L’inflazione in vetta alle preoccupazioni dei cittadini croati

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L’inflazione in vetta alle preoccupazioni dei cittadini croati
A essere in ansia per la spirale inflativa sono soprattutto i cittadini croati. Photo: Lovro Domitrovic/PIXSELL

L’ultima indagine Eurobarometro standard condotta nel giugno 2023 mostra che i cittadini dell’UE continuano a sostenere fortemente la transizione energetica e si aspettano notevoli investimenti nelle energie rinnovabili. Più di otto cittadini dell’UE su dieci ritengono che l’Unione debba investire in maniera massiccia nelle energie rinnovabili, come l’energia eolica e solare (85 p.c.) e che l’aumento dell’efficienza energetica degli edifici, dei trasporti e dei prodotti ci renderà meno dipendenti dai produttori d’energia non UE (82 p.c.). L’80 p.c. ritiene inoltre che gli Stati membri dell’UE dovrebbero acquistare congiuntamente energia da altri Paesi per ottenere un prezzo migliore. Inoltre l’81 p.c. degli intervistati concorda sul fatto che ridurre le importazioni di petrolio e gas e investire nelle energie rinnovabili sia importante per la nostra sicurezza generale e l’82 p.c. afferma che l’UE dovrebbe ridurre quanto prima la sua dipendenza dalle fonti energetiche russe. L’approvvigionamento energetico dell’Unione è motivo di preoccupazione per il 17 p.c. degli italiani, per il 20 p.c. dei croati e per il 23 p.c. degli sloveni.
“Gli europei – si legge nel comunicato stampa pubblicato sul sito Internet della Commissione europea – continuano ad approvare ampiamente le misure adottate dall’UE per sostenere l’Ucraina e i suoi cittadini; sostengono inoltre una maggiore cooperazione dell’UE in materia di difesa e un aumento della spesa in quest’ambito. Sebbene l’inflazione continui a destare grande preoccupazione, la percezione della situazione economica e delle aspettative economiche sta migliorando. La maggioranza degli europei ritiene che NextGenerationEU, il piano per la ripresa dell’UE da 800 miliardi di euro, possa servire a rispondere efficacemente alle attuali sfide economiche. Anche il sostegno all’euro rimane elevato”.
Finanze pubbliche
Dal punto di vista dei cittadini croati i tre temi più preoccupanti a livello comunitario sono l’inflazione (ha risposto così il 35 p.c. degli intervistati, a fronte di una media UE del 27 p.c.), la situazione internazionale (27 p.c. contro il 25 p.c.) e lo stato delle finanze pubbliche dei Paesi membri (23 p.c., contro il 15 p.c.). A livello nazionale la priorità è stata data all’inflazione (69 p.c., a fronte di una media UE del 45 p.c.), alla situazione economica (30 p.c. contro il 18 p.c.) e alla criminalità (14 p.c., contro l’8 p.c.). L’immigrazione preoccupa l’11 p.c. dei croati se si guarda alla situazione a livello UE e il 6 p.c. dell’opinione pubblica se si considerano le conseguenze che il fenomeno potrebbe avere per il Paese. Nel caso dell’Italia le preoccupazioni maggiori a livello UE riguardano l’inflazione (29 p.c.), la situazione internazionale (21 p.c.) e quella economica (20 p.c.). A livello nazionale le preoccupazioni maggiori sono connesse all’inflazione (38 p.c.), all’economia (25 p.c.) e alla disoccupazione (20 p.c. a fronte di una media UE-27 del 9 p.c.). L’immigrazione è considerata uno dei problemi prioritari dell’UE dal 18 p.c. degli italiani (a livello nazionale la percentuale dei preoccupati scende al 15 p.c.). A impensierire maggiormente gli sloveni sono l’inflazione (27 p.c.), l’approvvigionamento energetico (23 p.c., a fronte di una media UE del 16 p.c.) e l’immigrazione (22 p.c., a fronte di una media UE del 24 p.c.) se si considera il quadro comunitario. Se si parla invece della situazione in Slovenia i temi che impensieriscono di più la società sono l’inflazione (39 p.c.), la salute (37 p.c., a fronte di una media del 14 p.c.) e le pensioni (18 p.c. a fronte di una media UE del 10 p.c.). Quest’ultimo tema impensierisce (a livello nazionale) il 9 p.c. degli italiani e il 13 p.c. dei croati. A loro volta la disoccupazione impensierisce (a livello nazionale) l’11 p.c. dei croati e il 6 p.c. degli sloveni. La stabilità delle finanze pubbliche dei Paesi UE (una delle maggiori preoccupazioni dei croati a livello comunitario) impensierisce il 12 p.c. degli sloveni e il 17 p.c. degli italiani.
Fiducia altalenante
Il 47 p.c. della popolazione dell’UE si fida tendenzialmente dell’Unione, mentre il 32 p.c. tende a fidarsi piuttosto dei governi nazionali; il 45 p.c., invece, dichiara di non fidarsi in generale dell’UE. Il 45 p.c. dei cittadini ha un’immagine positiva dell’UE, il 18 p.c. un’immagine negativa e il 37 p.c. un’immagine neutra. In tutti gli Stati membri le percezioni positive superano quelle negative. Il 63 p.c. degli intervistati dell’UE dichiara di essere ottimista sul futuro dell’UE mentre il 34 p.c. dichiara di essere pessimista. Il livello di fiducia nell’UE è notevolmente aumentato nella maggior parte dei Paesi candidati rispetto all’inverno 2022-2023. Le percentuali più elevate si registrano in Albania (77 pc., +6), seguita da Bosnia ed Erzegovina (57 p.c., +7), Montenegro (54 p.c., +7), Macedonia del Nord (48 p.c., +1), Moldova (44 p.c., +2), Turchia (41 p.c., +12) e Serbia (32 p.c., +2). Nella zona euro il sostegno alla moneta unica rimane molto elevato (78 p.c. contro il 17 p.c.), mentre è leggermente inferiore per l’UE nel suo complesso (71 p.c. contro il 23 p.c.).

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