Blockchain: tecnologia del futuro. Anzi no, del presente

Il docente universitario illustra i dettagli della conferenza Fintech «Liberare il futuro dell’economia digitale», in programma il prossimo 13 marzo, negli spazi della Facoltà di Economia, con un ventaglio di temi e relatori

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Blockchain: tecnologia del futuro. Anzi no, del presente
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

A colloquio con Kristijan Lenac, professore ordinario della Facoltà di Ingegneria ed ex alunno dell’SMSI di Fiume

Al giorno d’oggi si fa un gran parlare della tecnologia Blockchain e concetti quali criptovalute, bitcoin, smart contracts e piattaforme digitali varie ormai sono diventati in un certo senso parte della nostra quotidianità. Ma siamo sicuri di sapere di che cosa si tratti esattamente e quali siano i precisi significati di questa nuova realtà con cui, volente o nolente, in un futuro ormai prossimo dovremo per forza confrontarci? Se da una parte, per gran parte delle persone, possono sembrare mondi ancora molto lontani e in un certo senso astratti, dall’altra è evidente che ci siamo già dentro appieno e che il tutto fa già parte del presente. È proprio questo il motivo che ha spinto un gruppo di entusiasti studenti di due Facoltà fiumane, quella di Ingegneria e quella di Economia, riuniti nel Ritech Blockchain Team, a organizzare una conferenza sul tema, al fine di avvicinare al meglio il pubblico di interessati a questi ambiti. Intitolato “Liberare il futuro dell’economia digitale”, l’evento – di cui il nostro quotidiano è media partner – è in programma il prossimo 13 marzo e si svolgerà negli spazi della Facoltà di Economia. Diversi i temi che vi verranno trattati nel corso di un’intera giornata dedicata alla tecnologia Blockchain, tra cui “Il patrimonio digitale nell’economia delle nuove tecnologie” (relatore: Milan Horvat – FIMA Crypto), “Criptovalute e regolamenti” (relatrice: Anja Tkalčević – HANFA), “Come salvaguardare la propria privacy nell’ambito dell’economia digitale” (relatori: Nikola Glumac – Thespian, Marina Banov – Riteh Blockchain Team e Belma Gutlić – ChainSafe, Alice in Blockchains), “L’intelligenza artificiale negli strumenti d’investimento” (relatore: Marko Bogdan – InterCapital), “Startup nell’industria Web3” (relatore: Marko Borovina – Ceres Blockchains Solutions), “Avviate una carriera in ambito Web3” (relatore: Filip Blagojević – Thespian), “Rivoluzione finanziaria: visione Fintech per la Croazia” (relatori: Linardo Martinčević – HNB, Milan Horvat – FIMA Crypto, Dorijan Kadmen – Kekspay e Ivan Roje – Aestus Group; moderatrice: Magda Milas – A1, Alice in Blockchains) e “Identità digitale decentralizzata”.

Relatore e mentore
Relatore di quest’ultimo argomento sarà Kristijan Lenac, professore ordinario presso la Facoltà di Ingegneria, che oltre a trattare quest’argomento e a moderare una delle relazioni – quella relativa alla salvaguardia della propria privacy nell’economia digitale –, ha affiancato gli studenti nell’organizzazione del convegno in qualità di mentore. Essendo, inoltre, un ex alunno della Scuola media superiore italiana di Fiume, indirizzo matematico-informatico generazione 1990/91, abbiamo colto l’occasione per interpellarlo e per farci raccontare meglio la genesi di quest’evento, che sin d’ora si prospetta indubbiamente interessante.

Una realtà sempre meno astratta
“In realtà, non si tratta del nostro primo simposio sul tema – ha esordito –, però è il primo che viene organizzato congiuntamente dagli studenti di due Facoltà, appunto quella di Ingegneria e quella di Economia. Il merito è tutto loro, ovvero di un gruppo entusiasta di giovani riuniti nel Ritech Blockchain Team, che opera in seno al nostro istituto universitario e che si occupa di argomenti di questo tipo. Il precedente simposio si era svolto circa un anno fa presso la Facoltà di Ingegneria e i temi trattati erano concentrati prettamente sulla tecnologia Blockchain e sui vari aspetti tecnici della stessa. Stavolta vediamo coinvolti pure gli studenti di economia e di conseguenza al convegno del prossimo 13 marzo parleremo anche di Fintech, con accento sulle finanze decentralizzate, sulle criptovalute, sui regolamenti relativi alle stesse e via di seguito. Argomenti che fanno parte ormai della nostra quotidianità, ma che non tutti capiscono nella loro interezza. In base ai temi, sono stati invitati anche i rispettivi relatori, per lo più locali, ma anche di Zagabria. L’intento è di avvicinare queste, chiamiamole nuove realtà, a un pubblico più vasto, anche perché a mio avviso a Fiume non se n’è parlato finora a sufficienza. Seppure possa sembrare riconducibile a un prossimo futuro, con cui dovremo appena confrontarci, questo mondo è già qui, è il presente e, anche se in molti non se ne rendono conto, fa già parte della nostra routine, delle nostre faccende quotidiane, del nostro vivere. La nostra conferenza si baserà appunto sulla tecnologia Blockchain, precisamente sui tantissimi vantaggi, ma anche su qualche svantaggio della stessa, quale ad esempio il pericolo di incappare in truffe informatiche e la necessità di acquisire di conseguenza nozioni sulla sicurezza di rete onde tutelarsi da fenomeni come questi. Appunto parlandone più spesso, si riuscirà a far diventare questa realtà meno astratta ai più. I giovani già ci sguazzano e qui non ci sono timori, è il loro mondo, ci sono nati, ma quelli un po’ più in là con gli anni, vanno educati e incoraggiati al riguardo. Eventi come questo andrebbero, pertanto, organizzati con una certa regolarità, a diversi livelli e io non posso che complimentarmi con i nostri ragazzi per il loro interessamento e la propositività con cui hanno affrontato il tutto. L’organizzazione è stata impeccabile e hanno fatto tutto da soli, a partire dalla scelta dei temi a quella dei relatori. Io e la collega della Facoltà di Economia, prof.ssa Bojana Olgić Draženović, li abbiamo soltanto supportati dando loro qualche input, ma il resto è tutto farina del loro sacco”, ha spiegato il prof. Kristijan Lenac, che alla Facoltà di Ingegneria guida attualmente diversi corsi di informatica, tra cui quelli relativi agli algoritmi e alle strutture dati, ai sistemi operativi, alla programmazione di sistemi integrati, alla robotica mobile, e via dicendo. Prima di divenire, nel 2009, docente del suddetto istituto universitario fiumano, il nostro interlocutore ha studiato e lavorato per anni in Italia, precisamente a Trieste. Curiosi di capire che cosa lo ha spronato a un certo punto a tornare nella città in cui è nato, Fiume, abbiamo chiesto a Kristijan Lenac di raccontarci, per sommi capi, quello che è stato il suo percorso formativo dopo essersi diplomato, indirizzo matematico-informatico, all’SMSI.

Percorso formativo
“Dopo la maturità, ero indeciso tra la Facoltà di Elettrotecnica e Informatica (FER) di Zagabria e l’Università degli Studi di Trieste, optando infine per il capoluogo giuliano e iscrivendomi a Ingegneria elettronica. Siccome il mio interesse verteva sempre intorno all’Informatica teorica, che a Trieste era prevista appena al quinto anno di studio – ha spiegato –, oltre a seguire Ingegneria, ero diventato un frequentatore assiduo della SISSA (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati, nda) e dell’Istituto di fisica. Trieste è una meravigliosa città votata alla scienza e durante i miei studi lì, c’erano tantissimi eventi di stampo scientifico, non soltanto teorici, ma anche pratici. Amavo sin da allora questi ambienti. A un certo punto del mio percorso formativo, ho iniziato parallelamente a lavorare presso la Scuola 2F, che è un istituto privato per la formazione e l’aggiornamento professionale, che tiene lezioni in tutta l’Europa e in seno al quale prestavo appunto lezioni di informatica. Una volta conseguita la laurea, nel 2003 ho ottenuto una borsa di studio in qualità di ricercatore per l’Area di Ricerca Scientifica e Tecnologica, per ricerche nell’ambito della robotica mobile e dell’intelligenza artificiale. Nel frattempo ho deciso di fare il dottorato di ricerca in robotica mobile e allo stesso tempo ho iniziato a lavorare per un’azienda startup nella Zona industriale di Trieste. Questo incubatore si occupava di ricerche in ambito scientifico, precisamente in applicazioni per robotica mobile, in localizzazione di robot e altro. A mano a mano, tra studio e lavoro – ha proseguito Kristijan Lenac –, sono diventato project manager in un team di circa dieci ricercatori, con i quali studiavamo e realizzavamo ad esempio sistemi integrativi per il rilevamento di dati da sensori eterogenei per la Protezione civile o sonde intelligenti per il tracciamento del profilo dei pozzi petroliferi in 3D. Uno dei contratti che ci avevano portati fuori dai confini dell’Italia aveva riguardato un ingaggio per effettuare dei rilievi batimetrici del porto industriale della raffineria in un complesso facente capo alla Mellitah Oil & Gas in Libia. Le misurazioni dei profili in 3D del mare e del porto servivano per le necessità di livellamento dei fondali, scavando nella sabbia, per consentire il transito libero delle navi. Dopo cinque anni trascorsi a lavorare per la suddetta startup, nel 2008 ho ricevuto due offerte di lavoro, entrambe molto allettanti. La prima riguardava il ruolo di CEO di un’azienda con sede all’estero, l’altra di professore presso la Facoltà di Ingegneria di Fiume, che all’epoca era in cerca di docenti con il mio titolo di studio. Com’è noto, ho scelto la seconda. Ho sempre saputo che un giorno sarei tornato nella mia città, che adoro e che dopo dieci anni trascorsi all’estero, ho trovato inizialmente diversa, soprattutto dal punto di vista della società, ma in cui mi sono riadattato presto. Sono tornato anche per motivi familiari, per stare più vicino ai miei genitori, ma anche in accordo con mia moglie Iva (Gašparac, e anch’essa ex alunna dell’SMSI di Fiume, nda), che è mia concittadina e che ho conosciuto durante gli studi a Trieste. Non mi sono mai pentito della mia scelta di ristabilirmi qui”.

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