Thalassotherapia di Abbazia: conoscenza dell’essere

Alla Thalassotherapia di Abbazia la conferenza «L’applicazione medica e pratica dell’Ayurveda nella vita quotidiana»

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Thalassotherapia di Abbazia: conoscenza dell’essere
L’intervento del dott. Viktor Peršić, direttore della Thalassotherapia di Abbazia. Foto: RONI BRMALJ

Oggidì l’uomo moderno, posto sotto pressione dai dettami di una società estremamente competitiva, frenetica, superficiale, aggressiva, multitasking, poco “umana” e troppo riferita da un lato al passato e dall’altro al futuro, si ritrova a dover affrontare sempre più problemi di salute. Pertanto, al fine di comprendere il corpo e lo spirito, nonché trovare qualche risposta e/o soluzione, ricorre sempre più spesso agli antichi metodi tradizionali. In tale contesto, a Villa Dubrava di Abbazia, si è tenuta la conferenza “L’applicazione medica e pratica dell’Ayurveda nella vita quotidiana”, proposta da una delegazione dell’Istituto indiano di Ayurveda di Nuova Delhi, organo del Ministero dell’AYUSH (Ministero di Ayurveda, Yoga, Naturopatia, Unani, Siddha, Sowa-Rigpa e Omeopatia). A introdurla sono stati il direttore della Thalassotherapia di Abbazia, Viktor Peršić, il presidente del Cluster del turismo sanitario quarnerino, Vladimir Mozetič e l’ambasciatore indiano in Croazia, Raj Kumar Srivastava, i quali hanno spiegato l’importanza di avvicinarsi e conoscere gli approcci più vari alla filosofia della salute e, in generale, della vita, al fine di viverla in modo naturale e raggiungere una buona salute fisica e mentale. A detta del diplomatico indiano, l’Ayurveda (il cui termine deriva dal sanscrito, antica lingua indiana, e più precisamente dall’unione delle parole “Ayu” e “Veda”, che indicano rispettivamente la “vita” e la “conoscenza”) e lo yoga, che stanno riconquistando, soprattutto in Occidente, il loro carattere di Arti della Medicina, c’insegnano a farlo.

La scienza dell’armonia
A seguire, il prof. Anandaraman Sharma, a capo del Dipartimento Panchakarma del suddetto Istituto e la consulente ayurvedica Dipti Rekha Sarma, dell’ospedale Pandu FRU di Assam, hanno presentato le linee guida per una buona pratica professionale in medicina ayurvedica. A loro detta, la stessa, avvalendosi di una propria originaria fisionomia, può ugualmente conciliarsi con l’odierna realtà quotidiana occidentale. A tale proposito l’esperta ha rilevato che “si tratta di una scienza antica, una prassi consolidata, una filosofia di saggezza pensata, praticata e verificata anche oggi allo scopo di raggiungere un equilibrio delle energie del corpo e della mente. Le stesse derivano dalla combinazione dei cinque elementi di base che compongono l’Universo (l’etere/lo spazio, l’aria, il fuoco, l’acqua e e la terra) e vengono espresse nei tre principi, chiamati “Dosha”. Successivamente Sarma si è soffermata sul lavoro e sull’organizzazione strutturale del policlinico, riportando le caratteristiche di ogni reparto. Sulla scia delle sue parole, Sharma ha spiegato l’importanza dei succitati principi, definendoli quali espressioni bioenergetiche che, per struttura e caratteristiche proprie, governano le funzioni psicofisiologiche dell’individuo, specificando che “secondo la filosofia/scienza ayurvedica l’individuo è l’espressione unica e irripetibile della combinazione dei tre dosha, ossia il Vata (che prevale nella parte bassa del corpo – colon, zona pelvica, ossa) il Pitta (prevale nella zona mediana – stomaco, pelle, fegato, sangue) e il Kapha (prevale nella parte superiore – torace, tessuto adiposo, articolazioni, testa, parte superiore dello stomaco), la cui prevalenza identifica varie tipologie costituzionali”. Si è soffermato, poi, sulla descrizione della pratica terapeutica del Panchakarma, la quale, in quanto ritenuta la più invasiva dell’Ayurveda, abbisogna di un’attenta valutazione medica circa la necessità e la capacità psicofisica del paziente di sottoporsi a un intervento così radicale. Si tratta di una sequenza precisa e articolata di atti medici, mirata alla rimozione profonda e radicale di tossine dall’organismo. Il professore ha concluso la sua esposizione affermando che “l’Ayurveda e lo yoga sono tesi alla promozione di misure semplici e naturali per il mantenimento di uno stato di omeostasi a tutti i livelli, nonché al raggiungimento del benessere e dell’armonia”. La conferenza è supportata dalla Thalassotherapia, dalla Città di Abbazia, dal suddetto Cluster, dall’Istituto indiano di Ayurveda di Nuova Delhi, dal Ministero AYUSH della Repubblica indiana e dall’Ambasciata indiana in Croazia.

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