Fiume. Gli acquirenti preferiscono i centri commerciali

La domanda era stata posta nel corso dell’ultima seduta del Consiglio cittadino

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Fiume. Gli acquirenti preferiscono i centri commerciali
Il mercato di Zamet spesso si presenta deserto. Foto: RONI BRMALJ

I Mercati cittadini di Fiume attirano ogni giorno migliaia di persone desiderose di acquistare prodotti freschi e di provenienza controllata per quanto sia possibile. Molto gettonata, in particolar modo nei mesi estivi, anche la pescheria. Purtroppo però sia i rivenditori che gli acquirenti dimostrano spesso grande insoddisfazione per quanto riguarda lo stato del mercato, la mancanza dei servizi igienici e di bancomat nelle immediate vicinanze. Per non parlare degli ingorghi che si formano attorno al mercato, ovvero nelle vie a senso unico, in riva Bodoli e non solo. Il tema era stato trattato dal consigliere Davor Štimac (lista civica) nel corso dell’ultima sessione del Consiglio cittadino prima della pausa estiva. Štimac aveva sottolineato che dal 2017 a oggi, ovvero da quando i mercati sono gestiti della municipalizzata Rijeka plus, il numero dei rivenditori nel mercato centrale, nonché in quelli di Zamet e Braida è sceso sensibilmente. “In Braida sono affittati 11 banconi rispetto ai 102 esistenti. In pratica questo mercato non esiste più. Inoltre nei padiglioni spesso ci sono problemi con i climatizzatori. Il mercato dovrebbe essere una delle principali attrazioni turistiche della città. Purtroppo però vediamo che tutto sta cadendo a pezzi per la grande insoddisfazione di chi vende e chi acquista. Com’è possibile che nessuno controlli cosa sta accadendo?”, ha chiesto Davor Štimac.

Il padiglione vuoto del mercato di Braida.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

La risposta in forma scritta, come richiesto, del sindaco Marko Filipović è giunta in questi giorni. “Purtroppo il numero dei rivenditori è sceso a causa delle condizioni economiche degli acquirenti. I cittadini hanno sempre meno possibilità di acquisto, motivo per il quale preferiscono le grandi catene di negozi dove i prezzi sono più bassi. Nelle vicinanze del mercato centrale abbiamo ben tre centri commerciali, vicino a quelli di Braida e Zamet ce ne sono alcuni aperti recentemente e rappresentano una concorrenza diretta per i rivenditori. Inoltre coloro che vanno in pensione chiudono il loro esercizio, anche perché non trovano nuovi interessati pronti a proseguire l’attività. Mancano anche le piccole aziende agricole a conduzione familiare (OPG) le quali a causa delle spese ingenti, preferiscono vendere i loro prodotti attraverso altri canali di distribuzione meno costosi. Nel mercato di Fiume abbiamo soltanto il 10,20 p.c. di rivenditori che vengono da altre Regioni. Dato che i posti a disposizione sono parecchi, i rivenditori hanno deciso di pagare in contanti l’affitto giornaliero, il che permette loro di potere rimanere a casa, in caso di maltempo o malattia, senza ulteriori spese. Per quanto riguarda Braida invece, al momento abbiamo 9 locatari che salgono saltuariamente a 14 o 17. La Rijeka plus pubblica regolarmente il bando di concorso per i posti liberi”, ha scritto il sindaco. Per quanto riguarda gli ingorghi, Marko Filipović ha dichiarato che purtroppo si tratta di una zona molto frequentata, dove ci sono rallentamenti anche durante la consegna della merce o se qualche macchina non rispetta la segnaletica dei parcheggi. Inoltre, ha aggiunto, per aumentare la sicurezza dei cittadini, i marciapiedi sono stati allargati e di conseguenza la strada è molto più stretta di prima. “Non è vero che non c’è alcun controllo, visto che in loco ci sono sempre i dipendenti della Rijeka plus. Sono convinto inoltre che con tutti gli investimenti fatti finora, a partire dal 2017, abbiamo dimostrato di avere a cuore il mercato, che rimarrà uno dei simboli più conosciuti di Fiume”, ha concluso il sindaco.

Uno dei padiglioni del mercato centrale.
Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

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