Raduno dei fiumani. Visita guidata al cimitero di Cosala (foto)

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Raduno dei fiumani. Visita guidata al cimitero di Cosala (foto)
La messa nella Cripta del tempio di Cosala in ricordo dei defunti. Presente anche il Console generale d'Italia a Fiume, Davide Bradanini. Foto: Željko Jerneić

I cimiteri monumentali sono luoghi di memoria, contemplazione, racconto, trasformati da architetti, scultori e intagliatori in veri e propri musei a cielo aperto. Quello di Cosala, oltreché un innegabile patrimonio artistico e culturale, che si distingue per l’architettura e le sculture dei mausolei e delle tombe del periodo storicista e secessionista (stile particolarmente benvoluto dai fiumani per i motivi al femminile, le forme dolci e sinuose, i dettagli bizzarri tratti da flora e fauna esotici), custodisce per la CNI anche un profondo valore emotivo e identitario. Per tale motivo, nell’ambito del programma relativo al Raduno degli esuli fiumani nel capoluogo quarnerino di quest’anno, è stata promossa anche una visita guidata della professoressa Ingrid Sever. La sosta al camposanto, alla quale hanno partecipato anche il presidente e il segretario dell’AFIM-LCFE, rispettivamente Franco Papetti e Adriano Scabardi e Rosanna Turcinovich Giuricin, responsabile de La Voce di Fiume, ha dato modo alla numerosa comitiva di far conoscere la sua importanza storica, con le antiche e monumentali tombe delle famiglie patrizie di cui molte, ahimè, abbandonate. “Possiamo tranquillamente chiamarlo il “nostro” cimitero in quanto, dal censimento effettuato nel 1919, risultò che la maggioranza delle tombe erano scritte in italiano. E questo parla chiaro”, ha esordito la professoressa, rilevando che lo stesso venne inaugurato ufficialmente il 31 dicembre 1808 ed è uno dei cimiteri monumentali europei più antichi. Fu istituito sulla base di un progetto di Luigi Emily che immaginò anche l’area per la tumulazione dei defunti di altre confessioni religiose (ebrei, protestanti, ortodossi) e fece edificare la cappella di San Michele (distrutta durante la seconda Guerra mondiale) e gli edifici ausiliari. La parte centrale del cimitero (il cosiddetto Ferro di cavallo) e le parti periferiche furono progettate da Venceslao Celligoi e realizzate tra il 1895 e il 1915. Una ventina d’anni fa, con quello di Tersatto, il cimitero monumentale di Cosala è entrato a far parte dell’Asce (Associazione dei cimiteri significativi in Europa). Nello stesso, ha spiegato Sever, giacciono le spoglie di personalità di grandissimo rilievo quali i politici Andrea Lodovico Adamich, Erazmo Barčić, Giovanni de Ciotta, Antonio Grossich, Michele Maylender, Luigi Ossoinack, la religiosa Maria Crocifissa Cosulich, lo storico Giovanni Kobler, i pittori Giovanni Fumi e Romolo Venucci, il poeta e scrittore Osvaldo Ramous e tantissimi altri. Passeggiando tra i monumenti funerari Sever ha fatto esaustivamente sapere che molte sepolture di famiglie fiumane sono opere d’arte, veri e propri strumenti culturali di valorizzazione del territorio: i mausolei delle famiglie Gorup (1882, opera di I. Rendić), Vio-Baccarcich (1889, opera di G. Dorigo e D. Barcaglia), Steffula (1905, opera di G. Mayer), Smokvina (La Vestale addormentata, 1915, opera di I. Rendić) sono solo alcuni dei capolavori che fanno mostra di se. “Fra tutti, però, domina il mausoleo dell’imprenditore inglese Robert Whitehead, proprietario della prima fabbrica siluri al mondo, quella fiumana, costruito nel 1900 in stile secessionista dall’architetto triestino Giacomo Zammattio (autore del progetto del Liceo e degli edifici di via Dolac). Whitehead lo scelse come sua ultima dimora anche se, effettivamente, è sepolto altrove”, ha raccontato ancora Sever.

Visita guidata del cimitero accompagnati dalla prof.ssa Ingrid Sever

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