Portorose, alberghi in mano ungherese?

Lo Stato ha però il diritto di prelazione sulla vendita del pacchetto azionario gestito dal fondo «York»

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Portorose, alberghi in mano ungherese?

Nei giorni scorsi sono state avviate le procedure per la cessione del pacchetto azionario del consorzio “Sava”, detenuto finora dal fondo d’investimenti “York”, a una cordata ungherese. Sarebbero in ballo all’incirca 40 milioni di euro. Si tratta del 43 per cento delle azioni della società, che controlla in regione gran parte degli alberghi di Portorose, uniti sotto il marchio “Life Class” e l’azienda “Argolina”, titolare tra l’altro di terreni edificabili nel Comune di Isola. Proprio per questi motivi la vendita delle azioni in quota “Sava” viene considerata dagli imprenditori locali, nonché da una parte del mondo politico sloveno, che in precedenza non ha avuto remore nella transazione del pacchetto azionario al fondo “York”, una scelta rischiosa che potrebbe avere gravi ripercussioni sul comparto turistico nazionale e soprattutto della fascia costiera. Una risoluzione che chiedeva di impedire la transazione era stata approvata di recente anche dai consiglieri del Comune di Pirano. L’ultimo filtro possibile prima che la vendita sia realizzata, è la decisione della Holding nazionale slovena (SDH) che può far valere il diritto di prelazione e assicurare il pacchetto azionario in vendita allo Stato sloveno. La mossa deve essere fatta entro 30 giorni, altrimenti gli investitori ungheresi avranno mano libera nel rilevare gran parte dell’infrastruttura turistica a Portorose. Il timore è che i nuovi proprietari non siano realmente intenzionati a investire nello sviluppo dell’attività e che noti alberghi seguano il triste destino di altre strutture, un tempo di lusso, in regione. I vertici del Ministero per le Attività economiche hanno assicurato che sarà adottata la soluzione migliore per salvaguardare gli interessi statali nella vicenda, ma che serve innanzitutto un’attenta analisi della situazione.

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