Ui. Corva: Articolo 9, fondamentale il dibattito in Assemblea

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Ui. Corva: Articolo 9, fondamentale il dibattito in Assemblea
Marin Corva. Foto Željko Jerneić

Per cercare di riportare a un livello istituzionale la discussione sulla proposta di modifica dell’articolo 9 del Regolamento di procedura dell’Assemblea dell’Unione Italiana abbiamo contattato il presidente della Giunta esecutiva dell’UI, Marin Corva. L’organo da lui presieduto si è già espresso in modo favorevole alla proposta, nella sua riunione del 25 ottobre svoltasi al Centro di Ricerche Storiche di Rovigno. In base allo Statuto dell’Unione Italiana anche il presidente della Giunta è un organo: sentiamo dunque più nel dettaglio il suo parere riguardo all’intera faccenda.

Come vede la proposta presentata dai dodici consiglieri?

Mi fa molto piacere che un gruppo di consiglieri abbia deciso di farsi avanti in prima persona per risolvere una situazione che vedono come problematica. Questo meccanismo di proposta degli argomenti dal basso, tramite la raccolta firme, oltre ad essere previsto dai nostri atti interni è sinonimo di una sana democrazia. Apprezzo dunque la loro volontà di discutere i documenti che regolano il funzionamento dell’Unione Italiana. La discussione deve però svolgersi all’interno dell’Assemblea, massimo organo dell’Unione Italiana, nonché l’unico responsabile di interpretare lo Statuto e i regolamenti e se necessario di modificarli.
Perché allora la Giunta si è espressa in merito?
Quando i firmatari hanno consegnato il documento al presidente dell’Assemblea, Paolo Demarin, lui ha richiesto che il Comitato per lo Statuto e i regolamenti e la Giunta esecutiva si esprimessero a riguardo. Noi abbiamo semplicemente risposto a questa sua richiesta. Non è insolito che si chieda il parere della Giunta anche per questioni sulle quali alla fine non è la Giunta a decidere.

In quanto presidente della Giunta come valuta la proposta?

Sono fermamente convinto che gli atti interni dell’Unione Italiana di Fiume vadano rispettati, come pure quelli dell’Associazione degli appartenenti alla Comunità Nazionale Italiana Unione Italiana. I due documenti sono però in contrasto e questo genera ambiguità e confusione. Nel corso degli anni sono emersi alcuni aspetti che andrebbero sistemati a Capodistria. Ricordo che lo Statuto dell’Associazione degli appartenenti alla Comunità Nazionale Italiana Unione Italiana è del 1998 e nel frattempo la legge sulle associazioni è cambiata. Va dato ordine e la proposta dei dodici consiglieri va in questa direzione.
L’attuale disordine potrebbe compromettere i finanziamenti all’Unione di Capodistria?
Come presidente di Giunta mi sento in dovere di garantire i finanziamenti che l’Unione Italiana di Fiume passa annualmente all’associazione di Capodistria, anche considerando i tre dipendenti dell’associazione, anche per questo appoggio la volontà di mettere ordine fra i regolamenti. Come avevo già accennato dopo la Giunta, abbiamo bisogno anche di un documento che regoli tutta una serie di questioni tecniche, compresi i rapporti amministrativi e contabili tra le due realtà, magari tramite un contratto tra le due istituzioni.

Cosa ne pensa delle motivazioni dei dodici firmatari?

La scelta di procedere in questo modo, chiedendo una modifica del Regolamento di procedura dell’Assemblea dell’Unione Italiana di Fiume prima di fare altro dimostra rispetto nei confronti dell’Unione Italiana con sede a Fiume e dei suoi atti interni. Le due istituzioni sono collegate dal principio di unità e unitarietà, però va detto che da un punto di vista legale sono due istituzioni a sé stanti con due codici fiscali a sé stanti e con legali rappresentanti a sé stanti.

Cosa intende esattamente?

Sono due istituzioni registrate in due momenti diversi, con meccanismi elettivi diversi. L’Unione di Fiume prevede l’elezione diretta delle massime cariche, mentre l’Associazione degli appartenenti alla Comunità Nazionale Italiana Unione Italiana ha scelto un meccanismo delegatario per il ruolo del coordinatore. Questo significa che i legali rappresentanti vengono eletti in modo diverso e il che in effetti rappresenta una differenza notevole.

L’Assemblea è il massimo organo dell’Unione Italiana. Rappresenta tutte le Comunità di Croazia e Slovenia. Pertanto non posso fare altro che augurare buon lavoro ai consiglieri. Mi rendo conto che si sia detto tanto sull’argomento, ma sono certo che un dibattito nell’ambito del nostro massimo organo sia indispensabile per affrontare la questione.

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