Traffico a Fiume, la rivolta degli autisti bus

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Traffico a Fiume, la rivolta degli autisti bus
Il punto rivelatosi più critico: quello che da via dei Remai porta in via Zajc, dove sono state soppresse le strisce pedonali. Foto Roni Brmalj

“Nessuno ha chiesto il nostro parere. Da un giorno all’altro ci siamo trovati nelle condizioni di dover prestare servizio con il nuovo regime di circolazione. Tra l’altro, rischiamo grosso tutti i giorni, perché lungo il percorso alternativo provvisorio ci sono insidie un po’ ovunque. Se avviene un incidente che ci dovesse vedere coinvolti, noi autisti abbiamo buone probabilità di esserne dichiarati responsabili. La dirigenza aziendale non ci sostiene”. Questa è la voce di un conducente dell’“Autotrolej” che ci ha confessato di avere dei timori, di essere costantemente sottoposto a stress a causa di un piano di circolazione impostato male.
Abbiamo raggiunto, quindi, qualcuno con la prerogativa di poter parlare senza peli sulla lingua. Ci siamo rivolti al fiduciario sindacale Mateo Mavrić, che avevamo conosciuto lo scorso anno durante la vertenza con la dirigenza quando si prospettava l’ipotesi di uno sciopero nei trasporti pubblici. “Sì, è vero. Nel progettare il regime di circolazione provvisorio a noi autisti non hanno chiesto nulla. Ben presto ci siamo accorti che certe scelte non sono proprio azzeccate. Alcune – ha spiegato Mavrić –, mettono in serio pericolo l’incolumità dei cittadini”.

Quella dei Remai (Veslarska) è una via stretta. Foto Roni Brmalj

Donna investita il primo giorno

Lunedì mattina, come sappiamo, c’è stato un incidente in cui una donna anziana è finita sotto le ruote dell’autobus della linea 5 che svoltava da via dei Remai (Veslarska) immettendosi in via Zajc. La dinamica è stata chiarita e l’autista è stato scagionato. “Non è responsabile per quanto avvenuto – ha illustrato il sindacalista –, ma è sotto shock, fortemente provato dall’episodio. In quel punto, per intenderci, anche se sono state soppresse le strisce pedonali, i pedoni continuano ad attraversare la strada. Oltre alla questione dei pedoni che non osservano i divieti, c’è il problema dell’inadeguatezza del percorso per gli autobus”.

Vie strette per i bus

Via dei Remai collega piazza Jelačić a via Zajc con due corsie a senso unico. Per poter girare a destra in via Zajc i conducenti devono impostare la traiettoria invadendo la corsia sinistra di via dei Remai e quindi sconfinando nella corsia sinistra anche in via Zajc. “È una situazione che ha già causato due incidenti, anche se lievi, con danni materiali contenuti. In entrambi i casi i nostri bus hanno urtato delle auto. È impossibile svoltare a destra senza invadere la corsia sinistra, occupandone più della metà. I due incidenti a cui ho accennato sono avvenuti con le stesse modalità. L’autobus, in entrambi i casi autosnodati, hanno urtato lievemente con il lato posteriore sinistro le auto che viaggiavano parallelamente sulla corsia sinistra. In casi come questi, la colpa è del conducente del bus che ha invaso l’altra corsia, anche se andrebbe attribuita all’inadeguatezza della strada, troppo stretta per consentire il transito e le manovre di autobus lunghi 12 metri, o 18 se si tratta di autosnodati”.
Lo stesso discorso vale anche per via Zara, due corsie a senso unico, che gli autobus imboccano dalla Riva, dopo Palazzo Adria.

Presenza fissa della Polstrada nei punti più critici del centro cittadino. Foto Željko Jerneić

Fermate da spostare

Una volta superato il punto nevralgico all’ingresso in via Zajc, ecco un altro problema. La fermata è stata sistemata troppo vicino e se c’è più di un bus viene a formarsi la coda in via dei Remai, che può arrivare fino in Fiumara. “Sarebbe il caso di spostarla di almeno dieci metri, mentre quella successiva, davanti a Palazzo Adria, andrebbe posta un po’ prima. Anche in questo caso, forse, avrebbero potuto e dovuto consultarsi con i diretti interessati, con gli autisti dei bus”, ha affermato ancora Mavrić.
La frittata è fatta ed è giunto il momento di correre ai ripari, visto che nessuno finora ha voluto cospargersi il capo di cenere, ammettendo di aver sbagliato. Gli autobus delle linee suburbane, quelle che partono dal Delta, a quanto pare, arriveranno in via Zajc direttamente, senza dover compiere il percorso lungo la Fiumara, piazza Jelačić e via dei Remai. “Avevamo proposto fin dall’inizio di dirottare i mezzi pubblici sul tragitto settentrionale, evitando il centro. Torniamo a ripetere, che almeno una parte delle linee urbane debba transitare lungo quel percorso. Finora non ci hanno dato ascolto”, aggiunge Mateo Mavrić, che proprio in questi giorni avrà dei nuovi colleghi, giunti da lontano, da India, Filippine e Nepal.

In via Adamich, chiusa al traffico, stanno per iniziare i lavori. Foto Željko Jerneić

Rinforzi dall’Asia

I rinforzi dall’Asia arrivano per sopperire alla mancanza di conducenti, un fenomeno presente da diversi anni nell’azienda di trasporti pubblici fiumana, come pure in molti Paesi europei. All’Ufficio di collocamento il concorso per l’assunzione di autisti è sempre aperto, ma l’interesse è scarso. “Io venni assunto all’Autotrolej nel 2009 – ha raccontato Mavrić –, quando vi erano oltre 350 conducenti. Poco prima della pandemia il numero era sceso a 320 unità. Oggi siamo sotto quota 260 di cui 9 prestano servizio come pensionati. Inoltre, una decina è in cassa malati prolungata con scarse probabilità di rientro. In questi giorni si aggregheranno intorno ai dieci lavoratori stranieri e altrettanti tra marzo e aprile. Per tutti noi è una nuova sfida, ma siamo certi che i colleghi giunti da lontano si adatteranno bene. A questo punto farei un appello sia ai passeggeri che agli automobilisti di aiutarli, di essere indulgenti e pazienti”.

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