Giorno della Memoria. Combattere l’intolleranza con l’istruzione

La SE Škurinje, in collaborazione con la Comunità ebraica di Fiume, ha onorato il Giorno della Memoria nell’ambito del progetto «Crocus» («Šafran»)

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Giorno della Memoria. Combattere l’intolleranza con l’istruzione
Sandra Krpan. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Il 27 gennaio ricorre il Giorno della Memoria, dedicato alle vittime dell’Olocausto, uno scempio perpetrato nel cuore del Novecento contro l’umanità. Una data non casuale: il 27 gennaio 1945, infatti, i soldati russi entrarono ad Auschwitz, scoprendo quell’orrore che gli storici chiamano “male assoluto”. Ricordare quei momenti atroci serve a non dimenticare la brutalità e la crudeltà di cui si è fatto artefice l’uomo ai danni dei suoi simili. Per farlo, nell’ambito della succitata giornata, da alcuni anni a questa parte, la SE Škurinje, promotrice del progetto “Crocus” (“Šafran”) in collaborazione con la Comunità ebraica di Fiume, organizza la commemorazione di fronte al Monumento alla Memoria delle vittime dell’Olocausto nel Cimitero ebraico di Cosala. L’iniziativa, promossa dalla Fondazione Irlandese per l’Insegnamento sull’Olocausto (HETI – Holocaust Education Trust Ireland), patrocinata dalla Comunità europea e ormai estesa a molti Paesi europei, tra i quali anche la Croazia (dal 2012), è un modo tangibile per introdurre i ragazzi all’argomento della Shoah e aumentare la consapevolezza dei pericoli della discriminazione, dei pregiudizi e dell’intolleranza. Alla presenza dei vicesindaci, Sandra Krpan e Goran Palčevski, della vicepresidente della Comunità ebraica di Fiume, Rina Brumini e dei suoi membri, dell’ex sindaco del capoluogo quarnerino, Vojko Obersnel, degli insegnanti e degli alunni della suddetta istituzione scolastica, come pure degli studenti della IIm della Scuola media superiore italiana di Fiume, in apertura della cerimonia si sono rivolte ai presenti l’insegnante Nevenka Ilić (SE Škurinje) e Rina Brumini. Sandra Krpan ha rilevato: “Siamo grati di essere qui con voi e avere modo di esprimervi le nostre condoglianze per le vittime dell’Olocausto. Ci congratuliamo con voi alunni, studenti e professori per avere cuore e coraggio di parlare della tematica, la quale non deve ripetersi mai più, in nessuna parte del mondo. Non dobbiamo mai negare l’Olocausto e noi siamo testimoni che ciò non avverrà. Grazie agli insegnamenti che vi vengono trasmessi dai vostri insegnanti e genitori, sono sicura che reagirete sempre alla violenza. Facendoci ricordare tutte le vittime della Shoah, il progetto ‘Crocus’ risveglia al contempo orgoglio e tristezza”. Successivamente è stato osservato un minuto di silenzio in onore di tutti gli oppressi e, secondo l’usanza ebraica, sono stati deposti i sassolini sul Monumento al deportato.

Fronteggiare l’inciviltà
La vicepresidente della Comunità ebraica e docente di lingua italiana della SMSI e accompagnatrice della classe IIm, ha affermato che “con la giornata di oggi si commemora la Shoah, ovvero la data scelta per ricordare le vittime dell’Olocausto, i 6 milioni di morti, non tutti esclusivamente ebrei, ma pincipalmente tali, contro i quali sono state rivolte le leggi fasciste. In merito alle stesse abbiamo anche guardato uno spettacolo molto interessante presso la Comunità degli Italiani intitolato ‘Una piccola ebrea qualunque’, offertoci da UI-UPT. Nella giornata di oggi, in realtà, la Comunità ebraica soltanto assiste, in quanto trattasi di eventi che, in generale in tutto il mondo, vengono organizzati dalla maggioranza, quindi non dagli ebrei, per ricordarsi di come si sia giunti all’eccidio della Shoah e a come prevenire ed evitare di ripetere gli stessi errori della storia. Si vuole sensibilizzare tutti a reagire quanto prima e in maniera quanto più decisa a qualsiasi forma di discriminazione. Pertanto questa giornata, che vede incluse così tante scuole, associazioni, istituzioni della nostra Città, dimostra che siamo riusciti a raggiungere un alto livello civile. Nonostante assistiamo a tanti conflitti e discriminazioni, noi siamo qui in qualità di baluardo per ripetere, rimarcare e rinforzare, prima di tutto, l’istruzione, per poter combattere e fronteggiare la discriminazione di qualsiasi tipo e a ogni livello la quale, nella società moderna, ha trovato modi sempre più velati, larvati e subdoli per manifestarsi”.

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