Liburnijske vode e ViK, niente accorpamento

La Corte Costituzionale ha sospeso il Decreto del governo del dicembre 2021. L'azienda abbaziana si sarebbe dovuta incorporare nella fiumana VIK

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Liburnijske vode e ViK, niente accorpamento
Ervino Mrak (secondo da sinistra) con i sindaci di Abbazia, Draga di Moschiena e Mattuglie. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

“Siamo soddisfatti, ma aspettiamo che ci venga recapitata la sentenza in forma integrale per avere dei punti di riferimento più precisi”, ci ha detto Ervino Mrak, direttore dell’azienda “Liburnijske vode” all’indomani della risposta da parte della Corte costituzionale. Il Decreto del governo emesso nel dicembre 2021 sull’accorpamento delle municipalizzate nel settore dell’approvvigionamento idrico e smaltimento delle acque reflue è stato sospeso, per quanto ne sappiamo, provvisoriamente. Pertanto, la “Liburnijske vode” continuerà a prestare servizio autonomamente sul territorio della Città di Abbazia e dei Comuni di Laurana, Draga di Moschiena e Mattuglie. Ricordiamo che il Decreto che impone l’accorpamento delle aziende è stato emesso, peraltro tardivamente, per rispettare la Direttiva della Commissione europea che la Croazia nel 2014 si era impegnata ad adottare.

“Noi abbiamo le carte in regola e tutti i numeri necessari per poter restare autonomi. Lo abbiamo sempre sostenuto – ha sottolineato Mrak –, e continueremo a farlo. Oltre alla tradizione di un buon servizio che ad Abbazia funziona da 139 anni, ci sono anche tanti altri parametri su cui si basa la nostra determinazione a non essere incorporati nella fiumana VIK. Uno dei criteri è rappresentato dalla quantità d’acqua potabile erogata nell’arco di un anno. Lo scorso anno siamo arrivati a 2,2 milioni di metri cubi. Le perdite nel sistema delle forniture idriche registra perdite inferiori al 24 p.c., decisamente sotto la media nazionale che è del 66 p.c. Infine, abbiamo una copertura quasi totale con l’acquedotto, eccellente anche con la rete per lo smaltimento delle acque reflue. Copriamo un’area con una forte vocazione turistica e lo scorso anno, caratterizzato da lunghi periodi di siccità, anche nell’alta stagione siamo riusciti ad assicurare il servizio senza interruzioni o riduzioni”.
Va detto, però, che dei 2,2 milioni di metri cubi un milione circa proviene dall’acquedotto fiumano. “È vero – ha risposto Mrak –, ma quest’aspetto non viene contemplato. In altre parole, non ha importanza da chi si compra l’acqua. Fiume ha avuto da Madre Natura un grande dono che le consente di avere acqua sufficiente per sé e per gli altri”. La sentenza dovrebbe dare le indicazioni al governo per apportare le dovute correzioni al Decreto. La questione non interessa soltanto la questione tra “Liburnijske vode”, la VIK e tre aziende comunali del Gorski kotar, ma diverse realtà nel Paese. “La nostra azienda gode di buona salute e offre ai cittadini dell’area liburnica un buon servizio. Si ristabiliscono quindi le condizioni per continuare a investire utilizzando i mezzi erogati dai fondi dell’Ue, operazioni che si sono bloccate a causa di questa vicenda che, speriamo, sia arrivata al capolinea. Ci aspetta un ciclo d’investimenti importante per circa 600 milioni di kune nell’ambito del progetto dell’Agglomerazione”.

Andrej Marochini.
Foto: RONI BRMALJ

Ora tocca al governo stilare un nuovo Decreto. Nell’Abbaziano si festeggia quella che viene considerata una vittoria. Chi ne esce sconfitto? “Non la metterei su questo piano”, è quanto ci ha detto Andrej Marochini, direttore della VIK all’indomani della notizia. “Sinceramente, ritengo che il piano di accorpare le aziende sia buono, concepito per aiutare i soggetti più deboli. Da parte mia – ha concluso –, non so quali siano i veri motivi per i quali la Liburnijske vode s’opponga con tanta determinazione. Tra le altre cose, per gli utenti dell’Abbaziano il prezzo del servizio si ridurrebbe, mentre per i consumatori fiumani, al contempo, aumenterebbe. Mi dispiace soprattutto per il fatto che le aziende comunali del Gorski kotar hanno accettato il piano d’accorpamento e sono quelle che hanno maggiormente bisogno di sostegno”.

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