Mons. Uzinić: «Si è più beati nel dare che nel ricevere»

Nella Casa degli adulti di Toretta è stato firmato il contratto di donazione di 425 metri quadrati di spazi da parte dell’Arcidiocesi

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Mons. Uzinić: «Si è più beati nel dare che nel ricevere»
Marin Piletić, Martina Baiocco e mons. Mate Uzinić. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Un importante momento, quello della firma del contratto relativo alla donazione di uno spazio di 425 metri quadrati da parte dell’Arcidiocesi di Fiume alla Casa per adulti di Torretta, al quale hanno presenziato la direttrice della stessa, Martina Baiocco, l’arcivescovo di Fiume, mons. Mate Uzinić e il ministro del Lavoro, del Sistema pensionistico, della Famiglia e delle Politiche sociali, Marin Piletić. Grazie alla stessa la suddetta istituzione è diventata l’unica proprietaria dell’edificio in cui soggiornano i suoi fruitori, il che apre maggiori opportunità relative a ulteriori investimenti in merito alla sistemazione e all’adattamento dello spazio, nonché facilita l’accesso ai fondi per il finanziamento dei progetti.

A detta di Martina Baiocco, al momento 70 utenti usufruiscono della struttura, tutti con serie difficoltà inerenti alla salute mentale i quali, piuttosto che di cure ospedaliere, abbisognano di un’assistenza di qualità. “Il palazzo fu costruito nel 1914 e, poco dopo, divenne proprietà della Chiesa, venendo nazionalizzato nel 1960. Da oggi appartiene alla Casa per adulti di Torretta, l’unica istituzione di questo tipo nella Regione litoraneo-montana. Una trentina di utenti risiedono in una struttura articolata in otto unità abitative, dove dispongono dei servizi d’assistenza diurna e di supporto psicosociale. Uno dei nostri obiettivi principali è aiutarli a integrarsi nella società e a essere autonomi”, ha spiegato la direttrice, aggiungendo che il fabbisogno di questa tipologia d’assistenza è notevole e le liste d’attesa sono lunghe, il che legittima i necessari investimenti in simili istituzioni.

Aiutare i più fragili
Sulla falsariga delle sue parole, ricordando il detto secondo cui “si è più beati nel dare che nel ricevere”, mons. Uzinić ha rilevato: “La qualità del lavoro con i fruitori conferma che la decisione dell’Arcidiocesi di donare la sua parte dell’edificio alla Casa di Torretta è stata un’ottima idea, che andrà a beneficio della comunità e dei bisognosi. La Chiesa non si trova spesso nella situazione di cedere degli immobili ad altre istituzioni, ma in questo caso sono contento l’abbia fatto e spero che la nostra decisione contribuisca al lavoro della struttura, aiutando indirettamente coloro che vi soggiornano. Devono essere al centro della nostra attenzione e della nostra preoccupazione comune”.
A seguire, il ministro Piletić ha affermato: “Avere risolto la questione relativa allo stato di proprietà legale dell’edificio è importante per stabilire le basi giuridiche inerenti ai futuri investimenti. A partire dal 1923 lo stesso è appartenuto inizialmente all’Amministrazione apostolica dell’epoca e, due anni dopo, alla Diocesi del capoluogo quarnerino. In seguito alla Seconda guerra mondiale venne nazionalizzato e riqualificato e, con la denazionalizzazione, la parte già di proprietà dell’Arcidiocesi le venne restituita. Considerando che nel palazzo opera un’istituzione sociale, non abbiamo mai messo in dubbio il proseguimento del suo lavoro e l’utilizzo dello spazio di 425 metri quadrati restituitoci. Questa concessione ha solo confermato ciò che in pratica, esisteva già”.

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