ANGOLI CITTADINI L’ultimo (e unico) ponte girevole

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ANGOLI CITTADINI L’ultimo (e unico) ponte girevole
Il ponte girevole sul Canal morto. Foto: RONI BRMALJ

L’eredità industriale fiumana, relativa alla dimensione portuale abbonda di contenuti architettonici, progettati da rinomati architetti e ingegneri in stile storicista e moderno, valutati dall’Ufficio per la tutela e la conservazione del patrimonio culturale di inestimabile valore (magazzini, palazzi, gru, ponti girevoli). In tale contesto, ricorderemo che la Fiume del XIX secolo vantava tre ponti girevoli: il primo, distrutto e rimosso durante il Secondo conflitto mondiale, era collocato nei pressi del Teatro (dove oggi passa la ferrovia). Il secondo, che collegava il frangiflutti con la riva davanti all’Autorità portuale, era teso al passaggio delle piccole imbarcazioni e delle chiatte dal porto di Sušak a quello fiumano nei momenti di maltempo. A tale riguardo è interessante il fatto che ai lati interni dei due frangimare che proteggevano il primo erano stati installati dei rulli verticali atti a evitare i danni ai trabaccoli e agli altri battelli nel caso vi finissero contro nei momenti di intemperie. Il terzo passaggio, ubicato oggi alla fine del Canal morto (una volta letto della Fiumara), veniva aperto con una carrucola manuale (osservabile anche oggidì nella parte destra del ponte) la cui manovella era girata da due tecnici. Lo stesso ruotava in una specie di spiazzo (oggi utilizzato per la manutenzione delle barche), permettendo in tale modo al traffico marittimo di scorrere lungo tutta la larghezza del Canal morto.

Una rarità architettonica
A detta della pagina www.rijekaheritage.hr il ponte, costruito in stile storicistico, rappresenterebbe una vera e propria rarità architettonica, anche perché l’unico conservato nei nostri territori. Lo stesso fu innalzato nel 1896 e accanto vi venne collocata una casetta adibita a impianto atto a spostarlo. A seguito dell’edificazione di Porto Baross, l’originale struttura cominciò lentamente a perdere la sua funzione di cavalcavia d’ingresso e uscita delle imbarcazioni mercantili (bragozzi), mentre dopo il 1945 l’imbocco delle chiatte più grandi cessò completamente. L’ultima volta che il ponte venne girato, fu all’inizio del 1969 quando, come riflesso al rivoluzionario 1968 i portuali fiumani si ribellarono e, al fine di non unirsi ai lavoratori portuali di Sušak, lo stesso fu spostato e la polizia bloccò l’accesso al porto fiumano.

Una manovra sfortunata
Se non fosse stato per uno sfortunato evento avvenuto 39 anni fa, però, oggidì il ponte sarebbe ancora in funzione. Infatti, nella notte del 19 febbraio 1972, durante un’infelice manovra, la motonave “Branco” vi urtò contro, danneggiandolo irreparabilmente. Quale conseguenza della collisione non fu più possibile spostare la struttura, la quale fino ad allora girava in senso antiorario per consentire alle navi di entrare nel Canal morto. Come riportato dal quotidiano Novi list il giorno successivo, “l’incidente è stato causato da un’errata manovra effettuata da una nave mercantile”. Inoltre, secondo la dichiarazione rilasciata dal suo capitano, Rade Kos, in seguito al brusco impatto “l’imbarcazione sarebbe andata a finire contro il ponte a causa di un guasto al sistema delle leve di comando del motore. Al posto del comando “slow” (lentamente), l’elica della nave ha eseguito quello che recita “full power back” (indietro a tutta forza)”. Sulla scia delle suddette informazioni, il verbale redatto dai membri della commissione incaricata del caso (documento conservato presso l’ Ufficio per la manutenzione degli impianti ferroviari in Žabica) riporta che “la trave principale meridionale ha subito i danni maggiori, sia per ciò che concerne la direzione verticale che quella orizzontale, a differenza della settentrionale, che per lo più si presenta inclinata orizzontalmente. Nell’urto sono state danneggiate anche le rotaie che attraversano il ponte, la cui deformazione massima corrisponde a 23 cm. La parte occidentale risulta leggermente sollevata e dislocata di 12 cm rispetto alla linea orizzontale in direzione nord del lato meridionale del passaggio”. Per le suddette motivazioni, l’allora Comitato Esecutivo stabilì che lo storico ponte non poteva essere rimesso in funzione e, nonostante alcuni fiacchi e inefficaci tentativi da parte delle varie amministrazioni susseguitesi nel tempo, fino ad oggi è rimasto così. Si spera, però, che qualcosa in questo senso cambi e che ci sia maggiore sensibilità verso strutture di questo tipo. In questo contesto, il nostro uspicio è che il vecchio ponte girevole sul Canal morto ottenga la giusta rivitalizzazione tornando ai suoi antichi fasti.

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