Vendemmia anticipata calano i raccolti

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Vendemmia anticipata  calano i raccolti
Foto Goran Kovacic/PIXSELL

La vendemmia 2022 arriverà in molti vigneti del capodistriano con un certo anticipo. La forte siccità e le alte temperature hanno portato le uve ad un tale grado di maturazione, che i produttori di vini si vedono costretti ad agire per salvare i raccolti e la successiva lavorazione nelle cantine. Presso la “Vinakoper”, la principale cantina vitivinicola regionale, i lavori tra i filari scattano tra poche ore. Ai dipendenti del consorzio si aggiungeranno oltre cento stagionali, che collaborando già da lunghi anni, hanno acquisito una certa esperienza e vengono invitati personalmente alla vendemmia. La necessità di manodopera diminuisce gradualmente, poiché sono le macchine a raccogliere automaticamente anche il 60 percento del prodotto. La mano dell’uomo è, però, indispensabile per le uve destinate al vino di grande qualità. Per primi cadranno nei tini i grappoli d’uva bianca, soprattutto chardonnay, pinot grigio e malvasie, usati anche per gli spumanti. La raccolta sarà spalmata sui prossimi due mesi, a seconda dei risultati delle analisi e per ultime saranno prese d’assalto dagli operai le vigne di refosco, merlot e cabernet sauvignon. Tra le particolarità locali istriane l’uva Cipro, vitigno antico, recuperato soltanto negli ultimi anni dagli esperti. Nei primi giorni di settembre saranno nei negozi le bottiglie di mosto, ricavate dal moscato giallo, coltivato a Lazzaretto presso Ancarano. Confidando in condizioni di tempo mite, alla Vinakoper intendono avere gli ultimi acini da vendemmiare in pieno ottobre. Come rilevato dal loro capo-enologo, Boštjan Zidar, la scarsità d’acqua di questa estate avrà ricadute negative su quasi tutte le uve. Quelle che crescono nelle vallate resistono meglio di quelle sui colli. Particolarmente grave è la situazione a Baredi sopra Isola. La siccità causa, inoltre, la concentrazione negli acini di zuccheri, tanini e acidi, che rendono più complessa la lavorazione dei vini. Le previsioni indicano un calo di circa un terzo del vino prodotto nella parte settentrionale dell’Istria per questa stagione. A confermare quantità inferiori di vino nelle cantine, ma non per questo di minor qualità, sono le Cantine Zaro di Isola. “Contiamo anche noi di dover rinunciare al 30 % dell’uva. Oltre alla siccità e al caldo, influiranno sul bilancio finale anche le continue irruzioni nei vigneti degli animali selvatici, soprattutto cinghiali. Tutti gli investimenti per proteggere i raccolti con recinti sono risultati inutili. Ogni giorno spariscono centinaia di chili d’uva e nessuno ci risarcisce i danni “ ci ha confidato Bruno Zaro.

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