Medicina d’urgenza. «Lavoro troppo duro, serve il pensionamento anticipato»

Medicina d’urgenza. La sezione polese si è aggiunta all’iniziativa del settore che denuncia il difficile momento che sta vivendo il servizio di Pronto soccorso

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Medicina d’urgenza. «Lavoro troppo duro, serve il pensionamento anticipato»

Pola, come Fiume e altre città della Croazia, ha aderito oggi alla manifestazione organizzata dall’Istituto regionale per la Medicina d’urgenza. Con quest’iniziativa, promossa dal gruppo “HITNA 194”, si è voluto indicare sulle difficoltà che incontrano i medici nello svolgere questi lavori usuranti, per cui invocano un pensionamento anticipato. La manifestazione ha compreso l’attivazione delle sirene da parte di due autolettighe (inutile ribadire i decibel emessi), parcheggiate dinanzi all’entrata in Riva a Scoglio Olivi, a mezzogiorno in punto.
”Abbiamo deciso di organizzare quest’iniziativa a livello nazionale – così la dott. Sladjana Radoševć, a capo del Servizio di medicina d’urgenza polese –, dopo che il ministro della Sanità Vili Beroš ha fatto orecchie da mercante alle nostre richieste. In tal modo desideriamo sensibilizzare l’opinione pubblica in merito ai problemi che ci assillano. A cominciare dal fatto che ormai l’organico non è più giovanissimo e che giornalmente si trova dinanzi a nuove sfide, di natura psichica e fisica, tra l’altro per soccorrere le persone che vivono negli stabili, che sono colti da malore in spiaggia e altri tipi di interventi. Di conseguenza chiediamo un pensionamento anticipato dopo avere compiuto i 60 anni d’età. Anche se dubitiamo che questa nosta iniziativa porterà a grandi cambiamenti, comunque abbiamo voluto farci… sentire”.

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