Fiume. Il dress code scolastico è destinato a cambiare?

Nelle quattro scuole elementari italiane di Fiume il regolamento non verrà rivisto. Lo affermano i direttori

0
Fiume. Il dress code scolastico è destinato a cambiare?
Foto: Goran Žiković

Giorni fa è trapelata sul web la notizia secondo la quale alcune scuole elementari di Fiume sarebbero pronte a introdurre nel corso di quest’anno un regolamento riguardante il codice di abbigliamento degli alunni. Questa non dovrebbe, però, essere una novità. Un regolamento di questo tipo esiste e viene usato già da anni in seno ai singoli istituti scolastici. Niente di nuovo quindi… all’orizzonte, anche perché da quanto si può leggere nell’articolo in questione, non viene specificato nulla di particolare. Abbiamo voluto, comunque, sentire che cosa ne pensano i direttori delle quattro scuole elementari in lingua italiana di Fiiume. “Abbiamo il nostro regolamento interno e non sono al corrente del fatto che ce ne sia uno nuovo – ci ha spiegato Denis Stefan, direttore della SEI Belvedere –. E poi, a dire il vero, vengono spesso ‘imposti’ dei regolamenti per i quali poi non sappiamo come reagire nel caso in cui determinate regole venissero trasgredite. Che cosa dobbiamo fare se un alunno si veste in modo inappropriato? Punirlo con delle misure pedagogiche? Anche queste hanno i loro regolamenti e quindi si passa da regola a regola fino all’esaurimento. Fortunatamente non abbiamo problemi con i nostri alunni, ma a mio avviso è tutto un giro di regolamenti senza fine”.

Gloria Tijan, direttrice della SEI Gelsi, ha affermato che forse il tutto parte da una bozza del regolamento sul Codice etico che dovrebbe riguardare i docenti. “Se anche fosse così, in esso si parla di eventuali grembiuli, del fatto che i docenti non debbano indossare jeans e simili capi. Visto che i genitori sopportano già delle spese non indifferenti per mandare a scuola i loro figli, mi sembra che con i grembiuli, che tra l’altro sono passé, le spese aumenterebbero ulteriormente. Di solito i regolamenti sono delle lame a doppio taglio; se un bambino viene a scuola vestito come non dovrebbe, cosa dobbiamo fare? Non possiamo mica mandarlo via dalla scuola dell’obbligo. Quindi? Io preferisco sempre parlare con i genitori se qualcosa non va. La mania dei regolamenti crea soltanto del malcontento. Noi, comunque, abbiamo intenzione di rivedere il nostro regolamento interno perché sussiste dal periodo pre Covid. Abbiamo notato che ci sono delle cose che vanno bene e altre sono ormai superate. Preferisco avere quattro regole di base e risolvere il resto tramite accordi con genitori e bambini”, ha concluso.

Rispetto delle regole
Alla SEI Dolac il regolamento interno è stato aggiornato nel 2020, come riferitoci dalla direttrice Dunja Kučan Nikolić. “Secondo me, al momento non c’è bisogno di cambiare nulla. Questa settimana abbiamo avuto una riunione con i responsabili della Città e nessuno ha trattato quest’argomento. Credo che forse riguardi le scuole che hanno dei regolamenti interni vecchi. Nel nostro è ben definito il dress code scolastico e ritengo che queste regole debbano venir rispettate. In fondo si tratta di bambini che a quest’età, mi riferisco alla pubertà, sono in fase di sperimentazione. Se succede qualcosa, ne parliamo con loro e con i genitori. Sarebbe l’ideale avere delle regole a livello nazionale e non per ogni singola scuola”, ha detto. All’oscuro di eventuali novità anche la direttrice della SEI San Nicolò, Iva Bradaschia Kožul. “La nostra scuola ha un regolamento interno da anni, in cui viene specificato in maniera precisa ciò che è permesso e ciò che non è permesso a scuola, sia per quanto riguarda l’abbigliamento che il comportamento o l’uso dei telefonini in classe. Visto che ciò viene rispettato, non abbiamo bisogno di modifiche. Se arriverà qualche novità dal Ministero competente, logicamente ci adegueremo”, ha concluso la direttrice.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display