Podrute. Un sacrificio che non fu vano

La cerimonia di commemorazione nel 32º della morte di quattro ufficiali italiani e di uno francese. Presenti, tra gli altri, Valeria Baistrocchi in rappresentanza dell’Ambasciata italiana e l’ambasciatore francese Fabien Fieschi

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Podrute. Un sacrificio che non fu vano
Valeria Baistrocchi dell’Ambasciata italiana a Podrute. Foto X/Italy in Croatia

Il sacrificio degli osservatori europei fu un punto di svolta nella lotta per l’autonomia e l’indipendenza della Croazia e per il suo riconoscimento internazionale. Questa è stata la nota saliente alla cerimonia di commemorazione in occasione del 32º anniversario dell’attacco missilistico di Podrute vicino a Novi Marof, nel quale morirono cinque osservatori, di cui quattro italiani e un francese. Nel tragico evento del 7 gennaio 1992, quando un elicottero disarmato con a bordo la missione di monitoraggio europea fu abbattuto dai razzi lanciati da un MiG 21 dell’aeronautica federale jugoslava, morirono gli ufficiali italiani Enzo Venturini, Marco Matta, Silvano Natale e Fiorenzo Ramacci nonché l’ufficiale francese Jean Loup Eychenne.
Alla cerimonia nel 32° anniversario della loro morte, dinanzi alla cappella commemorativa a Podrute, sono intervenuti il ​​deputato Dražen Srpak, in rappresentanza del presidente del Sabor Gordan Jandroković, il segretario di Stato Frano Matušić, quale emissario del premier Andrej Plenković e del ministro degli Affari esteri ed europei Gordan Grlić Radman, insieme ai rappresentanti delle Ambasciate italiana e francese. Nel corso della commemorazione è stato reso omaggio ai caduti con la deposizione di corone.
Dražen Srpak ha dichiarato che gli osservatori europei, che persero la vita nel bosco vicino a Novi Marof, erano venuti come amici per aiutare la Croazia a diventare un Paese libero e indipendente. “Grazie, cari amici della Comunità europea, per averci sostenuto in quei momenti difficili e per averci aiutato nel nostro cammino per diventare un Paese libero, parte della Comunità Europea, membro della NATO e, infine, anche nell’area Schengen, il che è un grande vantaggio per tutti noi che viviamo qui”, ha sottolineato il deputato Srpak.
Frano Matušić ha parlato pure dell’importanza del sacrificio degli osservatori europei, ricordando che una settimana dopo la loro morte ebbe luogo il riconoscimento della Croazia, che spianò la strada alla trasformazione dell’intera area dell’Europa sudorientale e soprattutto portò all’indipendenza della Croazia e delle altre Repubbliche dell’ex Jugoslavia. “Aprì la strada anche alla trasformazione della Croazia, che da beneficiaria di aiuti a quel tempo è passata ad essere un Paese che fornisce aiuti e partecipa alle operazioni di pace in tutto il mondo”, ha detto il segretario di Stato Matušić.
Rendendo omaggio alle vittime dell’attacco missilistico, Valeria Baistrocchi dell’Ambasciata italiana a Zagabria ha affermato di considerare il tragico evento di Podrute un significativo contributo e una dimostrazione di solidarietà da parte della Comunità europea, mentre l’ambasciatore francese Fabien Fieschi ha sottolineato che l’ufficiale transalpino caduto fu il primo degli 86 soldati francesi morti nella guerra nell’ex Jugoslavia.

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