INTERVISTA Bradanini: «Un’Unione Italiana forte è una grande risorsa»

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INTERVISTA Bradanini: «Un’Unione Italiana forte è una grande risorsa»
Il console generale d'Italia a Fiume Davide Bradanini. Foto: Goran Žiković

“Il 2023 è stato un anno di intenso lavoro dell’Italia con la Comunità Nazionale Italiana, tanto che il 2023 è iniziato alla fine del 2022, con il primo esponente dell’allora nuovo governo, scaturito dalle elezioni di settembre, il sottosegretario Silli, che è venuto a inaugurare la nuova Scuola media superiore Leonardo da Vinci di Buie e in quell’occasione ha detto delle cose importanti, che sono poi state confermate dalle successive numerose visite a livello governativo, culminate con la missione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. È stato dunque un anno di intensi incontri bilaterali, che non sono solo formalità diplomatiche, come vengono spesso percepite, ma sono reali occasioni di rinnovo di un rapporto strategico tra Roma e Zagabria. Un rapporto in cui ovviamente la Comunità Nazione Italiana svolge un ruolo fondamentale. Questi incontri sono stati di grande successo dal punto di vista delle relazioni e la CNI è stata al centro degli stessi perché svolge un ruolo di ponte. Anche se dire ponte è forse riduttivo, perché trasmette un’idea di passività. La CNI invece è un soggetto politico autonomo, che collega queste due realtà esercitando, all’interno dell’attività democratica dell’Unione Italiana, una politica di crescita. Il 2023 però è stato un anno molto importante anche per quel che riguarda il mondo scolastico, uno dei nostri pilastri, dove si sono fatti progressi significativi per l’asilo di Fiume e solo qualche settimana fa si è firmato l’accordo per la definitiva realizzazione dell’asilo di Sissano, oltre alla già citata Scuola media superiore italiana di Buie”. Lo ha sottolineato il console generale d’Italia a Fiume, Davide Bradanini, con il quale abbiamo fatto una carrellata sull’anno che sta per concludersi e sul suo mandato.
Moltissime iniziative
Poi per quanto riguarda l’attività portata avanti dal Consolato generale, Bradanini ha ricordato tutta una serie di iniziative. “Il Consolato generale ha realizzato quest’anno anche numerose iniziative culturali che, come sempre, sono state seguite in modo molto approfondito dai nostri connazionali, dalla Voce del popolo. Per ricordarle molto brevemente, citerei soltanto un’importante mostra fantastica a Pola in primavera e poi la Settimana della lingua italiana nel mondo e quella della cucina italiana, in autunno, una mostra su Corto Maltese, sempre a Pola, due repliche di uno spettacolo su Margherita Hack a Fiume e Umago. Abbiamo realizzato numerose iniziative anche con l’Università di Fiume, fra cui una Giornata di studi sul nuovo pensiero italiano, etica dell’informazione e della tecnologia, con la partecipazione anche di filosofi italiani fra cui Maurizio Ferraris e Andrea Zocca; abbiamo celebrato la Giornata nazionale dello spazio, insomma, tante cose. Credo che offriamo contenuti culturali d’interesse non soltanto per la Comunità Nazionale Italiana, ma anche per la maggioranza croata. Ed è in questo modo che io concepisco il contributo del Consolato generale. Per quanto riguarda le iniziative culturali, con l’apertura a un pubblico un pochino più vasto di quello che di solito frequenta le iniziative culturali delle Comunità degli Italiani. È comprensibile, perché lo scopo principale delle Comunità è fare attività culturali e tutelare la lingua e la cultura italiana locale; e questo lo fanno in modo molto egregio, ma il Consolato generale cerca di offrire contenuti culturali contemporanei aperti anche ad un pubblico più vasto”, ha affermato Bradanini.

La mostra dedicata a Corto Maltese allestita a Pola. Foto: Goran Žiković

Spazio all’imprenditoria
“In questi mesi, però, ho partecipato in prima persona anche a tutta una serie di anniversari di rilievo di fondazione di varie Comunità degli Italiani, che mi hanno rimandato un’immagine di vitalità, di partecipazione, di attaccamento alla tradizione locale e alla tradizione italiana. Inoltre nel 2023 l’Unione italiana ha presentato all’Italia progetti nel settore imprenditoria e comunicazione per un ammontare maggiore del 40 per cento rispetto all’anno precedente. Non è soltanto una questione quantitativa, con il lancio della piattaforma Stile italiano e con numerosi altri progetti realizzati. Insieme all’imprenditoria italiana autoctona, penso al corso di formazione per imprenditori realizzato a Sissano, ai seminari offerti qualche giorno fa a Momiano, agli imprenditori italiani in corso di aggiornamento, alla collaborazione dell’Unione italiana con la Camera di Commercio italo-croata e ai premi ITER Crow Awards e anche alla scelta di dedicare un premio particolare all’imprenditoria dell’italianità autoctona. Insomma, sono tutti segnali davvero molto promettenti di un rinnovato impegno dell’Unione Italiana in questo settore davvero cruciale. Guardando al 2024, penso a un consolidamento di queste tendenze. Penso a un’Unione Italiana, a quello che percepisco in queste settimane, in questi mesi, sempre più centrata su quelli che sono i suoi obiettivi strategici e anche a un’Unione italiana che, grazie al suo impegno, grazie alla dedizione con la quale ha lavorato, può contare su risorse senza precedenti”, ha sottolineato il console generale riassumendo l’ultimo anno di intensa attività.
Nuovi servizi consolari
Nell’ultimo periodo è cambiato qualcosa anche dal punto di vista dei servizi consolari offerti. “In questo 2023 c’è stata un’importante novità della quale abbiamo un’evidenza tangibile nei contatti e nelle relazioni con i nostri connazionali in Istria, ossia la possibilità da parte dei nostri connazionali che si trovano nella circoscrizione consolare del Consolato onorario di Pola, quindi diciamo l’Istria centro meridionale, dal Quieto in giù più o meno, di fare richiesta per il passaporto presso il Consolato onorario a Pola e poi ricevere il passaporto o presso il Consolato onorario, oppure a spese loro direttamente a casa. È un’innovazione importante perché fino a settembre, appunto, il momento in cui abbiamo lanciato questa nuova possibilità, chi viveva a Pola o in altre zone dell’Istria doveva venire al Consolato generale a Fiume, cosa non agevolissima per i nostri connazionali in Istria. È un progresso importante, vorrei sottolinearlo nuovamente, e ringraziare il nostro console onorario a Pola per il lavoro aggiuntivo. Pensiamo nel 2024 di estendere gradualmente questa nuova possibilità di usufruire di un servizio consolare in questo tipo, ossia del rilascio del passaporto, anche in altre zone. Sottolineo che si tratta della possibilità di consegnare la domanda di rilascio del passaporto, che continuerà a essere rilasciato a Fiume, ma verrà poi spedito a Pola e anche presso gli altri Consolati onorari, vedremo in che ordine. Per avvicinarci sempre di più ai nostri concittadini in Croazia questa è stata l’innovazione più importante dell’anno, mentre l’anno prossimo è un anno di elezioni non solo in Croazia, ma per quel che ci riguarda anche a livello europeo, con il mio auspicio che i nostri concittadini nella circoscrizione consolare di Fiume si presentino alle urne numerosi, come hanno sempre fatto. Del resto a Fiume c’è sempre stata una partecipazione, sia alle elezioni che ai referendum, più alta rispetto alla media della partecipazione dei nostri cittadini all’estero”, ha spiegato il console generale.
La mostra Mediterranea
Il 2024 vedrà però anche altre importanti iniziative culturali. “I programmi sono molti. C’è in particolare un’iniziativa culturale di grande spessore e slancio a cui vogliamo dare attenzione mediatica e comunicativa, ossia l’esposizione qui in Croazia, prima tappa a Zagabria, seconda tappa a Fiume, di una mostra che è fisicamente in circuitazione in questo momento. È appena arrivata da Algeri e dopo la tappa croata andrà in Spagna. Si tratta di una mostra che si intitola Mediterranea, parla delle civiltà del Mediterraneo. È una mostra multimediale con la possibilità da parte dei visitatori di un’immersione olfattiva e visiva, insomma, è una mostra interessante e innovativa che parla del nostro mare comune. Arriverà a inizio anno e poi sarà a Fiume verso metà febbraio, per circa tre settimane, alla galleria Kortil, che è un’istituzione della Casa della cultura croata, con la quale collaboriamo sempre in modo molto proficuo e presso la quale abbiamo realizzato altre iniziative culturali di successo negli anni passati, come la mostra La grande bellezza sul disegno dell’automobile e la mostra sui cinquant’anni di vita di Alan Ford. È importante portare qui Mediterranea perché la Croazia è un Paese che si affaccia sull’Adriatico e ha subito lo sguardo rivolto dall’altra parte, con il mare che è stato per anni la dimensione dove si sono svolte intense relazioni storiche e culturali con l’Italia e con l’italianità per come si espresse nella storia, con il mondo latino, il mondo romanzo e quello veneziano, ma anche un rapporto che è rinnovato nel presente con quello che adesso è il suo principale partner economico e commerciale, uno dei principali investitori nel Paese e un partner strategico di primaria importanza per la Croazia. L’Italia e la Croazia non condividono un confine di terra, ma ci sono moltissimi chilometri di costa che guardano l’una verso l’altra”, ha rilevato Davide Bradanini.
Rappresentanza unitaria
Tornando poi al ruolo della Comunità Nazionale Italiana nei rapporti fra Italia e Croazia, il Console generale ha voluto ribadire l’importanza dell’unità di rappresentanza. “È un valore imprescindibile. Il fatto che la CNI si riconosca ed esprima le proprie istanze in modo democratico all’interno di un’unica istituzione unitaria che si chiama Unione italiana è di grande importanza. E peraltro il fatto che la stessa Unione italiana sia menzionata in un Trattato internazionale fra Italia e Croazia, questo è, badate, un’enorme risorsa per la Comunità Nazionale Italiana, preziosissima, che non tutte le altre Comunità nazionali in Croazia hanno ed è bene che i nostri connazionali si rendano conto del grande lavoro che è stato fatto in passato per rafforzare quest’istituzione. È l’organo rappresentativo della nostra Comunità Nazionale Italiana e ha un ruolo importante all’interno anche delle nostre normative, quindi è l’organo che presenta i progetti al Comitato di coordinamento che, come sapete, poi prende le decisioni per i progetti relativi alla Comunità Nazionale Italiana. E quindi per l’Italia, un’Unione italiana forte, autorevole, che rappresenta una Comunità nazionale, rispettata e influente nel Paese, è una grande risorsa”, ha affermato Bradanini, che ha poi spiegato come emerga quest’autorevolezza dell’Unione Italiana.
Il Trattato, pietra miliare
“Lo vediamo innanzitutto dalla capacità che ha avuto di attrarre risorse – è stato un anno record dal punto di vista economico – non solo dall’Italia. Anzi, record per quanto concerne le risorse soprattutto dalla Croazia. Questo significa che è un’istituzione influente e rispettata in questo Paese. E lo è sempre di più, anche nei territori di insediamento storico. Il lavoro che si fa per esempio insieme alla Regione istriana, alle tante amministrazioni cittadine dell’Istria, rappresenta in modo plastico la capacità dell’Unione italiana di farsi valere come realtà rappresentativa della Comunità Nazionale Italiana. Il Trattato bilaterale del 1996 è una pietra miliare per la CNI e per il rispetto della minoranza nazionale italiana in Croazia, ma anche della minoranza nazionale croata in Italia. Da allora sono stati fatti molti passi avanti nel livello di tutela, che mi sembra comunque buono, anche se non spetta a me dirlo. Ci sono naturalmente dei margini di miglioramento significativi. In occasione delle recenti visite, degli incontri degli esponenti del governo italiano e in modo più significativo della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è stato toccato proprio questo punto, ossia la necessità percepita da entrambi di fare il punto sull’attuazione di questo Trattato. Si vedrà quali saranno le modalità per farlo, ma quella sarà l’occasione, a mio avviso, per una valutazione realistica su ciò che è stato fatto e ciò che resta da fare e ciò che si può fare insieme. E ovviamente la Comunità Nazionale Italiana, attraverso Unione italiana, può giocare un ruolo importante in questo contesto, presentando le sue proposte e una sua valutazione autonoma sullo stato di attuazione del Trattato e su ciò che si può ottenere nel breve e nel medio termine. Inclusi naturalmente dei riferimenti a quello che si può fare a Fiume”, ha riferito il console generale.
Partecipazione al voto
“Abbiamo parlato dell’influenza della Comunità Nazionale Italiana e di come questa si misuri naturalmente con l’autorevolezza della Comunità stessa, di tutte le sue istituzioni, della serietà con cui lavora, dei vertici, delle persone che la compongono, ma non si può sfuggire anche da un’analisi numerica. Quindi la partecipazione al voto è un elemento essenziale per dare forza e autorevolezza alla Comunità nazionale. L’auspicio è che davvero in quest’occasione non si perda di vista quest’aspetto davvero cruciale. Registriamo che vi è effettivamente un numero crescente di nostri iscritti all’AIRE; al Consolato generale in questo momento siamo a circa 16.000 complessivamente. Circa il 90 per cento sono appartenenti alla Comunità Nazionale Italiana, gli altri sono o cittadini croati, che hanno acquisito la cittadinanza italiana per matrimonio o in altro modo, oppure nostri cittadini che si sono trasferiti in Croazia. È un fenomeno molto promettente, da un lato è conseguenza della facilità nel trasferirsi in un Paese ormai saldamente nell’Unione europea da tanti anni, un Paese con cui l’Italia condivide una valuta, con cui l’Italia non condivide più confini, nel senso che a parte questo momento di pausa temporanea, che speriamo duri il meno possibile, è sempre più facile muoversi, è sempre più facile trasferirsi e anche le procedure sono un pochino più semplici in questo Paese per farlo. Il fatto di essere primo partner commerciale e principale investitore nel Paese, naturalmente è un fattore importante che spiega una parte secondo me considerevole di questi movimenti, ossia per motivi economici, di gestione delle imprese, di lavoratori e professionisti, di manager. Inoltre il settore del turismo attrae sempre più professionisti italiani che lavorano in questo campo, in tanti alberghi lungo la costa croata. Ci sono i tanti appassionati della Croazia, pensionati che si trasferiscono qui, il che è una novità di questi ultimi anni. Un esempio plastico del potenziale che ha questa piccola comunità all’interno della più ampia Comunità italiana in Croazia, ossia degli italiani che non sono autoctoni, è il Comites. Il Comites di Fiume, che è rappresentativo appunto di entrambi i mondi. Alcuni componenti del Comites, naturalmente, sono italiani autoctoni, quindi italiani con la doppia cittadinanza italiana e croata, altri sono invece italiani che si sono trasferiti qui. Negli ultimi anni il Comites si sta ritagliando sempre di più un ruolo un po’ da ponte fra queste comunità, in questo caso davvero fa da ponte e anche di collaborazione con l’Italia su progetti nuovi, innovativi, che non fanno né le Comunità né il Consolato”, ha affermato Bradanini.
Teatro Fenice: Casa Italia
In questo contesto un’idea riguardo a quali potrebbero essere i prossimi passi avanti da fare potrebbe essere quella di creare a Fiume una specie di Casa Italia, che potrebbe avere come sede un restaurato Teatro Fenice. Uno spazio di proprietà che potrebbe risolvere tutti i problemi che la Comunità degli Italiani di Fiume si trova a dover affrontare a Palazzo Modello, e che sarebbe in un certo senso anche un ritorno alle origini, in quanto è nella Sala Bianca del Fenice che è stato fondato il Circolo italiano di cultura. Quel Teatro sarebbe inoltre anche una sede rappresentativa per l’Unione Italiana, che attualmente non ha ancora una sede di proprietà a Fiume e potrebbe ospitare non solo le opere del Dramma Italiano, ma anche tutta una serie di spettacoli di caratura mondiale, considerando che ha più del doppio dei posti a sedere dell’Ivan de Zajc.
Un investimento importante
“Sarebbe una splendida idea avere un unico luogo dove potrebbero aver sede sia le principali realtà rappresentative della Comunità Nazionale Italiana sia il Consolato generale d’Italia a Fiume. Darebbe risalto al nostro Paese. Il riferimento al Teatro Fenice è calzante, si tratta di una struttura splendida, ma purtroppo è in uno stato di decadenza; pertanto al momento non si tratta di un’opzione che è sul tavolo, perché rappresenterebbe un investimento troppo importante. Qualora si dovesse presentare questa possibilità sarò però ben lieto di discuterne con chiunque; nel breve periodo è irrealizzabile, però l’idea mi piace. Francamente credo che non sia realistico, però sarebbe splendido: ci vuole qualcuno in Italia che decida”, ha concluso il console generale d’Italia a Fiume, Davide Bradanini.

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