«La Croazia spopolata in due mandati HDZ»

«Možemo!» in Corso per incontrare i media. Intervenuta la candidata premier e il sindaco di Zagabria Tomislav Tomašević per sostenere gli esponenti locali

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«La Croazia spopolata in due mandati HDZ»
Gli esponenti della piattaforma “Možemo!”, presieduti da Sandra Benčić e Tomislav Tomašević (quarta e sesto da sinistra). Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

“Možemo!” non nasconde le proprie ambizioni nell’8ª circoscrizione, in un’area geografica in cui il partito ha già saputo conquistare consensi e seggi negli organi rappresentativi. A sostenere la lista proposta per l’area dell’Istria e del Quarnero ieri sono venuti in Corso i due esponenti più noti della piattaforma politica, cioè la deputata nello scorso mandato Sandra Benčić, candidata premier in caso di successo, e Tomislav Tomašević, sindaco di Zagabria. Alla conferenza stampa organizzata nel cuore della città, hannno partecipato i candidati locali Nebojša Zelič e Morena Lekan, rispettivamente membri del Consiglio cittadino di Fiume e dell’Assemblea regionale. Oltre ai giornalisti invitati alla presentazione del programma, all’appuntamento si sono presentati i curiosi che passavano lì per caso e sedicenti giornalisti, giunti più che altro per rivendicare le proprie posizioni, diametralmente opposte, sui temi come quello delle coppie omosessuali. Avrebbero potuto partecipare anche gli oppositori, un’ora più tardi, quando gli esponenti di “Možemo!” hanno conferito con i cittadini comuni.

“Siamo qui per sostenere i nostri candidati e per presentare parte del nostro programma, cioè la sua parte più importante che riguarda la questione demografica. Oltre 260mila cittadini croati, in gran parte giovani, hanno lasciato il Paese nel corso degli ultimi due governi a guida HDZ. Ora dobbiamo assicurare le condizioni per un loro eventuale ritorno e per non allungare questa striscia negativa. Altrimenti – ha constatato Sandra Benčić –, rischiamo di rimanere senza la risorsa più preziosa, quella umana”. Benčić ha fatto una carrellata relativa alle misure, da quelle riguardanti gli asili fino all’istruzione, partendo dall’istituzione della scuola dell’obbligo da portare da otto a nove anni. Si intende assicurare un’integrazione universale per ogni bambino, proporzionale al reddito familiare.
Il sindaco della capitale croata, Tomašević, ha elencato i traguardi raggiunti in questo senso nella città che guida dal 2021: “Abbiamo costruito 4, ne prevediamo altri 8 quest’anno, mentre già l’anno prossimo pianifichiamo di costruire 12 asili. Se non si ruba – ha commentato –, rimane il denaro da investire in opere di questo tipo. Fiume è una città tendenzialmente progressista e sappiamo che saprà riconoscere certi valori. Ha istituito per prima l’educazione civica nelle scuole, quella che noi abbiamo adottato anche a Zagabria, ampliandola ulteriomente”.
Morena Lekan ha posto la questione del rischio che non vi sia più accesso alle rive nel caso in cui le concessioni dovessero venire monopolizzate.

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