Primo giorno di scuola con il tampone a casa

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Primo giorno di scuola con il tampone a casa

Sveglia alle ore 7, colazione, lavaggio del viso e dei denti e test rapido. Se l’esito del tampone è negativo, si può andare a scuola, in caso contrario si rimane a casa. Da oggi il lunedì sarà questo per gli alunni delle scuole elementari e medie in Croazia, che dovranno effettuare il test per evitare di andare in aula infettati, ma soprattutto per evitare gli isolamenti ai compagni di classe. I tamponi antigenici sono stati consegnati agli istituti scolastici alla fine della scorsa settimana, che poi li hanno distribuiti ai ragazzi.
“Tutti gli alunni devono sottoporsi a tampone, indipendentemente dal fatto se sono vaccinati o sono guariti dal Covid”, ha spiegato il ministro della Scienza e dell’Istruzione, Radovan Fuchs, alla vigilia dell’iniziativa. “In questo modo eviteremo gli isolamenti, che rappresentano uno dei più grandi problemi per il regolare svolgimento delle lezioni in presenza”.
Ma il timore più grandi è che molti genitori rifiutino di fare il test ai propri figli. “Non c’è alcun obbligo, ma ci appelliamo al buon senso dei genitori – ha sottolineato Fuchs –. Comunque, per loro abbiamo preparato una specie di questionario, ossia una dichiarazione in cui confermeranno il rifiuto, che dovranno consegnarla a scuola. Nel caso il loro figlio non si sottoporrà a tampone e dovesse venire a contatto con un contagiato, dovrà recarsi in isolamento, mentre gli altri compagni di classe che hanno effettuato il test rapido continueranno a seguire regolarmente le lezioni”. In questo senso, Fuchs ha ricordato che il suo Ministero ha inviato delle istruzioni ai direttori delle scuole per quanto concerne i test e la comunicazione con i genitori. “Abbiamo preparato anche un video tutorial per gli alunni e i genitori”.
Il ministro della Sciena e dell’Istruzione ha parlato anche delle mascherine che i ragazzi devono indossare a scuola. “Se la situazione pandemica dovesse migliorare, esiste la possibilità che venga abolito l’obbligo di indossare il dispositivo di protezione, però ne riparleremo tra un mese”, ha concluso Fuchs.

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