Pola. Tutela del patrimonio naturale e culturale

Tavola rotonda alla Comunità degli Italiani riservata agli alunni della SMSI e organizzata dalla Società Dante Alighieri

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Pola. Tutela del patrimonio naturale e culturale
Bruno cergnul, Jessica Acquavita e debora radolovic (in prima fila), Silvia Buttignoni, Patrizia Bosic e Manuela Hrvatin. Foto: MARKO MRĐENOVIĆ

Bisogna proteggere il patrimonio culturale e naturale perché rappresenta la storia, l’identità e la bellezza di un paese o di una comunità. Proteggere questi beni significa preservare la nostra eredità per le future generazioni e garantire la conservazione della diversità culturale e ambientale. È questo il messaggio, forte e chiaro, che emerga dalla conferenza “Tutela del patrimonio naturale e culturale dell’Istria e sfide alla livello europeo”, tenutosi nel primo pomeriggio di ieri alla Comunità degli Italiani di Pola. Promosso dalla Società Dante Alighieri del principale centro urbano della penisola, la tavola rotonda – riservata agli alunni della SMSI “Dante Alighieri” – è stata aperta e moderata dalla presidente dell’istituzione culturale, Kristina Fedel Timovski, che ai ragazzi presenti ha spiegato che la Società Dante Alighieri è un’organizzazione senza scopo di lucro, fondata nel 1889 da un gruppo di intellettuali guidati da Giosuè Carducci con lo scopo di “tutelare e diffondere la lingua e la cultura italiane nel mondo, ravvivando i legami spirituali dei connazionali all’estero con la madre patria e alimentando tra gli stranieri l’amore e il culto per la civiltà italiana”. Fedel Timosvki ha quindi spiegato che la “Dante Alighieri”, accanto alla sede centrale di Roma, conta oggi oltre 500 comitati sparsi nel mondo. “Uno è quello di Pola”, ha proseguito, aggiungendo che il primo comitato polese dell’organizzazione fu fondato nel lontano 1917, per poi essere soppresso nel 1947. “L’odierno comitato – continua Fedel Timoskvi – nasce nel 1992 e da allora è ospitato negli spazi della CI di Pola”. Dal ‘92 a oggi la carica di presidente è stata ricoperta dalle proff. Marisa Slanina, Silvana Wruss e infine da Kristina Fedel Timovski.

Città e Regione presenti
Presentati l’organizzazione e il comitato polese della “Dante Alighieri”, l’attuale responsabile ha ceduto la parola al vicesindaco di Pola in quota CNI, Bruno Cergnul. “Ringrazio la Società Dante Alighieri di Pola che assieme alle nostre istituzioni e all’intera verticale scolastica contribuisce a mantenere viva e a promuovere la cultura e lingua italiana, una delle più parlate nel mondo”. Espressa la vicinanza della Città all’organizzazione polese, il vicesindaco ha rilevato che i corsi di italiano organizzati dal Comitato di Pola sono frequentati anche da numerosi dipendenti della pubblica amministrazione, interessati ad approfondire la conoscenza della cultura e della lingua italiane. “È un piacere essere qui con voi tutti”, ha detto, invece, la vicepresidente della Regione istriana in quota CNI, Jessica Acquavita, che ha approfittato dell’occasione per ringraziare Kristina Fedel Timovski e la “Dante” per aver dedicato la conferenza a un tema importante come il patrimonio culturale e naturale dell’Istria. Un tema solitamente non trattato dalle istituzioni della CNI, ma che riguarda tutti. “Nel suo piccolo – continua Jessica Acquavita – la Regione istriana ha fatto molto sul piano della tutela del patrimonio culturale e naturale. Abbiamo organizzato panel, aperto discussioni e attinto ai Fondi europei per realizzare i nostri progetti”. La rappresentante dell’amministrazione regionale ha aggiunto, inoltre, che l’Istria e le sue istituzioni sono consapevoli e coscienti del fatto che ci sia ancora molto da fare per l’ambiente.
“Ci stiamo lavorando – ha detto -. Oggi tocca a noi, ma domani la responsabilità sarà vostra”. Ascoltati gli interventi del vicesindaco e della vicepresidenti, Kristina Fedel Timovski ha chiamato in causa Silvia Buttignoni, direttrice di “Natura Histrica”, invitata a spiegare ai ragazzi cos’è e di cosa si occupa l’ente che dirige.

Natura Histrica vigila
“Natura Histrica è un’ente pubblico regionale responsabile della gestione di tutte le aree protette e di tutte le aree Natura 2000 dell’Istria”, ha esordito la direttrice, che ha specificato che le aree naturali protette amministrate da Natura Histrica sono 26. Sono, invece, ben 56 le aree Natura 2000 di responsabilità dell’ente. Silvia Buttignoni ha tenuto a ricordare che l’ente gestisce inoltre parte della costa, le grotte, le cavità sotterranee e i siti paleontologici istriani. La direttrice ha poi spiegato che tra le attività principali di Natura Histrica figurano la sorveglianza delle aree protette, il monitoraggio e la protezione delle specie e degli habitat naturali, l’implementazione dei programmi di gestione ambientale, la partecipazione ai progetti europei e l’organizzazione di corsi di formazione. Buttignoni ha poi svelato agli alunni qualche dettaglio sulle aree protette dell’Istria.

Patto verde europeo
Patrizia Bosich, coordinatrice regionale della Regione istriana per i programmi e i fondi europei, ha illustrato ai ragazzi il Green Deal europe (Patto Verde), ossia il pacchetto di iniziative strategiche che mira ad avviare l’Unione europea sulla strada di una transizione verde, con l’obiettivo ultimo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Spiegati gli obiettivi e i passi da compiere per raggiungerli, Patrizia Bosich si è soffermata soprattutto sul Meccanismo o Programma per una transizione giusta: uno degli strumenti fondamentali dell’Unione europea per sostenere le regioni nella transizione verso la neutralità climatica. Un programma che include anche l’Istria, visto che Pola, Albona, Arsia, Pedena, Santa Domenica e Chersano otterranno dall’omonimo Fondo europeo circa 73milioni di euro, da destinare alla decarbonizzazione del territorio. Dopo Buttignoni e Bosich è spettato a Manuela Hrvatin (guida interpretativa certificata CIG) parlare ai ragazzi, cui sono stati presentati i centri interpretativi dell’Istria (una ventina) che, come spiegato dalla relatrice, sono luoghi di incontro per la ricerca e la documentazione, l’informazione e la comunicazione delle iniziative ecomuseali, ma anche luoghi dove il patrimonio culturale locale è presentato attraverso storie e racconti e non soltanto attraverso semplici e freddi dati.

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