Fiume. «Aeroporto di Veglia, i numeri sono preoccupanti»

Marco Boras Mandić, Iva Rinčić e Boris Popović, consiglieri regionali, commentano il calo dei passeggeri allo scalo isolano

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Fiume. «Aeroporto di Veglia, i numeri sono preoccupanti»
L’Aeroporto di Fiume sull’isola di Veglia. Foto: Goran Kovacic/PIXSELL

L’Aeroporto di Fiume, con sede sull’isola di Veglia, è l’unico in Croazia a registrare un calo nei primi otto mesi del 2023 in rapporto allo stesso periodo dello scorso anno. Questo è il motivo per il quale tre consiglieri dell’Assemblea regionale hanno convocato ieri i media. Si tratta di Marco Boras Mandić, presidente dell’Assemblea e leader dell’Unione del Quarnero e di Iva Rinčić e Boris Popović, entrambi eletti attraverso liste civiche. “La situazione è allarmante – ha commentato Boras Mandić – e siamo giunti a un punto che a causa dei mancati investimenti nell’ammodernamento si rischia di venire travolti dalla concorrenza. Potrebbe venir messa in discussione la stessa esistenza dello scalo. Invitiamo i proprietari a fare qualcosa”. La quota di maggioranza la detiene lo Stato, ma ci sono anche la Regione litoraneo-montana e gli enti locali. Boras Mandić punta però il dito contro la Regione e l’Ente per il turismo del Quarnero, che starebbero a guardare: “Ci sono aereoporti con una struttura societaria simile che, invece, registrano cifre record. Dieci o vent’anni fa l’aeroporto di Veglia aveva più voli e passeggeri di Zara che ha appena festeggiato il milionesimo passeggero del 2023. Ecco alcuni numeri. Nei primi otto mesi di quest’anno attraverso l’Aeroporto fiumano sono passati 119mila passeggeri, mentre nel 2019 erano oltre 150mila. C’è un calo anche rispetto allo scorso anno quando i passeggeri erano 125mila circa. Nel mese di luglio troviamo lo scalo di Spalato con 740mila, Ragusa (Dubrovnik) con 440mila, Zagabria con 360mila, Zara con 280mila e Pola con 107mila. Fiume arriva a malapena a 37mila. Pola ci supera di quattro volte, ma ciò che ci sorprende maggiormente è il fatto che Zara ci superi di tanto pur avendo un potenziale turistico minore e un’economia meno sviluppata. Ci supera di 8 volte”, ha puntualizzato Boras Mandić.
Le soluzioni? Secondo i consiglieri intervenuti ieri, spetterebbe alla Regione il ruolo di coordinatrice di tutte le attività, assieme all’Ente per il turismo.
“Dopo otto anni trascorsi nell’esecutivo regionale, posso constatare che delle sorti dell’Aeroporto non importi nulla né al presidente della Regione né alla direttrice dell’Ente per il turismo (Irena Peršić Živadinov, nda). Noi pensiamo, invece, sia fondamentale pensarci”.

Marko Boras Mandić, Iva Rinčić e Boris Popović.
Foto: RONI BRMALJ

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