Dialogo e fraternità per incontrare la pace

All’evento «Tra cielo e terra: l’Umanità?», svoltosi nel Conselvano, sono intervenuti anche l’arcivescovo coadiutore di Fiume, mons. Mate Uzinić e lo storico e teologo Marko Medved

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Dialogo e fraternità per incontrare la pace
Il coro Jubilate di Conselve con gli ospiti di Fiume

Dialogo e fraternità sono state le parole più ricorrenti all’incontro del Festival Biblico che ha fatto tappa nei giorni scorsi a Candiana, nel Conselvano. Qui, nella splendida cornice del Duomo, conosciuto anche con l’appellativo di “cattedrale di campagna”, si è svolto nei giorni scorsi l’incontro dal titolo “Tra cielo e terra: l’Umanità?”, al quale è intervenuto anche l’arcivescovo coadiutore di Fiume, monsignor Mate Uzinić. L’alto prelato ha parlato della sua esperienza a Ragusa (Dubrovnik), dove ha promosso la scuola estiva di teologia, sottolineando l’importanza del dialogo. Si è soffermato su quello da lui avviato con il vescovo ortodosso di Trebinje, Grigorije, che portò appunto all’organizzazione della Scuola estiva di teologia. Si è poi soffermato sull’Enciclica di Papa Francesco “Fratelli tutti”. “Sono stato lieto di essere il primo in Croazia a presentarla ai media e, attraverso questo studio io stesso ho scoperto l’attualità del pensiero e l’importanza dell’incoraggiamento di Papa Francesco non solo per noi cristiani, ma per tutte le persone. Purtroppo ciò che sta accadendo attualmente nel mondo – ha detto mons. Uzinić – dimostra che le persone non vogliono conoscere e accettare questo pensiero. La Conferenza episcopale croata in occasione del 50º anniversario della fine della Seconda guerra mondiale, ha sottolineato che la questione più importante non è riconoscere le nostre vittime e i crimini degli altri, ma piuttosto riconoscere le vittime degli altri e i nostri crimini, o i criminali tra i membri della nostra comunità religiosa o nazionale. Questa è un’affermazione molto bella, come lo è l’intero messaggio. Purtroppo, ciò non è mai stato messo in pratica perché ancora oggi litighiamo su chi ha fatto più male all’altro, piuttosto che metterci, con pentimento, in dialogo e compassione dalla parte delle vittime e – nonostante tutte le nostre differenze –, stare con le vittime. In questo contesto – così ancora mons. Uzinić –, una volta ho espresso un pensiero che non è stato molto ben accolto e cioè che a noi cattolici in Croazia hanno fatto più danno gli ustascia che, come cattolici, hanno combattuto dalla parte dei nazisti e ucciso persone per colpa della loro razza, nazionalità o fede (in questo contesto il Beato Alojzije Stepinac ha affermato che ‘Jasenovac è una triste macchia sul volto del popolo croato’), piuttosto che i comunisti, che nel dopoguerra per vendetta hanno ucciso migliaia dei nostri conIl coro Jubilate di Conselve nazionali e anche migliaia di italiani, molti dei quali hanno trovato la morte nelle foibe, bambini compresi, donne e diverse centinaia di sacerdoti cattolici, anche questi crimini peraltro gravissimi e odiosi”. Non poteva mancare un pensiero alla guerra in corso in Ucraina, sulla quale l’arcivescovo Uzinić ha una posizione molto chiara: “Condanno l’aggressione della Russia. E nello stesso tempo leggo con disagio alcune affermazioni incitanti ed eccessi di odio provenienti dall’altra parte. Questo non è buono. La nostra esperienza, ma non solo la nostra, mostra che c’è una linea sottile per passare dall’essere vittima a diventare un criminale. Prego affinché il popolo ucraino non ripeta quest’errore. Ecco perché sto dalla parte delle vittime. E ce ne sono da entrambe le parti. E prego per la pace: e possiamo, come Gesù, non lasciarci prendere in una spirale di male, scegliendo sempre e ancora il bene”.

Mons. Mate Uzinić, il moderatore Nicola Benvenuti e lo storico e teologo Marko Medved

Inquadramento storico
Il dialogo del Festival Biblico è stato impreziosito anche dalla presenza dello storico e teologo di Fiume Marko Medved, che ha dato un inquadramento circa la storia dei Balcani nel Novecento, aprendosi alla prospettiva europea, passando per alcune riflessioni sul rapporto tra croati e italiani nel Novecento in Istria e a Fiume in relazione anche alla questione dell’esodo. Della delegazione fiumana ha fatto parte anche monsignor Mario Gerić, rettore del seminario diocesano e abituale celebrante della messa in lingua italiana nella Cattedrale di San Vito.
Al termine dell’incontro, monsignor Mate Uzinić ha presieduto la Messa nel Duomo di Candiana, concelebrata da don Giuliano Zatti, vicario generale della Diocesi di Padova, dal parroco don Leopoldo Zanon e da don Mario Gerić.
La liturgia è stata animata dal coro Jubilate di Conselve, che intrattiene pluriennali rapporti con le Comunità degli Italiani di Fiume, Buie, Matterada e Capodistria e che, al termine della celebrazione, ha regalato agli ospiti croati un fuori programma con il noto brano “Ružo crvena”.

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