Influenza. Il picco alla fine di gennaio

Da metà dicembre a oggi nella Regione istriana sono stati registrati 120 casi. Vaccini ancora disponibili

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Influenza. Il picco alla fine di gennaio
Si fa ancora in tempo a vaccinarsi contro l’influenza. Foto: ROBERT ANIC/PIXSELL

Da metà dicembre a oggi l’Istria ha quantificato 120 casi conclamati di influenza, che tradotti in termini di analisi prodotte dagli epidemiologi, parlano di una stagione influenzale in pieno corso, ma non esageratamente intensa. Al momento è difficile prevedere quando ci sarà il picco, però è tuttavia probabile che nelle prossime settimane si verificherà ancora una circolazione sostenuta dei virus respiratori, specie con la riapertura delle scuole. Il picco influenzale nel caso del nostro territorio è previsto per la fine di gennaio, eventualmente in febbraio, sempre che l’azione degli agenti patogeni possa dimostrarsi prevedibile. Tutto questo lo dicono all’Istituto regionale per la salute pubblica da dove comunicano che i vaccini sono tuttora disponibili per tutti gli interessati. Pure l’Ospedale di Pola ha la propria statistica che parla, almeno finora, di 21 casi di influenza che hanno richiesto trattamento e cure ospedaliere per conseguenze, sfociate anche in polmoniti.

Grippe, Covid, percosse…
La stagione delle malattie respiratorie, nel corso delle ultime due settimane ha fatto aumentare la mole di lavoro al pronto soccorso, in pediatria e nel Reparto malattie infettive a causa proprio dell’influenza, ma anche del Covid. Quanto alla pertosse, invece, non vi è predominio, non almeno tra gli ospedalizzati per problemi alle vie respiratorie. Non per nulla, però, le visite ai pazienti si stanno svolgendo a ranghi ridotti concedendo una presenza alla volta per ciascun degente. Gli ambulatori generici hanno nel frattempo registrato in totale un centinaio di casi d’influenza. La dott.ssa Jasna Valić, responsabile del Servizio epidemiologico del suddetto Istituto ha formulato paragoni che potrebbero risultare rassicuranti, ma soltanto in parte: i 120 casi di quest’anno dimostrano un quadro epidemico decisamente migliore di quello avuto nello stesso periodo dell’anno passato quando erano stati annotati ben 190 casi. Ma si sa che l’influenza può durare con ultimi colpi di coda verificabili anche fino al mese di maggio. In assenza di previsioni attendibili, prevenzione è la parola d’ordine. Coloro che ancora non si sono sottoposti al vaccino lo potranno sempre fare. Non è ancora troppo tardi. All’Istituto valutano pure che il virus influenzale non sia prevalente rispetto al Sars-Cov-2, ma che sembra marciare a braccetto con il “collega” Covid, non più quello “brutale” che per qualche anno ha scombussolato il pianeta, ma una forma meno patogena che comunque arreca noia. Il mese di maggio 2023 aveva visto proclamare la fine dell’epidemia, depennare le misure coercitive e gli isolamenti obbligatori. E anche ora, da quando sono state tolte le mascherine continua a circolare un po’ di tutto fino a generare una considerevole incidenza delle sindromi simil-influenzali che stanno mettendo a letto la gente.

Sintomi analoghi
Covid e influenza stanno presentando sintomi analoghi, secondo le deduzioni di Jasna Valić, e, a volte si possono confondere. Da quanto appurato quest’anno, in Istria, il quadro clinico degli influenzati è tipico: improvviso rialzo febbrile (fino a 38-40 gradi), sintomi a carico delle vie respiratorie (tosse, starnuti, mal di gola, lacrimazione, naso chiuso o che cola) e manifestazioni generali a carico dell’intero organismo (brividi, febbre, cefalea, dolori ossei e muscolari diffusi, senso di spossatezza e di malessere generale). Quanto al Covid, si gioca con più fantasia: non necessariamente perdita del gusto e dell’olfatto, non sempre un elevato stato febbrile, sintomi irrilevanti, ma anche severi perché il Covid si inserisce, comunque trasversalmente in questo contesto di sintomi tipici e ha, inoltre, le cosiddette forme asintomatiche e pur sempre contagiose. Come dedotto da Jasna Valić, soltanto i test specifici possono confermare una diagnosi con certezza assoluta.

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