Sabor. Un milione di euro per le spese «extra» dei deputati

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Sabor. Un milione di euro per le spese «extra» dei deputati
Domagoj Hajduković è il deputato costato di più al Sabor. Photo: Marko Lukunic/PIXSELL

Lo stipendio dei parlamentari croati parte dai 1.800 per arrivare a 3.000 euro mensili, per una media di 2.326 euro. L’importo esatto intascato ogni mese dai singoli deputati dipende sostanzialmente dalla loro anzianità di servizio, dalle agevolazioni fiscali delle quali godono e delle imposte e sovrattasse che sono tenuti a versare rispettivamente allo Stato ovvero alle unità d’autogoverno nelle quali risiedono.
Oltre alla paga i deputati hanno diritto anche ad altre forme di remunerazione, il costo delle quali l’anno scorso è ammontato a 1,1 milioni di euro. La maggior parte di questo denaro è stato speso per le auto blu (409mila euro). A renderlo noto è stato il Sabor che ha pubblicato il dato sul suo sito Internet istituzionale. Una delle aggiunte alle quali hanno diritto i deputati è il cosiddetto forfait parlamentare (circa 200 euro al mese). Si tratta di un contributo destinato alla copertura di varie spese alle quali possono andare incontro i deputati nell’ambito dello svolgimento delle proprie mansioni istituzionali.
Quando il Sabor è riunito in sessione, abitualmente nove mesi all’anno, i parlamentari residenti fuori Zagabria intascano anche l’indennità per la vita separata (133 euro al mese). Nel 2023 ad avvalersi di questo diritto sono stati 89 deputati, per un costo complessivo di 95.840 euro. I parlamentari il cui Comune o la cui Città di residenza dista più di 50 chilometri dalla capitale hanno diritto anche alla copertura parziale delle spese per l’affitto di un alloggio (fino a 332 euro, più 66 euro per le bollette: luce, acqua, gas…). L’anno scorso il Sabor ha versato ai parlamentari 270mila euro per la copertura delle spese d’affitto e 33mila euro per il pagamento delle bollette.
Quando impiegano la loro automobile personale per motivi di servizio i deputati possono farsi rimborsare una parte della spesa (fanno testo i chilometri percorsi ed eventuali pedaggi). Nel 2023 per fare fronte a questa spesa il Sabor ha sborsato quasi 70mila euro. In alternativa i parlamentari possono viaggiare sui mezzi di trasporto pubblici e farsi rimborsare il biglietto. A questa soluzione sono ricorsi l’anno scorso 21 deputati (su 151), per una spesa complessiva di 3.460 euro. Sono stati una cinquantina, invece, i parlamentari che hanno viaggiato per motivi di servizio in aereo, maturando così il diritto al rimborso del costo del biglietto. In questo modo sono stati spesi 151mila euro versati all’Erario dai contribuenti. Per il pernottamento dei deputati negli alberghi sono stati spesi ulteriori 100mila euro e per le diarie altri 37.700 euro. Ulteriori 5.500 euro sono stati risarciti ai deputati per le spese l
dovute all’uso (durante i viaggi ufficiali) di taxi, per il pagamento del parcheggio, l’acquisto delle vignette autostradali, il noleggio di automobili e provvigioni bancarie.
Il deputato che è costato di più al Sabor (oltre 34mila euro, di cui 14.400 per i biglietti aerei e 6.700 per gli alberghi) è stato Domagoj Hajduković (Socialdemocratici). Essendo incluso in molti gruppi d’amicizia interparlamentari e gruppi di lavoro viaggia spesso all’estero. Sul podio troviamo anche Davor Bernardić, (Socialdemocratici, 27.770 euro) e Davor Ivo Stier (HDZ, 25.300 euro). Seguono Zvonimir Troskot (Most, 23mila euro) e Marko Pavić (20mila euro). Il presidente del Parlamento, Gordan Jandroković, invece, ha speso circa 5.000 euro, di cui 1.560 per l’aereo, 2.880 per gli alberghi e 560 in diarie. Ci sono anche deputati che non hanno causato spese aggiuntive: sono in 32 e si tratta prevalentemente di persone che vivono a Zagabria o nelle immediate vicinanze della capitale croata.

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