Stagione turistica: Croazia cara anche per i tedeschi

Prezzi più alti che in Grecia, Turchia, Spagna e Portogallo

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Stagione turistica: Croazia cara anche per i tedeschi
La spiaggia di Draga di Moschiena (Mošćenička Draga), a circa 30 chilometri a ovest di Fiume. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

L’estate sta per iniziare, anzi meteorologicamente parlando è già iniziata. In Croazia è tutto pronto per una stagione che si preannuncia da record. Ma sul comportato turistico alleggia una pesante incognita, quella dei prezzi. Nelle ultime settimane su diversi media croati sono apparse le foto di numerosi scontrini e delle lamentele, soprattutto di vacanzieri nazionali, per quanto concerne i prezzi che vengono praticati nei bar delle località di villeggiatura lungo la costa orientale dell’Adriatico. In questo senso hanno destato scalpore due esempi: come quello di Traù (Trogir), dove un cliente ha pagato 7 euro per un’acqua tonica, e quello registrato a Sebenico, dove una giovane ha pagato tre caffè la bellezza di 15,50 euro. Va detto che si tratta di esempi al limite, ma che dimostrano come alcuni proprietari dei servizi di ristorazione sono pronti a sfruttare al massimo l’imminente stagione turistica.

Rapporto Destatis

Ma che la Croazia non sia più una destinazione così vantaggiosa dal punto di vista dei prezzi, soprattutto dopo l’introduzione dell’euro avvenuta a inizio anno, lo dimostra anche il rapporto dell’Istituto tedesco di statistica (Destatis), che ha  analizzato i costi dei servizi gastronomici e degli alloggi turistici in diversi Paesi europei. L’aumento dei costi dell’energia e del cibo sta influenzando la riduzione del budget disponibile per i viaggi turistici di molte persone in Germania, sottolineano gli statistici tedeschi. “Tuttavia, soprattutto nei Paesi dell’Europa meridionale o nelle destinazioni turistiche dei Balcani, i prezzi dei servizi gastronomici o alberghieri sono significativamente più bassi rispetto alla Germania”, aggiunge Destatis.

Il livello dei prezzi in Turchia e Albania è stato il più basso tra i Paesi “esaminati” dall’Ufficio federale di statistica. In entrambi gli Stati, i prezzi dei servizi turistici erano inferiori del 56 p.c. rispetto alla Germania. In Portogallo e a Malta, i costi dei pasti nei ristoranti e del pernottamento negli hotel erano inferiori del 28 p.c. per i turisti tedeschi rispetto al loro Paese.

In Spagna, Polonia e Repubblica Ceca, nello stesso periodo (marzo di quest’anno, il mese in cui Destatis ha analizzato i prezzi), si pagava in media il 18 p.c. in meno per gli stessi servizi rispetto alla Germania. In Croazia e a Cipro, la riduzione era del 17 p.c. In Grecia, il risparmio raggiungeva addirittura il 21 per cento. Ma i prezzi sono risultati ancora più convenienti in Montenegro e Romania, dove il soggiorno in hotel e il pranzo al ristorante potevano essere il 46 per cento più economici rispetto a quelli praticati sul territorio tedesco. Secondo i dati di Destatis, la Croazia risulta essere più costosa per i turisti rispetto ai suoi concorrenti del Sud Europa, come Turchia, Grecia, Portogallo e (leggermente) Spagna.

Tra i Paesi esaminati da Destatis, l’Italia è risultata la più cara. Tuttavia, anche nello Stivale, affermano gli statistici tedeschi, i prezzi negli hotel o nei ristoranti nel periodo analizzato erano inferiore del 5 per cento rispetto alla Germania.

Nonostante i costi della vita siano aumentati notevolmente in Germania negli ultimi mesi, con l’inflazione che ha raggiunto livelli record dalla riunificazione, e nonostante le incertezze legate all’evolversi del conflitto in Ucraina, la maggior parte dei turisti tedeschi desidera godersi una vacanza estiva senza troppe preoccupazioni.  A febbraio di quest’anno è stata pubblicata l’“Analisi turistica tedesca”, un sondaggio condotto su 3.000 persone d’età superiore ai 18 anni: sei intervistati su dieci hanno dichiarato di pianificare un viaggio turistico per questa stagione.

“La top 5 delle destinazioni turistiche nel picco della stagione estiva sarà composta da Turchia, Spagna, Grecia, Egitto e Portogallo”, prevedono gli analisti dell’Istituto di statistica tedesco. La Croazia non c’è. Sarà che questa classifica è influenzata dai prezzi…

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