Il tempo è molto più del denaro e, talvolta, può fare la differenza tra la vita e la morte. Ieri è stato inaugurato ufficialmente il nuovo servizio di elisoccorso, quello che ha rappresentato per molti anni l’anello mancante nelle situazioni d’emergenza. Abbiamo assistito nell’eliporto in Delta a un’esercitazione in diretta che ha coinvolto forze di terra, di mare e, per la prima volta l’elicottero, tutte insieme nell’ambito di un sistema integrato. Lo scorso anno sono entrate in servizio sei unità navali alle quali se ne aggiungeranno altre quattro, mentre il trasporto di pazienti dai luoghi più distanti veniva affidato agli elicotteri dell’Esercito croato, che pur dando un contributo notevole, hanno molte limitazioni tecniche.
Ieri è atterrato uno dei nuovi elicotteri, una vera e propria ambulanza volante, molto più maneggevole e, soprattutto, in grado di scendere anche in zone che non offrono la comodità di un eliporto vero e proprio. Già lo scorso fine settimana l’Airbus H145 è stato utilizzato per due interventi veri, uno a Lussinpiccolo e l’altro sull’isola di Arbe, risultando determinante in entrambi i casi. I due pazienti, come ha detto ieri Alen Ružić, direttore del Centro clinico-ospedaliero di Fiume, stanno meglio. Un 21enne di Lussinpiccolo ha subito un trauma cranico, mentre una donna di Arbe ha avuto un infarto.
Cerimonia d’inaugurazione
Dopo il battesimo del fuoco, il ministro della Sanità Vili Beroš e quello del Mare, dei Trasporti e delle Infrastrutture, Oleg Butković, hanno partecipato alla cerimonia di inaugurazione condividendo il successo rappresentato dal completamento del servizio di pronto soccorso, con Darko Glažar della Capitaneria di porto di Fiume, con la direttrice dell’Istituto nazionale di medicina d’urgenza Maja Grba Bujević e numerosi invitati. Le due emergenze simulate sono state seguite sul maxi schermo allestito all’interno di un tendone in prossimità della pista d’atterraggio e commentate da Senka Kajčić, direttrice dell’Istituto regionale di medicina d’urgenza. Passo per passo, abbiamo potuto comprendere quanto sia complesso organizzare il soccorso di un paziente in tutte le sue fasi, dall’allertamento alla prima diagnosi, dalla richiesta di soccorso al trasporto combinato, a bordo di una delle nuove imbarcazioni e poi in ambulanza e quindi in elicottero fino all’eliporto da dove raggiungere il Pronto soccorso del polo ospedaliero di Sušak.
In Croazia sono state istituite quattro basi operative per l’elisoccorso con altrettanti velivoli. Sono tutti Airbus, ma due tipologie diverse. I due impiegati nelle basi di Fiume e di Spalato sono leggermente diversi da quelli in dotazione a Osijek e Zagabria. L’intera operazione è costata complessivamente 62,5 milioni di euro, in parte erogati dai Fondi europei. “D’ora in poi il servizio coprirà ogni angolo del Paese e tutti i cittadini potranno venire soccorsi in tempi brevissimi con degli elicotteri di ultima generazione. Dalla base di Fiume verranno coperte le isole e le località più remote del Gorski kotar. Avendo a disposizione i mezzi di terra di mare e quelli aerei siamo in grado di sottoporre i pazienti a trattamenti adeguati nelle strutture ospedaliere entro un’ora, riducendo notevolmente il rischio degli esiti peggiori”, ha dichiarato Butković.
Pronto al decollo entro 5 minuti
L’equipaggio, composto da un pilota, dal copilota, da un medico e da un tecnico o infermiere, è pronto al decollo entro 5 minuti dalla richiesta di soccorso. Gli elicotteri vanno a integrare un sistema in cui sono inserite dallo scorso anno sei unità navali, due nella Regione litoraneo-montana, a Lussinpiccolo e Arbe. In tre mesi hanno effettuato 72 trasporti urgenti. “Ora siamo alla pari con i Paesi europei più sviluppati di cui abbiamo studiato attentamente il funzionamento, compresi gli errori. Questo, senza esagerare, ritengo che sia un momento storico per il sistema di pronto soccorso, per i nostri cittadini e per i numerosi turisti. Gli obiettivi erano quelli della completa copertura geografica del Paese, implementare il sistema entro l’inizio della stagione turistica e adottare i più elevati standard europei”, ha concluso Vili Beroš.
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