Sciopero. Tribunali a rischio caos

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Sciopero. Tribunali a rischio caos

Lo sciopero a oltranza degli impiegati giudiziari minaccia il normale funzionamento della magistratura, come afferma il presidente della Corte suprema? In che modo lo sciopero colpisce i cittadini? Ci sono soluzioni per porre fine all’agitazione? Una cosa è certa: i Tribunali sono pressoché paralizzati e non si fa nulla tranne che risolvere i casi urgenti, che però non sono molti. Gli avvocati e i cittadini sono vittime di questa situazione sulla quale non possono influire. I cittadini che hanno a che fare con la giustizia non possono esercitare i loro diritti, mentre gli avvocati non possono svolgere il proprio lavoro.
La paura del governo è chiaramente quella che, se cede alle richieste di aumento degli stipendi degli impiegati, possa fare seguito un effetto domino. L’Esecutivo, come ha confermato il segretario di Stato alla Giustizia, Juro Martinović, è preoccupato per la situazione nei Tribunali. Secondo Marija Antunović, del Sindacato dei dipendenti statali e locali, ci sono ancora spazi per un compromesso con il governo. Di fatto si punta almeno a un aumento dei salari più bassi, affinché, come ha detto il segretario di Stato, gli stenografi, ad esempio, arrivino a percepire 800 euro.

La situazione, comunque vada, nei Tribunali sarà drammatica nei mesi a venire. Tutti i dibattimenti e le udienze rinviati dovranno essere riprogrammati. Considerando il numero di cause che i Tribunali sono chiamati a sbrigare, tutti gli appuntamenti per l’autunno sono solitamente occupati; quindi la domanda che si pone è quanto spazio c’è per ulteriori pratiche se tutto viene ulteriormente rinviato. Kolinda Kolar, dell’Associazione dei giudici, ha fatto presente in questo contesto un altro problema: sono sempre di più i funzionari che s’interrogano sulla loro permanenza nei tribunali: “Stanno seriamente pensando di cambiare lavoro, il che è la cosa peggiore che ci possa capitare. Perché le persone sono insostituibili per noi e penso che questo sia qualcosa a cui tutti dovrebbero pensare”.

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