Fiume. Giorno del ricordo: uniti (anche) dalla musica

A Palazzo Modello si sono esibiti il pianista Giovanni Bellucci e la Nuova orchestra Ferruccio Busoni diretta dal maestro Massimo Belli

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Fiume. Giorno del ricordo: uniti (anche) dalla musica
Giovanni Bellucci accompagnato dall’orchestra. Foto Goran Žiković

La serata di sabato è stata molto attesa per vari motivi. Le giornate che vertono intorno al 10 febbraio sono un’occasione unica per onorare il Giorno del ricordo, con un concerto consono alla solennità civile nazionale italiana. Sabato, dunque, a Palazzo Modello si è tenuto il concerto del pianista Giovanni Bellucci con la Nuova orchestra Ferruccio Busoni, diretta da Massimo Belli.
Ovviamente prima dell’inizio della parte musicale la presidente della CI, Melita Sciucca, ha salutato i presenti, gli organizzatori e le autorità, in particolar modo il Console generale d’Italia a Fiume, Davide Bradanini.
“Il concerto è stato organizzato in occasione del Giorno del ricordo – ha spiegato Sciucca – e pensando a cosa potrei dire nel discorso introduttivo ho deciso di ribadire l’importanza del ricordo di tutte le vittime degli “ismi” di tutti i tipi, causati da momenti estremi della politica mondiale e che purtroppo continuano a esserci. Nessuno può prendersi il diritto di uccidere e per questo motivo desidero che questo concerto sia un inno alla tolleranza, al rispetto reciproco e all’umanità”.
La presidente della CI ha ringraziato anche l’Unione Italiana per aver sostenuto finanziariamente l’iniziativa e gli organizzatori. Il concerto si è tenuto anche a Trieste a indicare che si tratta di un momento importante che fa collante.
Ezio Giuricin, presidente del Circolo “Istria” di Trieste, ha tenuto un accorato discorso sull’importanza del ricordo e sulle iniziative che sono state organizzate dal 2004, anno dell’istituzione del Giorno del ricordo, a oggi, grazie anche a una collaborazione tra l’Unione italiana, le Comunità degli Italiani di Fiume e dell’Istria, l’Associazione Fiumani Italiani nel Mondo e il Circolo di Cultura Istro Veneta di Trieste.
“Queste iniziative simboleggiano e sottolineano la solennità civile del Giorno del ricordo – ha affermato Giuricin –. Ci tengo a ricordare che nel 2004 questa solennità, che ricorda i massacri delle foibe e l’esodo giuliano dalmata, è stata votata in maniera quasi plebiscitaria dal Parlamento italiano a indicare che tutte le forze politiche ne hanno riconosciuto l’importanza e condividono i valori che ne stanno alla base. Le vicende tragiche del secondo dopoguerra hanno segnato gli equilibri sociali, etnici, linguistici e culturali del nostro territorio e si tratta di una cicatrice ancora viva e profonda, anche perché per decenni l’esodo è stato misconosciuto da entrambe le parti. Negli ultimi vent’anni cerchiamo di portare alla luce, finora con successo, la realtà dei fatti. Come disse Raoul Pupo, l’esodo è stato la ‘catastrofe dell’italianità’, perché la sofferenza non è stata sentita solo da quelli che se ne sono andati, ma anche da coloro che sono rimasti e che rappresentano la realtà speculare dell’esodo. Speriamo di avere avviato un processo di pace e riconciliazione che ci permetterà di preservare l’italianità delle nostre terre”.
All’inizio del concerto al pubblico si è presentato il Maestro Massimo Belli, che ha dichiarato di essere onorato di poter partecipare a questa iniziativa e ha introdotto brevemente i primi due brani, ovvero un adagio e una fuga di Mozart, ispirati al celebre compositore dalla figura di un barone tedesco da lui frequentato e che amava Bach e Handel. Presso il nobile Mozart imparò l’arte del contrappunto. Il brano, in origine pensato per due pianoforti, è stato successivamente trascritto dallo stesso Mozart per una formazione di archi.
Il secondo brano è il quarto concerto di Beethoven, in originale per piano e orchestra. La trascrizione per archi è stata fatta da un compositore anonimo contemporaneo di Beethoven e visto che all’epoca delle esecuzioni nei saloni Beethoven era ancora in vita, lui l’avrà sicuramente approvata.
Con queste parole il Maestro ha augurato al pubblico buon ascolto.

Il maestro Massimo Belli introduce il concerto
Melita Sciucca ed Ezio Giuricin salutano il pubblico

 

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