Turismo 2022. Prospettive… sostenibili

Ad Abbazia si è discusso dei presupposti per un’altra buona stagione

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Turismo 2022. Prospettive… sostenibili

La stagione turistica 2021 non è ancora terminata e si parla già delle prospettive per l’anno prossimo. Ieri all’Hotel Ambassador di Abbazia si è svolto il convegno “Turismo 2022”, che si è posto inequivocabilmente l’obiettivo di tracciare il percorso volto ad assicurare i presupposti per un’altra buona stagione.
All’incontro sono intervenuti numerosi operatori del settore dell’ospitalità, primo fra tutti Kristjan Staničić, direttore dell’Ente croato per il turismo: “In questo momento fuori sta piovendo, ma per noi l’annata turistica non è ancora terminata. Anche prima della pandemia abbiamo cercato di evitare l’espressione stagione utilizzando l’anno come punto di riferimento. In questo senso abbiamo compiuto dei passi avanti, ma sarebbe illusorio credere che ci possa essere una stagione che dura 365 giorni all’anno. Comunque, tenendo conto di ciò che è capitato a noi e agli altri Paesi da cui arriva il maggior numero di turisti in Croazia, dobbiamo essere soddisfatti. Siamo circa al 78 per cento del livello dell’anno record 2019. Il mese di settembre, tra l’altro, è andato bene, quasi come quello di due anni fa. Sono dei segnali, dei trend, che ci pongono in una buona posizione di partenza nella pianificazione del 2022”.

L’evento è stato seguito da un pubblico interessato

Contare sui benefici

Lo sviluppo del turismo viene inteso oggi, regolarmente, con l’aggettivo sostenibile. Questo 2021, secondo anno di pandemia, oltre alla sostenibilità ha dovuto offrire qualcos’altro per poter contare sui benefici che l’intera economia croata trae dall’industria dell’ospitalità. Staničić ha commentato così: “Si è lavorato bene a livello di promozione, ma soprattutto di comunicazione tra gli operatori turistici, il governo e i vari ministeri, come le altre istituzioni che sono stati di grande importanza in questo periodo. Dobbiamo ricordare che soltanto quattro mesi fa non sapevamo più di tanto di ciò che in seguito sarebbe accaduto nei Paesi che tradizionalmente rappresentano buona parte del nostro mercato. Si è posto in primo piano l’aspetto della sicurezza. La Croazia è stata una destinazione sicura sia lo scorso che quest’anno. È stata riconosciuta come un Paese leader nel Mediterraneo e con questo presupposto possiamo guardare con fiducia anche al 2022. L’obiettivo è quello di mantenere la posizione che abbiamo conquistato. In sei mesi, tra carta stampata e media elettronici, abbiamo provveduto a oltre 27mila pubblicazioni, indirizzate verso 15 Paesi per convincere quegli 11-12 milioni di turisti a scegliere proprio noi. Il livello di sicurezza, per quanto riguarda la salute, è dovuto anche alla campagna vaccinale per il personale turistico, con l’istituzione di punti per effettuare i test, tutte condizioni per far sentire a proprio agio chi viene in vacanza in Croazia”.
Il 2022, considerando che la pandemia non è stata debellata, si prospetta come un altro anno incerto, ma in base alle esperienze raccolte negli ultimi due anni ci si sente pronti per affrontare le nuove sfide. Staničić ha concluso sottolineando l’importanza del vaccino e quindi del “green pass”, che consente e consentirà i viaggiare liberamente.
La moderatrice della conferenza Gordana Nikolić, direttrice della business school PAR di Fiume, ha commentato che la Croazia è stata posizionata tra le migliori venti destinazioni in base a un sondaggio di un’autorevole rivista specializzata americana: “È allo stesso tempo lusinghiero e impegnativo nel senso che tale titolo va anche giustificato”. Staničić ha risposto che proprio negli Stati Uniti sono stati compiuti i passi più importanti, grazie anche a due linee aeree dirette tra Ragusa (Dubrovnik) e New York. L’anno prossimo ve ne sarà una terza. C’è quindi la Cina, la Corea del Sud, ma qui si dovrà fare i conti con la situazione epidemiologica: “I Paesi vicini e gli stessi turisti croati sono comunque al primo posto nelle nostre attività”.

Vulnerabilità

Lidija Bagarić, docente esterna alla Facoltà di management nel turismo e nella ristorazione di Ica, ha constatato quanto il turismo sia vulnerabile agli eventi come lo è stata la pandemia del coronavirus: “In una-due settimana tuto il mondo si è fermato. Osservando i dati relativi alla durata delle pandemie, secondo le ultime ricerche dovremmo arrivare a 22 mesi e da questo punto di vista possiamo credere di essere prossimi all’uscita dall’emergenza sanitaria. L’Organizzazione mondiale del turismo sta valutando, invece, che si arriverà alla normalità soltanto nel 2023”.

I relatori del Convegno

Una risorsa

La salute e la sua tutela, Covid a parte, rappresenta anche una risorsa che in Croazia viene già riconosciuta, ma che ha grandi prospettive di crescita. Lo ha ribadito Vladimir Mozetič, presidente del Cluster del turismo sanitario nel Quarnero: “Nel 2019 circa 80mila turisti hanno deciso di venire nel Quarnero in funzione della propria salute. Lo scorso anno c’è stato un brusco calo, dovuto in primo luogo al mancato arrivo di pazienti negli studi di odontoiatria, rimasti a casa a causa della pandemia”. Nel Cluster del turismo sanitario ci sono circa 8.000 dipendenti, di cui 4.500 fanno parte del personale medico e paramedico, suddivisi in 32 strutture.

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