Strade. Ventotto morti nel 2023, picco inspiegabile

Il Consiglio regionale per la sicurezza nel traffico stradale tira le somme per lo scorso anno

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Strade. Ventotto morti nel 2023, picco inspiegabile
La seduta del consiglio. Foto: Željko Jerneić

Qual è il livello di sicurezza sulle strade della Regione litoraneo-montana? La valutazione dipende dai punti di vista, più precisamente dal modo in cui interpretare le statistiche. Ieri si è riunito il Consiglio per la sicurezza nel traffico stradale, organo istituito a livello regionale per attuare i programmi volti a migliorare l’aspetto della sicurezza.
A che punto siamo? Il punto principale all’ordine del giorno della sessione di ieri è stato quello legato al resoconto per il 2023 in rapporto all’anno precedente. Il presidente Hrvoje Baričević ha ceduto la parola al rappresentante della Questura litoraneo-montana, nuovo membro del Consiglio, Dejan Hriljac. Il numero di incidenti stradali è aumentato del 3,9 per cento (3.557, 133 in più), il che non rappresenta un dato sorprendente. Cresce sensibilmente, invece, il numero di quelli con feriti, superiore del 23,2 p.c. rispetto al 2022. Preoccupa ancora di più il dato sugli incidenti mortali. Rispetto ai 12 morti del 2022, lo scorso anno hanno perso la vita sulle strade della Regione litoraneo-montana 28 persone. I feriti gravi da 261 sono saliti a 299, quelli meno gravi da 715 a 858.

La velocità, la prima causa
Tra i 28 morti, i più numerosi sono i pedoni (8) e i motociclisti (8), 4 automobilisti, tre passeggeri a bordo di auto, uno in moto, uno a bordo di camion e un ciclista. Le cause? La prima in classifica è la velocità, la guida incauta. Degli 8 pedoni che sono stati investiti è stato appurato che in cinque casi la colpa è da attribuire a loro. Tra questi c’è il caso avvenuto a Orehovica, in autostrada, dove erano stati investiti due operai impegnati nei lavori di manutenzione. Dati alla mano, il 67 p.c. delle vittime sono pedoni, motociclisti e passeggeri in sella a moto.
Nel 2023 sono state registrate 45mila contravvenzioni, l’8,7 p.c. in più rispetto all’anno precedente. Ai primi posti ci sono, nell’ordine, la velocità, il consumo di alcol, il mancato uso delle cinture di sicurezza e l’uso del cellulare durante la guida. Aumenta del 22 p.c. il numero di multe per eccesso di velocità, mentre scende dell’11 p.c. quello dei guidatori messisi al volante in stato etilico. In lieve calo le multe per le cinture e per il telefonino. In merito al rapporto conducente-pedone, è interessante il fatto che vi è un aumento notevole per quanto riguarda le sanzioni nei confronti di questi ultimi. Per i pedoni che attraversano fuori dalle strisce pedonali o che passano con il rosso c’è un aumento del 136 p.c. Le statistiche, infine, non vanno a sottolineare dei punti critici precisi in cui sarebbe necessario intervenire.
Il 67 p.c. di tutti gli incidenti stradali è avvenuto tra giugno e settembre, nell’alta stagione turistica. Le arterie più a rischio sono la D102 sull’isola di Veglia, la A8 in costruzione (Mattuglie-Monte Maggiore) e la statale che attraversa Novi Vinodolski.
Baričević ha avviato il dibattito sottolineando l’aumento delle vittime: “È frustrante quando si arriva a certi numeri sapendo che in precedenza sono state investite risorse notevoli e un grande impegno in funzione della prevenzione. Nonostante tutto, le statistiche sono impietose. Negli ultimi 25 anni, da quando è stato istituito il Consiglio, registriamo un costante calo degli incidenti e delle vittime, mentre lo scorso anno abbiamo raggiunto un picco inaspettato”.

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