«Tutti interpretano le carte come vogliono»

I presidenti dell'Assemblea e della Giunta esecutiva, Paolo Demarin e Marin Corva sui rapporti tra Fiume e Capodistria

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«Tutti interpretano le carte come vogliono»
Palazzo Modello, sede dell’Unione Italiana. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

I presidenti dell’Assemblea e della Giunta esecutiva dell’Unione italiana, rispettivamente Paolo Demarin e Marin Corva, non sono stati né informati né invitati a partecipare alla riunione della Consulta dell’Associazione degli appartenenti alla Comunità nazionale italiana Unione italiana con sede a Capodistria (Ui di Capodistria) svoltasi lo scorso 9 gennaio. Entrambi sono venuti a sapere dell’elezione di Astrid Del Ben nel ruolo di coordinatrice dell’Ui di Capodistria dai mezzi d’informazione.
Astrid Del Ben ci ha detto d’aver parlato con entrambi e Corva ha confermato d’essere stato contattato telefonicamente. “Abbiamo avuto una conversazione cordiale. Le ho chiesto di farmi avere per vie formali i documenti ufficiali che comprovano la sua elezione”, ha dichiarato. “Sono disponibilissimo a incontrarmi anche di persona, a patto che sia rispettata la forma. È prassi che quando qualcuno richiede per la prima volta un incontro ufficiale al presidente della Giunta esecutiva dell’Ui sia in grado di esibire le sue credenziali”, ha puntualizzato Corva.
Demarin ha rivelato di essere venuto in possesso di una copia del decreto dell’Ufficio amministrativo di Capodistria attinente alla nomina di Astrid Del Ben a coordinatrice dell’Uidi Capodistria. Ha precisato però che l’invio di un invito formale ad Astrid Del Ben a partecipare alla seduta dell’Assemblea dell’Ui in programma il 29 febbraio a Isola sarebbe dipeso sostanzialmente dalla fornitura della documentazione che ne attesta l’effettivo insediamento.
«LA NOSTRA UNITARIETÀ È FRAGILE». “Farò un giro di consultazioni, mi sentirò anche con Corva. Stiamo affrontando una situazione senza precedenti. Dal mio punto di vista e a prescindere da qualsiasi interpretazione, l’Assemblea e io nella mia veste di presidente della medesima dobbiamo assumerci una grande responsabilità, la responsabilità per tutto ciò che non è stato fatto negli anni”, ha detto Demarin. “È stato leso il principio di unitarietà. È stato dimostrato, di fatto e de iure, che la simbiosi tra le due realtà della Comunità nazionale italiana, intendo le sue massime associazioni, l’Unione italiana di Fiume e l’Unione italiana di Capodistria quale braccio operativo dell’Unione italiana di Fiume in Slovenia non ha retto. La nostra unitarietà è fragile. Dobbiamo trovare un meccanismo di vera unione delle istituzioni. Per troppi anni abbiamo lasciato che l’unitarietà di fatto sia rappresentata dalle persone che ricoprono un ruolo e non dalle funzioni che queste sono chiamate a rivestire”, si è sfogato Demarin.
“L’Assemblea – ancora Demarin – ha una responsabilità non di poco conto. I consiglieri hanno capito che la legge interpreta le cose in modo diverso da quelle che sono le regole che noi ci siamo dati al nostro interno. Se non abbiamo la forza di modificare le leggi nazionali avvalendoci di accordi politici dobbiamo rispettare le leggi vigenti. Questo però non esclude la possibilità di creare meccanismi che, nel rispetto delle leggi, ci diano la certezza di unitarietà delle due realtà associative od organizzative”. “Abbiamo aperto il vaso di Pandora. È difficile immaginare cosa può ancora accadere. Ora rischiano di emergere anche altre questioni, ad esempio, e il teme è stato trattato anche in sede di Assemblea, chi sono i soci dell’UI di Capodistria dal punto di vista formale e legale?”, ha constatato il presidente del massimo organo deliberativo dell’Unione.
COMPRESE TUTTE LE CI. Per quanto concerne lo status dei consiglieri dell’Assemblea dell’Ui eletti nelle circoscrizioni delle Comunità degli italiani di Ancarano e Bertocchi, Demarin ha rilevato che la questione è già stato trattata in occasione del dibattuto legato alla riforma dell’articolo 9 del Regolamento di procedura dell’Assemblea. “L’Ui di Fiume, a prescindere dall’Ui di Capodistria, comprende tutte le Comunità del territorio sloveno. Quando facciamo le elezioni per il rinnovo dell’Assemblea le nostre circoscrizioni corrispondono alle Ci, anche quelle in Slovenia”.
Demarin ha ammesso che a differenza di quanto successo nel caso della Comunità degli italiani di Zagabria, la cui adesione all’Ui era stata approvata dall’Assemblea, l’incorporazione di Ancarano e Bertocchi non è mai stata messa ai voti poiché le due sono elencate nel Regolamento elettorale dell’Unione e di conseguenza avvalorate dagli atti generali. “Purtroppo – ha proseguito – tutto il nostro sistema è estremamente complesso. Sono anni che tutti interpretano le carte come vogliono, che prendono posizione come gli pare. Il risultato sono proprio le situazioni come quella che stiamo vivendo con sette consiglieri hanno deliberato e nominato una persona che ora rappresenterà l’Ui di Capodistria”, ha aggiunto Demarin.

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