Minoranze al centro dell’attenzione

Inaugurato il Corso d’introduzione allo studio del diritto italiano promosso dalla Facoltà di Giurisprudenza di Fiume con il sostegno del Consolato generale d’Italia e dell’Unione Italiana

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Minoranze al centro dell’attenzione
Sandra Winkler, Norma Zani, Davide Bradanini, Dario Đerđa e Maurizio Tremul. Foto: RONI BRMALJ

Il concetto di diritto indica norme prodotte e applicate da istituzioni in base a Costituzioni, trattati e carte dei diritti. Di regola esistono due tipi di norme giuridiche: le regole, che guidano la condotta, e i principi, che sanciscono come devono essere fatte le regole. L’insieme delle norme giuridiche viene raffigurato dalla dottrina come ordinato: come un sistema. Le norme giuridiche possono essere applicate solo dopo averne interpretato le formulazioni o disposizioni in modo corretto, sulla base di competenze acquisite a livello accademico. All’inizio del loro percorso universitario agli studenti lo studio del diritto può sembrare come un labirinto inestricabile: e rischia di restarlo, senza appositi fili d’Arianna. Il Corso d’introduzione allo studio del diritto italiano promosso dalla Facoltà di Giurisprudenza (PRAVRI) dell’Università di Fiume con il sostegno del Consolato generale d’Italia a Fiume e dell’Unione Italiana, assicura agli studenti in modo semplice le basi per orientarsi nel labirinto, per percorrerlo in lungo e in largo, senza restare intrappolati.

La decima edizione del Corso è iniziata con la lezione intitolata: “I diritti delle minoranze in Italia, tra Costituzione e diritto dell’UE: una tutela multilivello?”. A trattare l’argomento è stato Francesco Deana dell’Università degli Studi di Udine. La relazione si è svolta ieri a Palazzo Modello (sede della Comunità degli Italiani di Fiume e dell’Unione Italiana). L’appuntamento è stato preceduto dalle note introduttive del preside della PRAVRI, Dario Đerđa, del console generale d’Italia a Fiume, Davide Bradanini, del presidente dell’UI, Maurizio Tremul e da Norma Zani a nome della Comunità degli Italiani di Fiume.
“Questo corso rappresenta un’opportunità per gli studenti. È un’occasione per addentrarsi nello studio comparato del diritto italiano e croato”, ha dichiarato il preside Đerđa, puntualizzando che i due Paesi sono vicini non soltanto dal punto di vista geografico, bensì anche da quello culturale ed economico. “Questo progetto – ha rilevato – è importante per almeno tre motivi. Il Corso dà la possibilità di imparare da alcuni tra i migliori professori italiani, fare tesoro delle loro esperienze e rafforzare la padronanza della terminologia giuridica italiana; di conoscere più a fondo la cultura italiana e in definitiva porge ai corsisti l’opportunità di accrescere le loro competenze e ampliare il loro bagaglio di sapere”.
Bradanini, ha definito splendida l’idea di ospitare la cerimonia inaugurale e la prima lezione del corso nel Salone delle feste della CI. “Una prova tangibile dell’attenzione che gli organizzatori prestano alla storia di questa città. L’italiano non è soltanto la lingua del primo partner commerciale e di un importante alleato della Croazia, è anche una lingua autoctona di questo Paese. E noi oggi siamo in questo Palazzo che ospita non solo la CI, ma anche l’associazione che unitariamente rappresenta gli italiani in Croazia e Slovenia”, ha dichiarato. “Negli anni – ancora Bradanini – questa iniziativa ha goduto del pieno sostegno dello Stato italiano. Con poche risorse si ottengono veramente risultati straordinari nella conoscenza di una materia complessa come il diritto italiano in lingua italiana, che non è un dettaglio”. Ha osservato che l’inizio del Corso coincide con quello di un’altra rassegna importante, curata dalla rete diplomatico-consolare italiana, ovvero la Settimana della lingua italiana nel mondo. “Un’occasione per celebrare la nostra lingua e la nostra cultura, in questo caso quella giuridica. Si potrebbe dire che quest’ultima è uno degli elementi fondanti della cultura nazionale”, ha detto Brdanini.
”Questo Corso è un’iniziativa bellissima, che a fronte di un investimento modesto produce risultati importantissimi”, ha affermato Maurizio Tremul, sottolineando che la legge 73/2001 è importante anche per poter sostenere iniziative di questo tipo. “Trattandosi di un’edizione giubilare, la decima, abbiamo chiesto agli amici della PRAVRI – ha rivelato il presidente dell’UI – d’inserire un tema anche sulle minoranze. L’altro tema è quello della sostenibilità che è al centro dell’edizione 2023 della Settimana della lingua italiana nel mondo. Uno potrebbe chiedersi cosa centrano questi due argomenti l’uno con l’altro. Centrano, perché nei programmi europei di cooperazione uno degli obiettivi è proprio quello della sostituibilità, anche quella sociale. La pertinenza d’iniziative che vanno a valorizzare gli aspetti sociali nel territorio, anche nell’ottica delle Comunità nazionali o linguistiche”. Tremul ha segnalato anche che 27 anni fa è stato approvato il Trattato italo-croato sulle minoranze e che oggi a Palazzo Modello si riunirà il Comitato di esperti del Consiglio d’Europa chiamato a valutare il VII Rapporto sull’attuazione da parte della Croazia della Carta europea delle lingue minoritarie e regionali. “La Comunità italiana è un tassello imprescindibile di quel tessuto identitario che ha la città di Fiume e questa è la nostra casa”, ha detto Norma Zani, portando i saluti della CI di Palazzo Modello. “È la casa nostra – ha proseguito – ma anche di tutti coloro che ci accompagnano e ci affiancano nel nostro impegno per mantenere viva la lingua e la cultura italiane. Il senso d’appartenenza inteso come elemento culturale e non di statualità. Per voi che studiate diritto, credo, la differenza sia molto chiara”.
Il Corso d’introduzione allo studio del diritto italiano è moderato dai professori del PRAVRI, Sandra Winkler e Vanja Smokvina. Sandra Winkler ha notato che in questi 10 anni il Corso ha visto la partecipazione di una cinquantina di professori universitari italiani ed è stato seguito da circa 200 studenti. Quest’anno i corsisti sono 25 e non si tratta esclusivamente di studenti della PRAVRI. Lo frequentano anche avvocati, notai, giudici e iscritti ad altre Facoltà. Vanja Smokvina ha inoltre ringraziato La Voce del popolo per il sostegno al progetto, salutando la direttrice dell’EDIT, Christiana Babić, presente all’inaugurazione come anche i professori Nenad Hlača e Budislav Vukas jr (iniziatore del Corso).
Il Corso si svolgerà in presenza, è accreditato con 3 crediti formativi ed è gratuito. L’iniziativa si avvale di un contributo finanziario del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale (MAECI) della Repubblica Italiana, ai sensi della Legge 21 marzo 2011, Nº 73, e successive estensioni e modificazioni, in applicazione delle Convenzioni stipulate tra il MAECI, l’UI e l’Università Popolare di Trieste.
Il Corso si concluderà il 19 ottobre al termine della lezione della prof.ssa Elisabetta Corapi (Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”): “Questioni attuali in tema di sostenibilità e mercato finanziario” (PRAVRI, aula IV, inizio alle 16 e 30). Alle 16 e 30 di oggi nell’aula IV della PRAVRI si svolgerà la lezione del professor Stefano Deplano (Università degli studi della Campagna “Luigi Vanvitelli”): “Verso un diritto civile dello sviluppo sostenibile?”. Il 18 ottobre la prof.ssa Federica Mucci (Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”) parlerà della protezione delle minoranze e del pluralismo culturale nel diritto internazionale (PRAVRI, aula blu, 16 e 30).
Il corso teorico-pratico dal titolo “Introduzione allo studio del diritto italiano” ha preso il via presso la PRAVRI nel 2014. Si rivolge principalmente ai professionisti del diritto e agli studenti di giurisprudenza, ma non solo: infatti, poiché il corso è tenuto per intero in lingua italiana, riscontra anche l’interesse degli studenti di lingue. Il corso – si legge sul sito della PRAVRI – ha come suo principale intento presentare a chi lo frequenta i fondamenti del sistema giuridico italiano, così come riconoscere il rapporto intercorrente tra il diritto italiano e quello europeo. Mediante tale corso si vuole dare l’opportunità di approfondire la conoscenza del linguaggio giuridico italiano, come anche di conoscere il diritto italiano, sottolineando altresì come esso costituisca parte integrante della cultura giuridica europea. I relatori sono illustri studiosi italiani del diritto, che spesso oltre ad essere professori universitari sono anche professionisti.

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