Condizioni migliori per i migranti

Operativo il container-magazzino. In arrivo lunedì quello con i servizi igienici. Ieri distribuiti 200 pasti preparati dalla Croce rossa e spartiti dai volontari della Caritas

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Condizioni migliori per i migranti
Il flusso dei migranti non sembra destinato ad arrestarsi. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Il primo container è stato sistemato ed è quello che servirà come magazzino e guardaroba per i volontari. Lunedì prossimo dovrebbe arrivare quello con i servizi igienici. In ogni caso, come ha spiegato il vicesindaco di Fiume, Goran Palčevski, incaricato di gestire la questione dei migranti in transito e che sostano nell’area della Stazione ferroviaria, è necessario predisporre l’allacciamento alla rete elettrica, all’acqua potabile e al sistema di smaltimento delle acque reflue. Nel frattempo ci sono i bagni chimici: “Ora tutto sta procedendo secondo i piani, anche se certe cose non sono semplici da risolvere”.

Uno dei container è in funzione da ieri.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Dopo la riunione tenutasi due settimane fa tra i rappresentanti della Città, delle Ferrovie croate, della Caritas, della Croce rossa e della Questura, tutto sembrava più semplice di quanto lo sia stato in seguito. Che sia stato un equivoco o qualcos’altro, non lo sappiamo, e l’unica certezza è che l’“HŽ” ha respinto – per motivi di sicurezza – l’ipotesi di allestire il Centro di accoglienza nelle immediate vicinanze della Stazione in un’area che la Città, utilizzando le maestranze della municipalizzata “Čistoća”, aveva provveduto a ripulire. Nei giorni successivi si è trovata l’alternativa in uno spazio vicino, in questo caso diviso dalla Stazione ferroviaria, ma comunque collegato a essa. Il riferimento è al lato occidentale del “Magazzino 33” che in passato ospitava la Casa del ferroviere e il negozio di alimentari “Graziani”. Trattandosi di proprietà privata dell’azienda “Dinova-Diona” è stato necessario ottenere il consenso per il suo utilizzo provvisorio. Đuro Gavrilović, titolare della compagnia, ha consentito e quindi restano soltanto le questioni tecniche che si cercherà di risolvere nei prossimi giorni.

Migranti in attesa davanti alla Stazione ferroviaria.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Situazione delicata
Si tratta di una situazione delicata, ma non di un’emergenza in quanto sotto controllo dopo alcuni mesi in cui, obiettivamente, si è fatto poco o nulla per venire incontro alle esigenze dei migranti che si fermano a Fiume, al massimo, due giorni. Ora vengono assicurate le condizioni igieniche minime e i pasti caldi preparati nelle cucine della Croce rossa e distribuiti dai volontari coordinati dalla Caritas dell’Arcidiocesi fiumana. Almeno per il momento, non è previsto l’allestimento di un tendone, ma come ci ha spiegato la direttrice della CR cittadina, Petra Šuljić, in caso di necessità si è pronti per entrare in azione: “Oggi il nostro ruolo è quello di preparare i pasti nella nostra cucina e di consegnarli ai volontari che provvedono alla loro distribuzione. Il numero di pasti varia di giorno in giorno a seconda del flusso di migranti. Da 100-150 siamo arivati anche a 200 razioni giornaliere. Siamo pronti, in caso di bisogno, a intervenire anche con delle coperte e capi di vestiario, ma finora non ce n’è stato bisogno”.

Migranti in attesa davanti alla Stazione ferroviaria.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Un fenomeno che si protrarrà
I migranti continuano ad arrivare, quasi tutti in treno da Zagabria. Fiume è soltanto una delle tante tappe sul loro lungo percorso. La tappa successiva è Pinguente, passando per Lupogliano. Tra Fiume e la località istriana non c’è la linea ferroviaria per cui il servizio viene coperto dai pullman. Ieri abbiamo assistito all’arrivo di un contingente seguito dalla partenza di un altro, in completa tranquillità. I migranti pernottano nei magazzini dismessi e per ora, con le temperature decisamente miti, ciò non rappresenta un grosso problema. Ci si deve rendere conto, però, che l’inverno è alle porte e che i flussi migratori non si arresteranno per questo motivo. Fiume è destinata a rimanere una delle tante tappe tra Afghanistan, Siria, diversi Paesi africani e quelli europei, Gran Bretagna compresa.

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