Zagabria. Piattaforma di Crimea: L’Ucraina non è sola

Vertice interparlamentare della Piattaforma di Crimea. Da Zagabria lanciato un forte segnale di solidarietà e sostegno al Paese aggredito

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Zagabria. Piattaforma di Crimea: L’Ucraina non è sola
I partecipanti all'evento di Zagabria. Foto: Davor Puklavec/PIXSELL

“Soltanto quando la bandiera ucraina sventolerà di nuovo sulla Crimea liberata il mondo potrà sentirsi sicuro e dire che la guerra è finita”. Lo ha detto il Presidente ucraino Voldymyr Zelensky rivolgendosi in videoconferenza alla riunione della Piattaforma di Crimea, oggi a Zagabria in forma di vertice interparlamentare con la partecipazione di una quarantina di delegazioni, inclusa la speaker della Camera dei Rappresentanti del Congresso americano, Nancy Pelosi. “In questo momento difficile noi abbiamo bisogno di tre cose: assistenza militare, aiuti finanziari e sanzioni”, ha aggiunto Zelensky. A sostegno dell’Ucraina hanno preso parola vari rappresentanti dei Parlamenti di Paesi occidentali. Il messaggio di fondo di tutti i partecipanti è stato che la Crimea è parte dell’Ucraina. Tutti hanno condannato la guerra scatenata da Mosca e l’annessione illegale dei territori occupati.
La riunione della Piattaforma di Crimea a supporto dell’Ucraina ha visto la partecipazione di 42 delegazioni di 32 Paesi, inclusa la speaker della Camera dei Rappresentanti del Congresso americano, Nancy Pelosi. Il vertice è stato presieduto dal presidente del Sabor, Gordan Jandroković, unitamente al capo del Parlamento ucraino, Ruslan Stefanchuk. Il presidente del Sabor ha sottolineato nel suo intervento che la Russia dovrà abbandonare tutti i territori che non le appartengono. Il premier Andrej Plenković ha evidenziato nel suo discorso che il mondo stavolta non ha ripetuto gli errolri di trent’anni fa, quando la Croazia non aveva potuto fare affidamento su una manifestazione di solidarietà così forte come oggi l’Ucraina. In questo contesto ha ricordato però che Kiev ha sostenuto la Croazia durante la Guerra patriottica. “Essere al fianco dell’Ucraina oggi è una posizione giusta dall’ottica morale, giuridica e di civiltà. Noi in Croazia sappiamo cosa siano l’aggressione e la negazione del diritto a esistere. Apprezziamo la lotta degli ucraini per la libertà, la verità e la democrazia”, ha sottolineato il premier, ribadendo pure che la Crimea come “tutti i territori temporaneamente occupati” appartengono all’Ucraina che riuscirà alla fine a ripristinare la sua integrità territoriale. “Non siete soli, combattete per la giustizia, la pace e la libertà”, è stato il messaggio di Andrej Plenković agli ucraini, lasciando intendere che chi non è a fianco dell’Ucraina sta dalla parte dell’aggressore.
All’evento, come rilevato, ha preso parte anche Nancy Pelosi, speaker della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, che nel suo discorso ha sottolineato “l’impegno incrollabile dell’America nei confronti dell’Ucraina”, rilevando l’esigenza d’intensificare gli sforzi della comunità internazionale per sostenere il Paese aggredito. “Il popolo ucraino combatte per la democrazia nel proprio Paese, ma anche per tutti noi”, ha dichiarato Nancy Pelosi, ribadendo che la “Crimea è Ucraina”. “Purtroppo ora sappiamo che le azioni russe in Crimea sono state solamente una dimensione dell’attacco globale contro l’Ucraina e la democrazia”, ha aggiunto la speaker della Camera dei rappresentanti, che ha pure bollato come crimini di guerra gli attacchi della Russia contro le infrastrutture civili e ha evidenziato che bisogna perseverare con le sanzioni nei confronti di Mosca.
A rappresentare la Slovenia al vertice è stata la presidente della Camera di Stato, Urška Klakočar Zupančič. Sono stati invece Sergio Costa, deputato del Movimento 5 Stelle e vicepresidente della Camera, e Giulio Terzi di Sant’Agata, senatore di Fratelli d’Italia, a rappresentare l’Italia al vertice interparlamentare della Piattaforma di Crimea. I due parlamentari – il primo già generale dei Carabinieri forestali, il secondo già ministro degli Esteri e Ambasciatore negli Stati Uniti, alle Nazioni Unite e in Israele – hanno partecipato al summit su delega dei presidenti di Camera e Senato, rispettivamente Lorenzo Fontana della Lega e Ignazio La Russa di Fratelli d’Italia.
Le contingenze politiche, tra cui spicca il voto di fiducia al governo Meloni hanno dunque spinto i presidenti di Camera e Senato a inviare i loro delegati al vertice interparlamentare. Tre settimane fa Sergio Costa, ex ministro dell’Ambiente, aveva definito i referendum per l’annessione alla Russia delle quattro regioni orientali dell’Ucraina una “farsa” e aveva sostenuto che “la Russia ha già perso, indipendentemente dall’esito militare, perché ha perso nei cuori e nella mente di tutti i cittadini del mondo”. Costa aveva anche sottolineato “con chiarezza” che “la pace è un obiettivo da raggiungere anche con Putin”. Prima delle elezioni di un mese fa, Giulio Terzi di Sant’Agata, responsabile dei rapporti diplomatici di Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni, aveva spiegato a Formiche.net la linea chiara di Fratelli d’Italia, di cui è responsabile dei rapporti diplomatici, al fianco del governo ucraino davanti a quella che è diventata una guerra “contro l’Europa, con il tema – dominante – dell’energia”, utilizzata come “un’arma” dalla Russia.
Il Belgio, la Repubblica Ceca, l’Irlanda, la Polonia e la Romania hanno inviato a Zagabria i rappresentanti di entrambe le Camere dei rispettivi Parlamenti, mentre undici Stati, tra i quali la Francia, l’Ungheria, il Giappone e il Canada hanno aderito al summit da remoto. Sono giunti a Zagabria pure i rappresentanti di cinque assemblee parlamentari di organizzazioni internazionali, ovvero del Parlamento europeo, dell’Unione interparlamentare, nonché delle Assemblea parlamentari del Consiglio d’Europa, dell’OSCE e della NATO. A conclusione dei lavori è stata approvata una dichiarazione congiunta. La Serbia, unico Paese europeo, oltre alla Bielorussia, che non ha imposto le sanzioni alla Russia, non ha aderito all’invito a partecipare.
Per il Sabor il vertice interparlamentare della Piattaforma di Crimea è stato l’evento internazionale più importante mai organizzato finora. A proporre di tenere in Croazia il summit è stata la stessa diplomazia di Kiev “date le condizioni di sicurezza in Ucraina e tenendo conto del partenariato e l’amicizia tra i due Paesi”. La Piattaforma di Crimea è un’iniziativa diplomatica dell’Ucraina inaugurata nell’agosto del 2021 e progettata per essere un meccanismo di coordinamento internazionale per riportare la questione della Crimea nell’agenda internazionale e facilitare il ritorno del controllo sulla Crimea all’Ucraina. La seconda riunione è stata tenuta la scorsa estate in forma virtuale come vertice di capi di governo, mentre con la riunione di oggi è stata inaugurata anche la dimensione interparlamentare della Piattaforma. Quello di Zagabria è stato, dunque, il primo summit parlamentare di questa piattaforma di consultazione e coordinamento multilaterale voluta dal Presidente ucraino Volodymyr Zelensky allo scopo di migliorare l’efficacia della risposta internazionale all’occupazione russa nel 2014 della Crimea, la cui situazione è stata aggravata dall’invasione russa dell’Ucraina iniziata otto mesi fa. Il forum è stato istituito ad agosto del 2021 in occasione del vertice inaugurale di Kiev al quale hanno partecipato 48 fra Stati e organizzazioni internazionali.

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