Un «presepe isolano» armonioso e originale

La creazione a cura di Chiarastella Fatigato in mostra nell’atrio di Palazzo Manzioli

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Un «presepe isolano» armonioso e originale
Felice Žiža, Chiarastella Fatigato e Vita Valenti all’inaugurazione del presepe isolano. Foto: MARIANGELA PIZZIOLO

L’atmosfera onirica che si lega alle festività natalizie ha trovato uno spazio particolare nell’atrio di Palazzo Manzioli, dove l’architetto Chiarastella Fatigato ha allestito un’originale rappresentazione della Natività. L’esposizione del “presepe isolano” è stata inaugurata venerdì sera, con un’intima cerimonia organizzata dalla Comunità degli Italiani “Dante Alighieri”. A introdurre e salutare i partecipanti è stata la presidente della CAN di Isola, Vita Valenti, che ha poi lasciato spazio all’artista di presentare la sua creazione. La Fatigato ha spiegato che l’originalità di questo presepe risiede nelle fusione armonica di tre diverse tradizioni: quella italiana del presepe, quella napoletana della connotazione dei personaggi e della fattura delle statuine e, soprattutto, quella isolana per quanto riguarda la scena urbana. L’ambientazione scelta è infatti proprio Isola, raffigurata con un salto temporale di circa cento anni nel passato. Con l’ausilio di antiche fotografie e cartoline, risalenti agli anni ‘20 e ‘30 del Novecento, l’autrice ha ricostruito in cartapesta e riprodotto in prospettiva il mandracchio cittadino, la Piasa Granda, la chiesa di Santa Maria d’Alieto, il campanile di San Mauro e la chiesa di Sant’Andrea, antico edificio ora distrutto, all’interno del quale, in alcuni periodi dell’anno, i pescatori stendevano ad asciugare le reti. Gesù, Maria e Giuseppe, che occupano il primo piano, si sono riparati sotto ai portici del fondaco, ovvero del magazzino pubblico per le riserve di derrate alimentari tipico delle città veneziane. Accanto a loro si è addormentato Benino, il pastore della tradizione dei presepi napoletana, che rappresenta l’umanità dormiente e inconsapevole che al risveglio vivrà una rinascita. La statuina in terracotta, lavorata e dipinta a mano dai mastri presepai, proviene direttamente da San Gregorio Armeno di Napoli, creando così un legame diretto con la tradizione del sud Italia. Presente all’inaugurazione anche il deputato italiano al seggio specifico del Parlamento sloveno, Felice Žiža, che ha ringraziato Chiarastella Fatigato e il marito Gianni Pellegrini per l’impegno che dedicano alle attività della Comunità “Dante Alighieri”, in particolare quello rivolto alle ricorrenze religiose, che si intrecciano per loro natura alla cultura italiana. Questo è infatti il secondo anno di fila in cui Palazzo Manzioli ospita il presepe e per ogni edizione la Fatigato si adopera per trovare nuovi scorci di Isola, ma anche nuovi significati. “Questo è un simbolo sia religioso e sia di continuità storica. L’augurio che rivolgo alla nostra comunità è quello di guardare alle nostre origini per ricostruire non soltanto la storia, ma anche il presente”, ha dichiarato l’autrice che ha voluto rendere omaggio non solo alla sua fede, ma anche alla città e alla comunità che la ospitano da nove anni, nelle quali è stata accolta e integrata assieme a tutta la sua famiglia.

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