Concessione Preluca: si tornerà a parlarne

Un’Assemblea regionale senza particolari discussioni

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Concessione Preluca: si tornerà a parlarne
Di Preluca si riparlerà. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Preluca rimane così com’è. L’Assemblea regionale avrebbe dovuto approvare una modifica alla concessione fornita per gestire un’area di circa 4.700 metri quadrati nella zona costiera di Preluca, ma dopo un’intensa discussione il presidente della Regione litoraneo-montana, Zlatko Komadina, ha preferito ritirare il punto dall’ordine del giorno. “Se andiamo al voto e non la approviamo c’è un iter burocratico specifico, per questo è meglio ritirare il punto dall’odg, studiare più nel dettaglio la situazione ed eventualmente riproporre l’argomento il mese prossimo”, ha affermato al termine della discussione. Di che cosa di stratta esattamente, quali sono i dubbi dei consiglieri regionali e come mai una maggioranza usualmente solida ha vacillato su questo punto?

Come spiegato durante l’introduzione al punto da Izabela Linčić Mužić, a capo del dipartimento regionale per il demanio marittimo, il traffico e i collegamenti, si tratta di una concessione il cui contratto risale al 2015 e che non si è potuta realizzare in quanto una parte del terreno era occupata da terzi. “Le procedure di sgombero sarebbero dovute durare meno di un anno, ma nel 2017 eravamo ancora impossibilitati a procedere”, ha spiegato la capodipartimento. A questo punto tutto si complica, con la Regione che decide di annullare la concessione e la controparte che decide di fare causa. Un primo procedimento giudiziario dà ragione alla Regione, ma il ricorso stabilisce altrimenti e ci si ritrova dunque ora punto e a capo, con la richiesta di un prolungamento della concessione di altri sette anni, per permettere all’investitore di rientrare nei costi.

La seduta dell’Assemblea si è svolta ieri nella sede del Rettorato a Fiume.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Obiezioni da entrambi i lati
I primi a esprimere tutta la loro contrarietà nell’appoggiare questa modifica del contratto di concessione, sono stati Bojan Kurelić e Morena Lekan, rispettivamente di Azione dei giovani e Možemo!. Kurelić ha fatto notare come la situazione sia molto diversa dal 2015. “Non ha senso rinnovare per altri sette anni con gli stessi termini. Le cifre non sono più le stesse. Inoltre al momento l’investitore non ha speso ancora nemmeno un euro sul territorio, quindi non ha spese da recuperare”, ha affermato Kurelić. Lekan è entrata più nello specifico, parlando di cifre e confrontandole a quelle di altre concessioni, concludendo in sostanza la stessa cosa, ossia come per la Regione questo affare sarebbe ora svantaggioso rispetto ai prezzi di mercato. Srđan Srdoč, della DDI, ha detto di comprendere il percorso giudiziario che ha portato la Regione a dover ritenere valida questa concessione, ma di non capire perché essa dovrebbe venir prolungata di sette anni rispetto ai termini concordati. “Vorrei sapere chi ha stimato che serviranno altri sette anni per rientrare nei costi e in base a quali criteri sono stati fatti questi calcoli”, ha chiesto Srdoč. Anche Loris Rak, dell’SDP, ha espresso i suoi dubbi in merito, riportando una serie di documenti del 2015 in base ai quali tutti e tre i soggetti che si erano fatti vivi al bando per la concessione avevano firmato una dichiarazione nella quale dicevano di non aver problemi se il territorio era occupato da terzi. In base alla sua interpretazione questo documento dovrebbe esimere la Regione da eventuali responsabilità per i ritardi di sgombero della zona da parte di terzi, in quanto il concessionario era consapevole dei rischi ai quali andava in contro. Dopo l’intervento di Rak, uno degli alfieri più fidati dell’SDP in questa regione, Komadina ha deciso di ritirare il punto.

Approvato il Centro sanitario di Rujevica
L’Assemblea ieri ha approvato formalmente la costruzione del Centro sanitario Rujevica Ovest, che unirà le risorse e le attività dei servizi sanitari e di intervento nell’area della Regione. Secondo le parole di Ljudevit Krpan, capodipartimento per lo sviluppo regionale, le infrastrutture e la gestione dei progetti, il Centro coprirà un’area di 13.784 m² dove è prevista la costruzione di un eliporto, un hangar, la nuova sede del Soccorso alpino di Fiume, e dell’edificio del Servizio di Assistenza medica di emergenza della Regione, con strade interne e parcheggi. Il costo stimato è di 10 milioni di euro, con le spese di costruzione che verranno finanziate principalmente dalla Regione attraverso un indebitamento di 8,9 milioni di euro. Il punto ha generato un’interessante discussione con Leonardo Pavela, del Most, che ha fatto una serie di paragoni fra Fiume e Bolzano e fra la Regione litorano-montana e il Trentino Alto Adige, che avremo modo di approfondire nei prossimi giorni.

L’economia dello sport
La quasi totalità degli altri punti all’ordine del giorno sono stati una serie di decisioni prese all’unanimità con poca o nessuna discussione. L’unico altro argomento di interesse riguarda lo sport, dove Vice Sep, dell’HDZ, ha fatto notare come non sia giusto che i ragazzi delle nostre scuole che partecipano a degli eventi sportivi ufficiali organizzati dalla Regione paghino le palestre o altre strutture al prezzo pieno, in modo particolare se poi i proprietari di queste strutture vengono a chiedere mezzi finanziari alla Regione per la manutenzione, per la fornitura di materiali o anche per la costruzione stessa. “Dovrebbe essere previsto un prezzo agevolato, con una specie di convenzione, anche considerando il fatto che tutte queste attività si svolgono di regola al mattino, quando le grandi strutture non verrebbero impiegate in altro modo”, ha affermato Sep.
Igor Marijanović, segretario della Federazione delle società sportive scolastiche della Regione litoraneo-montana, ha confermato in sostanza quanto detto da Sep, spiegando però come si tratti di casi isolati. “Abbiamo un’ottima collaborazione con l’Assosport di Fiume, e non paghiamo nulla per usare gli immobili di loro proprietà. Per quanto riguarda le città di Abbazia e Crikvenica abbiamo in effetti dei prezzi di favore, che ci permettono di svolgere le attività in programma senza che l’affitto degli spazi diventi un onere finanziario che vada a limitare i programmi sportivi stessi. C’è poi il caso della palestra di Mavrinci, che proprio a causa del prezzo troppo elevato abbiamo deciso di non usare più”, ha spiegato Marijanović. Sep ha replicato ribadendo come questo sia un peccato per quanto riguarda i bambini, ma come sia insensato da un punto di vista politico, perché proprio quella palestra si è fatta anche con i mezzi della Regione.

La parola ai consiglieri
Degli spunti di riflessione interessanti sono poi emersi durante la sezione dedicata alle mozioni e alle interpellanze. Il tema più importante è stato sollevato da Josip Katalinić, noto attivista per l’ambiente del Most, il quale ha chiesto chi sia l’istituto regionale competente per intervenire nel caso di smaltimento illegale di rifiuti. Katalinić ha citato un caso particolare, che a suo dire va avanti ormai da un anno nei pressi di Brešća, dove di recente si è iniziato pure a dare fuoco ai rifiuti. Komadina ha replicato ricordando come anni fa si era messo in moto tutto l’apparato regionale per cercare di risolvere il problema dei depositi illegali di rifiuti. “Ne avevamo individuato duecento sul territorio regionale e li avevamo risanati tutti quanti. Oggi, però, a vari anni di distanza siamo punto e a capo, con la sitauzione che è ancora peggiore di allora. Forse sarebbe il caso di rimettere in piedi un progetto di quel tipo”, ha dichiarato il presidente della Regione.
Infine, Kurelić è tornato a parlare del costo, a suo dire esorbitante, della nuova entrata ufficiale della sede della Regione, costata 300mila euro. “Il problema è che mentre qui investiamo una cifra simile, per avere una nuova entrata dove ne avevamo già una a 50 metri di distanza, gli ingressi nella Case della saluta sono allo sfascio, senza parlare della situazione all’interno. Vorrei sapere chi definisce le priorità per questo tipo di investimenti?”, ha chiesto Kurelić, facendo vedere a tutti le immagini di alcuni ingressi veramente malridotti. Komadina non ha risposto alla domanda sulle priorità, limitandosi a ribadite come fosse necessario per la Regione dotarsi di un bell’ingresso nella sua sede.

La nuova entrata della Regione.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

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