Sottosuolo pulito, custode delle acque

L'iniziativa nazionale è stata presentata agli alunni della scuola elementare Dolac. Il progetto pilota è stato avviato nella Regione litoraneo-montana

0
Sottosuolo pulito, custode delle acque
La speleologa con i ragazzi. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Il progetto “Gli ambasciatori del sottosuolo pulito” è sbarcato alla Dolac e gli alunni delle superiori hanno avuto modo di apprendere come mantenere pulita una parte molto importante della nostra terra, poiché il sottosuolo è fonte di acqua potabile. Se questa viene inquinata dai rifiuti, le conseguenze per la salute di tutti sarebbero gravi.
Su invito dell’insegnante di storia e geografia Henriet Bilandzić, la speleologa Marina Grandić, nell’ambito dell’iniziativa nazionale “Sottosuolo pulito”, ha spiegato ai ragazzi la missione del progetto di volontariato che ha come obiettivo preservare il sottosuolo carsico e arrestare l’ulteriore distruzione di grotte e pozzi naturali.
“Come sappiamo metà del territorio nazionale è costituito dal rocce carbonatiche, ossia calcaree, tipiche del carso, che abbonda di grotte e cave. Finora ne sono state esplorate più di 10mila. Queste sono importanti perché rappresentano il collegamento naturale tra le sorgenti e i serbatoi sotterranei e le acque di superficie. Il territorio carsico è il ‘custode’ del 70 per cento delle acque potabili”, ha detto la speleologa, specificando che “se questi serbatoi vengono contaminati le riserve di acqua potabile diminuiranno. Purtroppo, nel corso dei secoli, spesso i vari pozzi naturali avevano la funzione di discariche per i rifiuti prodotti dall’uomo e alcune di esse, purtroppo, sono ancora utilizzate a questo scopo. Oltre a minacciare le acque, i rifiuti che si trovano nel sottosuolo sono pericolosi per gli organismi che vi vivono. Dunque, è nostro compito salvaguardare non solo la superficie terrestre, ma scendere nelle viscere della terra e liberarla dalla spazzatura”.
Con questa iniziativa, la Croazia è stato il primo paese dell’Unione europea a riconoscere questo preoccupante fenomeno ed a iniziare la campagna di pulizia, grazie alle tante società speleologiche che s’impegnano volontariamente nella rimozione dei rifiuti dal sottosuolo.
Il motivo per cui è stato avviato il progetto degli “ambasciatori” è quindi quello di educare i giovani a prendersi cura dell’ambiente e del sottosuolo in particolare. La Regione litoraneo-montana ha aderito prontamente al progetto pilota, invitando gli speleologi a presentarlo agli alunni delle scuole elementari.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display