Inflazione e turismo: sarà un’estate bollente

0
Inflazione e turismo: sarà un’estate bollente

La pandemia di Covid non ci ha ancora lasciato, ma sono numerose le avvisaglie di un lento ritorno alla normalità, a patto che una nuova variante non causi una nuova impennata di contagi. Gli epidemiologi sono ottimisti, anche se “non si può mai dire”, affermano. Ma la gente ormai stufa di due anni di restrizioni sta cercando di riprendere in mano la propria vita. E uno dei temi più importanti sono sicuramente le vacanze, soprattutto quelle estive. I più audaci già ora stanno prenotando le proprie ferie, con diverse offerte delle catene alberghiere, che hanno introdotto un’importante novità, ossia la possibilità di cancellare la prenotazione gratuitamente con poco anticipo, consci del fatto che nulla si piò dare scontato di questi tempi. Gli operatori turistici croati sono molto ottimisti, forti anche degli incredibili risultati ottenuti nel 2021, grazie alle poche restrizioni rispetto alla concorrenza nel Mediterraneo. Ma quest’anno i mercati italiano, spagnolo e greco sono tornati alla ribalta e di prepotenza. Molti temono che anche l’ottimo andamento della campagna vaccinale in questi Paesi, a differenza di quella croata, avrà un’importanza nella scelta della destinazione finale da parte dei vacanzieri.
Ma con le prenotazioni bisogna anche fare in fretta, perché gli aumenti e l’inflazione sono qui e, sicuramente, colpiranno anche il settore turistico-alberghiero. Lo conferma anche l’Associazione degli affittacamere privati, che raggruppa i proprietari degli appartamenti e delle case vancanze sparse sul lato orientale dell’Adriatico. La presidente Marina Nimac Kalcina, in un’intervista al quotidiano zagabrese Večernji list è conscia del fatto che i rincari “non potranno essere evitati”. “La maggiorazione dei prezzi andrà a scapito soprattutto dei clienti nazionali, ma la stagione dura soltanto alcuni mesi, i costi aumentano e i proprietari degli appartamenti devono far quadrare i conti”, ha spiegato Nimac Kalcina, la quale, però, ha reso noto un dato che fa ben sperare: “Le prenotazioni in gennaio sono a livello del 2019, ossia dell’ultimo anno pre-pandemia, quando in Croazia è stato registrato il record di presenze turistiche”.
Se il Covid non complicherà la situazione nei prossimi mesi, “esiste una grande possibilità che la prossima stagione registri un grande successo, anche se va ribadito che c’è poco interesse per i mesi pre-estivi”, ha detto la presidente dell’Associazione degli affittacamere privati.
Per quanto riguarda i prezzi, la buona notizia per i turisti croati che nel settore dell’alloggio privato i prezzi sono variegati. Nell’estate 2021 una famiglia di 4 persone poteva pagare la sistemazione in un appartamento in Dalmazia dai 70 ai 250 euro a giornata. Secondo Nimac Kalcina, quest’anno i prezzi “saliranno di circa il 20 per cento”. Andrà meglio per quanto concerne gli alberghi che in base ai contratti stipulati con i partner e le agenzie turistiche si sono obbligati a mantenere i prezzi dell’anno scorso, ai quali bisognerà addebitare l’inflazione, ma l’aumento dovrebbe aggirarsi attorno al 2-3 per cento.

Parte delle capacità è stato già venduto in base ai prezzi del 2021, mentre per quanto concerne i letti rimasti a disposizione, la maggior parte delle catene alberghiere si affida al cossidetto “revenue management”, un software che a livello quotidiano modifica i prezzi in base alla richiesta e l’offerta, ossia la disponibilità delle capacità nel proprio settore di venidita. Lo ha spiegato Veljko Ostojić, direttore dell’Associazione croata del turismo, il quale ha però voluto porre l’accento su un altro problema: “I prezzi del cibo e delle bevande nei locali che offrono il servizio à la carte, saranno sicuramente più alti rispetto all’anno scorso, anche se in questo momento è difficile quantificare la lievitazione. Ne sapremo di più traf marzo e aprile”.
Dall’altro canto, è chiaro che i turisti pagheranno di più i servizi al di fuori degli alberghi o degli appartamenti. I rincari nei ristoranti e nei bar, ad esempio, sono già una realtà. “Il caffè, il succo di frutta, la birra, sono tutti prodotti i cui prezzi sono già stati ritoccati dai bar. Ma bisogna tenere conto del fatto che i proprietari di questi locali sono stati tra i più colpiti dalla pandemia e, nonostante ciò, non hanno aumentato i prezzi finora”, ha sottolineato Nikola Eterović, presidente dell’Associazione nazionale dei ristoratori. “I rincari non potranno essere evitati, perché se non procederanno in questo modo i proprietari saranno costretti a dichiarare il fallimento”, ha aggiunto Eterović, secondo il quale un caffè che adesso costa 10 kune „dovrebbe aumentare dal 10 al 30 per cento“.
Quindi, la conclusione è che sarà sicuramente un’estate bollente sotto tutti i punti di vista, con un alto numero di presenze, ma con effetti economici tutti da vedere. Pandemia permettendo…

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display