
Darijo Vasilić, presidente del PGS, ha presentato ieri i candidati e i propositi con i quali una coalizione diversa da quella in corsa nell’8ª circoscrizione, scenderà in campo nella 7ª. Nell’ottava, che comprende l’Istria e il Quarnero, come ha ripetuto ieri il sindaco di Veglia, si conta di conquistare non meno di tre seggi, con l’idea fondata di arrivare al quarto: “Qui siamo convinti di uscire come lista vincente, mentre nella settima circoscrizione, obiettivamente, andiamo a caccia di un posto al Sabor. Siamo la lista numero 12 che comprende Reformisti, PGS, Dieta democratica istriana, Unione del Quarnero e Partito croato dei pensionati. La capolista è Alenka Košiša Čičin-Šain, deputata in diversi mandate con incarichi di Governo e oggi assistente del direttore del Fondo per la tutela dell’ambiente e per l’efficienza energetica. Rappresenta il partito Reformisti”.
Al secondo posto troviamo Snježana Podobnik, presidente della sezione del PGS a Viškovo, membro dell’Assemblea regionale: “Faccio parte del PGS da quasi trent’anni, consigliere a Viškovo in tre mandati e vicesindaca. Ho puntato sempre alle esigenze dei giovani, dei bambini, con particolare riferimento agli asili. Ritengo che lo Stato debba contribuire maggiormente a migliorare la situazione. Inoltre, nella nostra Regione non è stata aperta nemmeno una struttura per gli anziani, mentre in Istria ve ne sono state costruite tre. C’era un progetto di una casa per gli anziani a Klana, ma dal momento in cui non ero più vicesindaca, l’SDP ha scartato l’idea”. All’ultimo posto nella lista c’è Nedo Pinezić di Veglia, membro dell’Unione del Quarnero: “La 7ª circoscrizione comprende un’area prevalentemente a carattere rurale in cui Veglia può rappresentare un esempio di turismo e agricoltura sostenibili”.
“Il motivo per il quale abbiamo deciso di partecipare alle elezioni nella 7ª circoscrizione, è la suddivisione discutibile dei collegi. In questo sono concentrate tante stranezze. C’è una legge che consente all’HDZ di creare le circoscrizioni a proprio piacimento. Già da tempo chiediamo che le Regioni vengano considerate come entità separate con il numero di seggi proporzionale alla popolazione. In questo modo, le 20 Regioni potrebbero venire inserite in dieci collegi elettorali. Non ci siamo riusciti. Con i Reformisti c’è, forse, la possibilità di fare breccia nella Banija, in certe zone della Lika e di Zagabria, dando un contributo per raggiungere un seggio in Parlamento”.
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