Croazia. «Eccellente» il 95 per cento delle acque di balneazione

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Croazia. «Eccellente» il 95 per cento delle acque di balneazione
A Vodizze (Vodice) in Dalmazia ancora pochi i bagnanti. Photo: Dusko Jaramaz/PIXSELL

Buone notizie per le migliaia e migliaia di vacanzieri che quest’estate affolleranno i centri di villeggiatura dell’Adriatico orientale. Non devono temere di dover fare i conti con il mare inquinato. I dati dello scorso anno sono infatti incoraggianti. Nel 2022 il 95 per cento delle acque di balneazione in Croazia è stato classificato come “eccellente” secondo l’ultima relazione annuale sulle acque di balneazione, pubblicata ieri, dall’Agenzia europea dell’Ambiente in collaborazione con la Commissione di Bruxelles che segnala ai bagnanti dove possono trovare le acque di balneazione più pulite in Europa quest’estate. Assieme alla Croazia vengono citate pure Cipro, Austria e Grecia.
Nel 2022 in Croazia è stata esaminata la qualità delle acque di 936 siti di balneazione (894 costieri e 42 nell’entroterra). Nel 95,6 per cento dei casi è risultata di alta qualità e soltanto un sito nell’entroterra del Paese ha ottenuto un voto negativo. Il monitoraggio riguarda infatti non solo siti costieri, ma anche quelli dei fiumi e dei laghi delle zone interne. Stando alla relazione annuale sulle acque di balneazione, la qualità delle acque dei siti costieri nell’Unione europea, che rappresentano i due terzi delle zone di balneazione, è generalmente migliore di quella dei fiumi e dei laghi delle zone interne. Nel 2022 la qualità dell’88,9 p.c. dei siti di balneazione costieri dell’UE è stata considerata “eccellente” rispetto al 79,3 p.c. dei siti interni.
Un livello di qualità sufficiente
Va detto che sempre lo scorso anno tutte le acque di balneazione sottoposte a valutazione a Malta, in Bulgaria, Romania, Slovenia e Lussemburgo hanno soddisfatto almeno lo standard minimo di “qualità sufficiente”. Dall’adozione della direttiva sulle acque di balneazione avvenuta nel 2006, la percentuale di siti di qualità “eccellente” è aumentata, stabilizzandosi negli ultimi anni tra l’85 p.c. e l’89 p.c. per le acque di balneazione delle zone costiere e tra il 77 p.c. e l’81 p.c. per quelle interne. Nel 2022 questo livello è stato raggiunto dall’85,7 p.c. di tutte le acque di balneazione dell’UE, mentre il 95,9 p.c. rispondeva agli standard minimi di qualità.

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