sorella ha avuto bisogno di un donatore – ha spiegato commossa –. In quel momento ho capito quanto sia importante aiutare il prossimo. Mio figlio in seguito è stato colpito da sepsi ed è sopravvissuto solo grazie a una trasfusione di sangue. La mia motivazione quindi non ha bisogno di spiegazioni. Sono fiera di fare parte di questa grande famiglia che in ogni momento può aiutare qualcuno. Purtroppo le donne possono donare meno volte degli uomini e quindi siamo in svantaggio, però ogni qual volta si presenti l’occasione io sono presente. Bisogna motivare i giovani e far capire loro quanto sia importante la vita umana che viene al primo posto”.

La riunione nella sede regionale.
Foto: RONI BRMALJ

Ricevimento anche dal sindaco
Anche la Città ha organizzato un ricevimento per i laureati che hanno donato per 35, 100, 125 e 150 volte il sangue. Presenti all’evento il sindaco Marko Filipović, la capodipartimento per la sanità e la tutela sociale, Karla Mušković, la direttrice e la presidente della Croce rossa cittadina, rispettivamente Petra Šuljić e Kim Anić, il presidente del Consiglio dei donatori Vedran Butorac e la responsabile del Dipartimento dei donatori di Fiume, Željka Kinkela.
Per avere donato 150 volte sono stati premiati Ramadan Džemaili e Branko Stegnjaić, per 125 Vinko Tutić. A Marino Benić, Marin Cuculić, Slavko Djarmati, Slavko Fištrek, Željko Gal, Predrag Grilj, Ferdo Milardović, Eldin Okanović e Zdenko Škrtić il riconoscimento per 100 donazioni, a Elena Domika, Martina Herceg, Darija Vukić Lušić e Gordana Šegota per 35.

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