Il meteo è sempre un argomento di grande interesse e la meteorologia è un argomento decisamente appetibile dal punto di vista mediatico. Questo “carattere sacro” delle previsioni meteorologiche ci viene confermato dall’ospitalità fissa e imprescindibile che le previsioni hanno nei telegiornali di tutto il mondo da diversi decenni a questa parte. La televisione ha fatto guadagnare celebrità ai protagonisti del meteo, a partire dall’indimenticato colonnello Edmondo Bernacca, fino ad arrivare ai numerosi seguaci che ne hanno accolto l’eredità.
L’interesse per il meteo cresce in maniera esponenziale quando si preannunciano cambiamenti significativi delle condizioni atmosferiche. Dando credito al modello Ecmwf, pur con la dovuta cautela, il lungo periodo anticiclonico che ci accompagna da diverse settimane, infatti, potrebbe giungere al capolinea, aprendo le porte a una fase di tempo perturbato che nel mese di febbraio conquisterà principalmente l’Europa mediterranea e, di conseguenza, anche le nostre regioni. Ricorderemo che l’Ecmwf è il Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine, un’organizzazione intergovernativa sostenuta da 23 Stati membri europei (tra cui anche la Croazia) e 14 Stati cooperativi. Presso la sua sede, a Reading, in Inghilterra, uno dei maggiori complessi di supercomputer in Europa è collegato da linee di telecomunicazione ad alta velocità ai sistemi informatici dei servizi meteorologici nazionali degli Stati sostenitori. Il sistema informatico del Centro contiene, inoltre, il più grande archivio al mondo di dati numerici di previsione del tempo.
Fasi più movimentate e dinamiche
Ritornando alle previsioni del Centro europeo, occorreranno comunque diversi giorni prima che la struttura anticiclonica possa essere erosa dagli incombenti venti atlantici. La prima settimana di febbraio, pertanto, non dovrebbe portarci cambiamenti di rilievo, e dovrebbe mantenere il suo carattere anticiclonico e… tiepido. Il cambio del regime di circolazione potrebbe avvenire verso la fine della prima settimana di febbraio, ossia l’8 o il 9, quando i venti atlantici inizieranno a erodere l’anticiclone da nord verso sud. In questa fase, nella regione istro-quarnerina ci potrebbe essere un primo aumento della nuvolosità, ma a partire da sabato 10 febbraio, o eventualmente domenica 11, una perturbazione degna di questo nome, con nuvolosità e piogge diffuse, potrebbe affacciarsi anche dalle nostre parti. Le perturbazioni innescate dal flusso perturbato atlantico si dirigeranno dapprima verso il centro Europa, per poi scendere verso il bacino del Mediterraneo. Quindi, con l’apertura della “Porta Atlantica” – in gergo meteorologico questa locuzione significa che le perturbazioni in discesa dall’oceano non hanno più ostacoli per arrivare dalle nostre parti – avremo a che fare con fasi meteo decisamente più movimentate e dinamiche.
Anomalie
L’effetto più diretto sarebbe quello di avere un ritorno, dopo tanto tempo, di piogge e nevicate sui rilievi, magari con qualche sorpresa anche a bassa quota. Questo cambiamento, però, rappresenterebbe una vera e propria boccata d’ossigeno, perché non è normale avere condizioni meteo primaverili proprio nel cuore dell’inverno. Questa prolungata fase siccitosa, inoltre, tende ad aggravare la situazione dello smog nei grossi centri urbani, mentre l’inversione termica e la scarsa ventilazione facilitano la formazione di nebbie e nubi basse nelle aree di pianura e nelle valli, come nell’Istria centrale e nel Gorski kotar. Prepariamoci, quindi, a un peggioramento del tempo, ma senza troppa fretta…
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