Uljanik, l’unica offerta attiva è… fiumana

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Uljanik, l’unica offerta attiva è… fiumana
Una veduta dello stabilimento navalmeccanico polese. Foto: Srecko Niketic/PIXSELL

La slovena Eko Bor, la fiumana Adria Mont, la rumena GSP Offshore e l’italiana Micoperi sono tutt’ora interessate all’acquisizione del pacchetto di maggioranza dello stabilimento navalmeccanico “Uljanik Brodogradnja 1856”. Questo è perlomeno quanto sostenuto oggi, lunedì 12 febbraio, da Loris Rak, curatore fallimentare della “Uljanik brodogradilišta”, che dopo l’ennesimo tentativo di vendita all’asta del cantiere andato tutt’altro che a buon fine, ha nuovamente incontrato i creditori della fallita “Uljanik brodogradilišta”. Alla riunione del Consiglio dei creditori era presente anche il giudice del Tribunale commerciale di Pisino, Ivan Dujć, che ascoltate le parole del curatore fallimentare si è chiesto come sia possibile, nonostante l’interesse, che tutte le aste giudiziarie finora organizzate siano state dei buchi nell’acqua.

Nel tentativo di rispondere al giudice, Rak ha detto che la situazione è piuttosto stressante e complicata e che, solitamente, le offerte vengono presentate la sera prima della riunione del Consiglio dei creditori. Il curatore fallimentare ha quindi evidenziato come l’unica offerta attiva al momento sia quella della “Adria Mont”, che avrebbe, però, ridotto la sua offerta di circa 1,4 milioni di euro rispetto alla precedente. Dunque, stando alle parole di Rak la “Adria Mont” avrebbe offerto 5 milioni di euro per l’acquisizione del pacchetto di maggioranza dell’Uljanik Brodogradnja. Ora non resta che attendere la prossima asta e vedere se qualcuno, effettivamente, si farà avanti con una proposta concreta e vincolante.

E a proposito di aste, il curatore responsabile del procedimento fallimentare del cantiere polese ha detto che, nonostante l’interesse, l’asta è andata a vuoto per motivi esterni al procedimento fallimentare. Rak ha quindi precisato che gli interessati all’acquisto, prima di presentare un’offerta vincolante, gradirebbero un incontro con i ministeri competenti (Finanze ed Economia) e con gli entri enti statali. Al curatore è stato quindi chiesto di spiegare il motivo delle rimostranze della GSP Offshore circa il mancato aggiornamento dei dati disponibili nella Virtual data room della società in vendita. Rak ha risposto di avere chiesto spiegazioni alla Direzione del cantiere “Uljanik Brodogradnja” i cui vertici avrebbero dichiarato che tutti i dati sono aggiornati e che le accuse della GSP Offshore sarebbero infondate.

La faccenda è stata commentata poi anche da Samir Hadžić, direttore dell’Uljanik Brodograndja 1856, che ha accolto l’occasione per ribadire che la Direzione della società è aperta alla discussione e, assolutamente, disponibile a correggere eventuali errori e, se necessario, aggiornare nuovamente tutti i dati della Virtual data room. Ieri, a margine del Consiglio, è intervenuto anche Boris Cerovac, uno dei creditori, il quale ha auspicato un intervento da parte del governo e dei dicasteri competenti. “Senza la loro discesa in campo la situazione non potrà che peggiorare ulteriormente”, ha commentato Cerovac. La prossima riunione del Consiglio dei creditori è convocata per venerdì 16 febbraio.

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