Crociere a Fiume. Rajko Jurman: «Il meglio deve ancora venire»

Domenica si è conclusa la stagione crocieristica da record, che ha visto 24 scali di navi bianche e oltre 41mila passeggeri movimentati. I numeri sono destinati praticamente a raddoppiare nel 2020, come annunciato dal responsabile del settore commerciale dell’Autorità portuale

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Crociere a Fiume. Rajko Jurman: «Il meglio deve ancora venire»

Con l’attracco della Celebrity Constellation, domenica si è chiusa la stagione crocieristica a Fiume. Un’annata record, che ha visto 24 scali di navi bianche e un totale di 41.138 passeggeri movimentati (ai quali si aggiungono i quasi 17mila membri dell’equipaggio). Numeri ancora lontani da quelli dei principali competitor croati come Ragusa (Dubrovnik), Spalato e Zara, ma nel caso del capoluogo quarnerino il focus è puntato su una crescita costante, ma equilibrata, con l’obiettivo di fare del cosiddetto cruising un asset di sviluppo per la città e l’intera Regione litoraneo-montana. Nel frattempo, all’Autorità portuale è già tempo di bilanci per la stagione appena conclusa, ma anche per guardare al 2020 che è alle porte.
“Certo che siamo soddisfatti di come sia andata quest’anno – racconta il responsabile del settore commerciale dell’Authority, Rajko Jurman –. In realtà sarebbero dovuti essere 26 gli approdi, ma in due occasioni l’arrivo della Koningsdam è saltato: una volta per colpa della bora e l’altra perché all’ultimo c’è stato un cambio dell’itinerario da parte dell’armatore. Oltre alle grandi navi bianche, mi preme sottolineare l’importanza dei piccoli velieri con i quali vengono organizzati tour di una o due settimane lungo l’Adriatico e che quest’anno hanno registrato 12.759 passeggeri contro i 12.188 del 2018. L’anno prossimo arriveranno altri due velieri per cui questi numeri sono destinati a crescere ulteriormente”.
MSC e Carnival
La crocieristica è uno di quei settori in cui la pianificazione ricopre un aspetto cruciale e all’Autorità portuale lo sanno bene, tant’è che il calendario per il prossimo anno è già pronto. E qui un ruolo chiave lo giocherà il progetto Fiume CEC 2020.
“Le compagnie – prosegue Jurman –, sono molto attente ai grandi eventi delle varie destinazioni e l’appuntamento del prossimo anno rappresenta certamente un importante fattore d’interesse in questo senso. Abbiamo calendarizzato 41 attracchi che porteranno in città circa 77mila passeggeri. Inoltre, siamo riusciti a portare due colossi come MSC e Carnival, nonché 11 navi che per la prima volta faranno tappa a Fiume. Naturalmente stiamo anche lavorando per il post 2020: per il 2021 abbiamo calendarizzato 34 scali, 7 per il 2022 e 1 già per il 2023”.

Rajko Jurman, il responsabile del settore commerciale dell’Authority

Scalo esterno sul Molo longo
L’aumento degli arrivi rischia di scoperchiare il vaso di Pandora rappresentato dal limite della ricezione di navi bianche. “È chiaro che dovremo trovare delle soluzioni. Finora abbiamo utilizzato il terminal di Brajdica, e a questo proposito ci tengo a ringraziare la AGCT (la società concessionaria dello scalo, nda) per esserci sempre venuta incontro. In futuro sarà sempre più difficile contare su quest’alternativa visto che il traffico merci sta registrando una costante crescita. Poche settimane fa abbiamo collocato due pontoni distanziatori che ci permettono di accogliere navi lunghe fino a 295 metri all’interno del Molo longo, mentre la soluzione che stiamo attualmente valutando riguarda la realizzazione di una piattaforma lunga 200 metri da montare nella parte esterna del Molo longo. L’idea è quella di attingere ai fondi europei, ma al momento è ancora troppo presto per parlarne, anche se una prima data potrebbe essere il 2023. In attesa di questo progetto, stiamo prendendo in considerazione di utilizzare il Molo Zagabria. A breve dove dovrebbe venire scelto il concessionario dello scalo al quale chiederemo la disponibilità per l’attracco delle crociere”.
Calendario compresso
Il calendario 2020 sarà alquanto compresso visto che la stagione si aprirà il 3 maggio per chiudersi il 26 ottobre. “Il 22 agosto è previsto l’arrivo di ben tre navi. Non chiedetemi come faremo ad accoglierle tutte in una volta perché non lo so nemmeno io (ride). Scherzi a parte, non ci saranno problemi perché una verrà ormeggiata nel terminal di Brajdica, una sul Molo longo e la terza, forse, sul Molo Zagrabria, o in alternativa rimarrà in rada. Considerando anche l’arrivo di crociere dalle dimensioni più grandi, la media del numero dei passeggeri passerà dai 1.700 di quest’anno ai 2.082 nel prossimo”.
Fiume non avrà le Mura cittadine come Ragusa (Dubrovnik) e nemmeno il Palazzo di Diocleziano come Spalato, ma a differenza delle due località ha un vantaggio che gli armatori stanno prendendo sempre più in considerazione. “La posizione della città consente di raggiungere numerose destinazioni nell’arco di un centinaio di chilometri. I vari Enti per il turismo della Regione organizziamo per i crocieristi tantissime escursioni come ad esempio sulle isole di Veglia e di Cherso, lungo le riviere di Abbazia e di Crikvenica, in Istria, in Gorski kotar, a Plitvice, nelle grotte di Postumia, fino ad arrivare a due capitali come Zagabria e Lubiana. Tuttavia, il tour preferito dagli ospiti rimane quello in città, ovvero un giro per Tersatto e sul Corso perché per loro è molto interessante conoscere la città in cui attraccano”, conclude Rajko Jurman.
Fiume gongola e Abbazia… rimugina
Per una città che gongola, c’è n’è un’altra che invece rimugina. È il caso di Abbazia, che quest’anno ha accolto soltanto 8 navi bianche, per un totale di 1.514 passeggeri movimentati. Un netto calo rispetto alle 13 del 2018.
“Bisogna tenere presente che Abbazia non è una vera e propria destinazione crocieristica – precisa il direttore della locale Autorità portuale, Fernando Kirigin –. A partire da una questione prettamente infrastrutturale dato che il nostro porto non ci consente di accogliere navi da crociera. Un conto è quando una nave attracca sul Molo longo e un’altra, come nel nostro caso, dove è invece costretta a rimanere in rada. In futuro vedremo di ampliare il porto in modo da poter accogliere almeno le unità più piccole, ma si tratta di un progetto che prevede costi proibitivi, anche se i fondi europei potrebbero rappresentare una soluzione in tal senso. Al di là del calo, la stagione non è da buttare. Noi stiamo comunque facendo il possibile e per l’anno prossimo le crociere calendarizzate sono una decina, ma per portarne un numero maggiore ad Abbazia è necessaria la sinergia tra l’Autorità portuale, che ha il compito di assicurare un’infrastruttura adeguata, e l’Ente per il turismo, che deve invece occuparsi di richiamare le compagnie armatoriali”.

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