Stigler, un ascensore dal fascino Liberty

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Stigler, un ascensore dal fascino Liberty
L’impianto rientra nella lista dei beni culturali della Repubblica di Croazia. Foto: GORAN KOVACIC/PIXSELL

Nel 1945, durante uno degli attacchi aerei perpetrati dagli Alleati su Fiume, una bomba cadde proprio accanto all’edificio ubicato nell’odierna via Ivan Grohovac 1 (all’epoca via Giovanni Bovio, successivamente, dal 1950 al 1952, via Marka Oreškovića). Il palazzo, fortunatamente, non subì gravi danni ma, a causa delle conseguenze dell’esplosione, l’ascensore dello stabile si bloccò all’ultimo piano. Nonostante si sia sempre pensato di rimetterlo in funzione, soprattutto dato il suo valore culturale e storico, la prima iniziativa concreta in questo senso risale appena agli anni ‘70 del secolo scorso quando, purtroppo, a causa di una combinazione di circostanze, la stessa non andò in porto e, al suo posto, venne restaurato l’ascensore dell’edificio sito al civico numero 3 della medesima via.

L’ascensore Stigler ristrutturato nel 2015.
Foto: ORNELLA SCIUCCA

Un impianto iconico
Il bel palazzo signorile, ad angolo con la salita del Calvario, costruito nel 1914 su progetto di Luigi Luppis in stile Tardo classicismo, era inizialmente adibito a orfanotrofio chiamato, in onore della sua fondatrice, la Contessa Maria Szapary, “Orfanotrofio Maria” e, successivamente, ad asilo per l’infanzia “Principessa Maria di Savoia”, nome adottato nell’aprile del 1929 (scrive “La Vedetta d’Italia” del 25 aprile 1929), nonché in seguito a mensa studentesca, salone di mobili, negozio di abbigliamento e, oggi, a sede del Centro d’incontro RiHub. Era uno dei pochi a Fiume a essere munito di ascensore. Ufficialmente l’edificio è costituito da quattro piani, anche se in realtà sono sette (piano terra ascensore, soppalco e mansarda, dove sono ubicati gli appartamenti) e la scalinata, a forma di chiocciola, larga circa un metro e mezzo, era originariamente pensata solo come un sostituto allo stesso in caso d’incendio o malfunzionamento il che, durante il succitato bombardamento, è avvenuto. L’elegante e iconico ascensore è a marchio austriaco della ditta Stigler che, all’epoca, era leader nella produzione degli stessi, installati negli edifici delle metropoli europee e mondiali, quali Madrid, Berlino, Vienna, Istanbul, New York. Molti di questi, a detta della scrittrice e giornalista Iva Vlašimsky (in “I palazzi di Fiume nascondono i più antichi ascensori croati”), sono ancora oggi in funzione. L’impianto è un quattro fermate con velocità di 0.5m/s, con portata per 3 persone e un comando di caliamento elettrico in cabina, realizzata in mogano smaltato, e ai piani. Le istruzioni per l’uso sono scolpite su targhe in ottone e i dettagli (i pulsanti sul pannello, le vetrate decorate, l’indicatore dei piani, le maniglie, i due lampioni esterni a fine corsa) ripropongono lo stile Art Nouveau. Come nominato in precedenza, trattasi di uno dei sei ascensori in stile Liberty rimasti a Fiume, dei quali il più antico in tutta la Croazia, sito nella palazzina in via Frano Supilo 13, risale al 1912 (gli altri si trovano in via Ivan Grohovac 3 datato 1916, in via Martiri antifascisti (datato 1920) e altri due nell’edificio della Jadrolinija (Palazzo Adria), dall’ignota data di realizzazione.

Il restauro
Nel 2007, a seguito di svariate insistenze, i conservatori sono riusciti a includere i sei ascensori nell’elenco dei beni culturali della Repubblica di Croazia, fatto che ha scuscitato scalpore in quanto, fino ad allora, impianti di questo tipo non venivano considerati tali. Su loro proposta, un anno dopo, gli inquilini dell’edificio, presentando domande di gara separate per il cofinanziamento del suo restauro alla municipalità, sono riusciti a far sì che, nel 2015, la ristrutturazione andasse finalmente in porto, dopo più di sessant’anni. Lo storico Stigler venne così rimesso completamente a nuovo e oggi si presenta in tutta la sua bellezza.

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