Milanović: «La Bosnia è uno Stato amico a noi vicino»

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Milanović: «La Bosnia è uno Stato amico a noi vicino»
Il Presidente Zoran Milanović Foto Željko Jerneić

“Saluto l’apertura dei negoziati per l’entrata della Bosnia ed Erzegovina nell’Unione europea”: con queste parole il presidente della Repubblica Zoran Milanović ha commentato su Facebook l’inizio della procedura con la quale i vicini della Croazia potrebbero entrare a fare parte dell’Ue.

Milanović ha poi proseguito: “La Bosnia ed Erzegovina è uno Stato amico e a noi vicino, ed è particolarmente importante il fatto che in quella nazione vivano anche cittadini, i quali sono intervenuti tra i primi in difesa della nostra Patria, insieme alla nostra gente. L’interesse nazionale della Croazia è strategico affinché la Bosnia oggi e domani diventi uno Stato stabile e ordinato per i tre popoli che la costituiscono, nella quale si garantiranno i diritti dei croati, in cui i croati continueranno a vivere e con la quale ci sarà un confine che unisce e non divide il popolo croato. La Bosnia ed Erzegovina già da tempo poteva, cosa che continuo a ribadire, iniziare i negoziati con l’Ue, se solo ci fossero state onestà e correttezza da parte della burocrazia di Bruxelles.”.

Il presidente Milanović ha in seguito spostato l’attenzione sul suo avversario politico alle imminenti elezioni parlamentari croate, Andrej Plenković: Non è solo colpa di Bruxelles. I negoziati sarebbero potuti iniziare molto prima se la Croazia, negli anni precedenti avesse avuto un governo e un primo ministro con un minimo di responsabilità politica e furbizia nazionale. La Croazia però ha avuto, e avrà ancora per poco, come premier Andrej Plenković, un vigliacco politico e un arrivista, il quale nemmeno in un momento, e ce ne sono stati, non ha osato contrastare, e Dio non voglia, rinfacciare qualcosa alle élite di Bruxelles. Per non danneggiare la propria carriera Plenković ha permesso che politici di second’ordine agissero come colonizzatori della Bosnia ed Erzegovina e imponessero regolamenti e leggi che quasi sempre hanno danneggiato il popolo croato in questo Stato. Ora i croati in Bosnia attendono i negoziati con l’Ue senza il diritto di scegliere il proprio rappresentante nella Presidenza della Bosnia ed Erzegovina, perché finora non è stato cambiata la legge elettorale”.

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