ROBE DE MATTEONI Tramezzani, profumo d’Italia a Pola

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ROBE DE MATTEONI Tramezzani, profumo d’Italia a Pola
Foto: nkistra.com

Se ne parlava subito dopo l’addio di Gonzalo Garcia. Lo si nominava anche dopo la sostituzione di Mislav Karoglan. Solo nel terzo atto stagionale, per quanto riguarda la panchina del Istra 1961, ecco che Paolo Tramezzani, finalmente, è sbarcato al Drosina. Il tecnico italiano subentra allo spagnolo David Català dopo due sconfitte consecutive dei gialloverdi, contro la Dinamo a Pola e contro il Rijeka a Fiume. Ma il destino di Català era già segnato prima. Forse anche da buon principio, perché le aspettative dei tifosi che potesse sviluppare un gioco simile a quello dell’amatissimo Garcia, si sono infrante con la tattica più difensivistica di Català. Non sarà un caso che l’Istra, dopo 4 partite di seguito in autunno senza segnare, ha riproposto lo stesso problema anche nelle ultime 4 gare. L’Istra non ha fatto gol, ma ancora peggio nemmeno ha avuto un tiro in porta contro la Dinamo e il Rijeka. Le due partite d’inizio anno hanno solo confermato i limiti che dimostra la squadra con il gioco di Català. La mancanza d’energie, come se fossimo all’ultimo turno e non all’inizio del girone, ha convinto i dirigenti dell’Istra a cambiare rotta. Appena si ingaggia già il terzo allenatore la stagione è ovviamente compromessa, ma è anche vero che ci sono ancora 15 turni e si possono cambiare molte cose in positivo…

La piazza, come sempre succede in questi casi, è divisa. Più sul nome che sul fatto se bisognasse cambiare il tecnico. Paolo Tramezzani, e questo forse è una cosa priva di logica visto che in tutti i sensi siamo vicini all’Italia, è il primo tecnico del “calcio” che sarà allenatore dell’Istra. Nei 32 anni del campionato croata varie volte si è analizzato il mercato-allenatori a Pola, perché il “vecchio” Istra e questo d’oggi cambiavano il tecnico quasi ogni anno. Mi pare strano che non ci sia stato un allenatore italiano che volesse venire in un club di prima divisione. Sia come sia, Paolo Tramezzani non è nuovo a esperienze in Croazia, perché tre anni fa venne ingaggiato dall’Hajduk. Fece bene portando gli spalatini in Europa, che non era per nulla scontata prima del suo arrivo. Ma che tipo è Tramezzani e che cosa si può aspettare l’Istra?

Per prima cosa, mi pare importante che da giocatore abbia avuto una carriera di tutto rispetto. Cresciuto nelle giovanili dell’Inter – con i nerazzurri ha disputato due stagioni vincendo la Coppa UEFA– Tramezzani ha giocato in Serie A anche con il Piacenza e l’Atalanta. Da non dimenticare la parentesi in Premier League, dove con il Tottenham ha vinto una Coppa di Lega. La fortuna di Tramezzani, come terzino sinistro fluidificante, gli è venuta a mancare proprio nelle due grandi. Con la maglia dell’Inter ha subito un complicatissimo infortunio al polso, mentre al Tottenham fu la volta della caviglia. Uno che gioca 274 partita tra Serie A e B e in Premier League, ha un’esperienza notevole per fare l’allenatore. Tramezzani ha girato il mondo: Albania, Svizzera, Arabia Saudita, Cipro (campione) e dopo l’Italia anche la Croazia. Si capisce che il tecnico di Castelnuovo, in provincia di Reggio Emilia, ha un qualcosa che lo porta a cambiare club più di quanto lo impone la logica. Nove club in nove anni, dopo che ha lasciato la nazionale albanese guidata da De Biasi. Ciò significa forse che Tramezzani è un mister scarso? Oppure sarà forse una persona di grande temperamento, con poca volontà di assecondare le voglie dei presidenti o di procuratori influenti. Il lavoro svolto a Sion, dove era in tre occasioni, fa capire che è uno che non vuole pressioni extracalcistiche. Se non può lavorare come vuole, lui la sua integrità l’ha sempre avuta nella “scuola calcio” che ha sviluppato dal giorno del suo ritiro da giocatore. Tramezzani la sua competenza tecnica la dimostra da anni come opinionista TV e nelle testate più importanti d’Italia. La dimostrazione del fatto che non è uno che parla solo per parlare lo si capisce dopo i suoi interventi nelle analisi. Tramezzani si espone e tra gli spettatori è uno degli opinionisti piu rispettati.

L’Istra? Sarà una bella sfida per Tramezzani, perché il campionato croato è un pianeta rispetto alle piazze dove ha lavorato. Poi la piazza di Pola è specifica. Dicono i giocatori e gli addetti ai lavori che nel Centro di Valle sembra ci sia un’altra energia in allenamento, comportamenti, organizzazione. Tipico per gli allenatori che arrivano dall’Italia e per personaggi con il temperamento di Tramezzani. Sembra che l’Istra, finora spagnolo, avrà un gioco con meno possesso, più verticalizzazioni con conseguente maggiore velocità della manovra.

Che cosa vuol dire nel senso di competitività bisognerà aspettare qualche settimana e un paio di partite. I miracoli nel calcio non esistono. Ma questa “nuova energia” può fare una grande differenza nel come una squadra giochi e s’imponga agli avversari…

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