Parrucchiera, un lavoro sì ma soprattutto una passione

A colloquio con Irena Bijelić, vincitrice del Premio alla resilienza, come miglior imprenditore della CNI

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Parrucchiera, un lavoro sì ma soprattutto una passione
Irena Bijelić durante la cerimonia di conferimento dei remi svoltasi a Valle. Foto: RONI BRMALJ

Il Premio alla resilienza, come miglior imprenditore della Comunità Nazionale Italiana, è andato a Irena Bijelić, titolare del Salone di bellezza Irena di Castelvenere dal 1991. Nata a Capodistria, l’imprenditrice si è recata a Pola per studiare come parrucchiera. Un lavoro, ma anche una passione, sviluppatasi fin dalla tenera età come una forma di tradizione familiare. “La zia fa questo lavoro e anche la mia santola a Trieste è parrucchiera. Anche mia sorella è del settore, avendo deciso di fare l’estetista e di lavorare nel campo della cura della persona”, ci ha raccontato Irena Bijelić, spiegandoci come per lei si tratti proprio di una vocazione. “Quand’ero bambina dicevo sempre che da grande avrei fatto la parrucchiera o la cantante e per un po’ di tempo ero riuscita a portare avanti entrambe le cose, cantando in una klapa”, ci dice la titolare del Salone di bellezza Irena ripercorrendo i sogni d’infanzia.

Scambi d’esperienze
Questo mestiere è stato colpito molto duramente dalla crisi del coronavirus, in quanto per un lungo periodo di tempo le misure volte a limitare il contagio hanno vietato del tutto il funzionamento di questa e di molte altre attività simili. “Una crisi dura. Diversa dalla altre nella forma, ma non tanto nella sostanza”, sottolinea Irena, che, lo ricordiamo, aveva avviato la sua attività nel 1991, mentre in Croazia stava per scoppiare la Guerra patriottica. “Siccome lavoro ormai da un po’ di tempo, le ho passate tutte. Dalla guerra, alla grave crisi economica del 2007, con la conseguente recessione e ora questa situazione”, ha confermato l’imprenditrice. Con la peculiarità, però, che durante il lockdown, imposto per contenere la pandemia, di lavoro avrebbe potuto essercene eccome. Erano infatti molti i clienti che avrebbero voluto farsi una nuova acconciatura, tagliarsi i capelli o usare qualche altro servizio del suo studio, ma le misure vietavano del tutto qualsiasi tipo di attività. “Abbiamo detto di no a tutti, nonostante le chiamate ricevute. Le disposizioni dicevano che non si doveva fare nulla e noi le abbiamo rispettate”, ci racconta Irena Bijelić.
Grazie ai suoi lunghi anni d’attività abbiamo scoperto anche come sia in parte cambiato con il passare del tempo il mercato in questo settore. Non tanto dal punto di vista dei clienti, bensì da quello di chi lavora come parrucchiere, anche fra i titolari dei saloni. Negli anni Irena Bijelić è stata infatti anche presidente della sezione di Umago dell’Associazione dei parrucchieri, con la quale, come evidenzia, in passato si facevano molte più attività di adesso, con scambi di esperienze, dimostrazioni di varie tecniche e anche gite tutti insieme.

Aggiornamento costante
“Questo lavoro è bellissimo, lo adoro, ma richiede un aggiornamento costante. Nel corso degli anni io ho avuto una ventina di apprendisti che hanno fatto scuola da me, molti dei quali hanno oggi aperto dei propri saloni. Ma oltre a insegnare al prossimo si devono anche imparare costantemente cose nuove. Negli anni ho fatto molti corsi d’aggiornamento in Italia, ma anche a Parigi, a Londra e Praga, per migliorarmi e per offrire sempre dei tagli di alto livello. Oggi c’è chi pensa che con questa condivisione di esperienze ci sia il rischio di perdere dei clienti, che potrebbero passare alla concorrenza che ora conosce i nostri trucchi, ma non è così: quasi tutti i clienti sono molto fedeli e non cambiano parrucchiera facilmente”, ha affermato l’imprenditrice premiata.
Recentemente il suo studio di Castelvenere ha iniziato a offrire anche altri servizi per la cura della persona, oltre al taglio dei capelli, come la pedicure, la cosmetica e trattamenti viso e corpo di vario tipo. “Abbiamo avuto un po’ di sfortuna, perché abbiamo iniziato a espanderci proprio all’inizio della crisi e delle chiusure. Sia le nuove assunzioni che i corsi d’aggiornamento sono stati fatti in piena pandemia”, ci racconta Irena Bijelić, che non si è però lasciata scoraggiare e aiutata dalla sua grande passione per quest’arte ha trovato il modo di andare avanti.

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