I membri della Commissione parlamentare per la famiglia, i giovani e lo sport si sono detti spiacevolmente sorpresi della decisione presa dal giudice istruttore del Tribunale conteale di Fiume nel caso riguardante un 85.enne sospettato di violenza sessuale su un minore di 15 anni. Ebbene il giudice non ha imposto il carcere preventivo per il sospetto pedofilo, come richiesto dalla Procura di Stato con sede a Fiume, bensì soltanto una misura cautelare a causa dell’età e dello stato di salute dell’indagato. Il grave fatto sarebbe accaduto lo scorso 16 agosto nel territorio della Regione litoraneo-montana. La Procura di Stato dopo aver interrogato l’anziano ha proposto il carcere preventivo per il pericolo di reiterazione del reato e influenza sui testimoni.

“Siamo costretti a reagire e a sottolineare la ripetuta e incomprensibile clemenza della magistratura nei confronti degli autori di abusi sessuali su minori, soprattutto, perché come è stato affermato dai media, in questo caso il sospetto potrebbe influenzare i testimoni ed essere recidivo. Ma nonostante ciò, a causa dell’età dell’autore del reato e delle sue condizioni di salute, il giudice ha deciso di non disporre nei suoi confronti la custodia cautelare”, si legge nel comunicato diffuso dalla Commissione suddetta presieduta da Vesna Vučemilović (Sovranisti croati) nel quale si rileva altresì come non sia la prima volta che la magistratura reagisca in modo inappropriato a reati sessuali commessi a danno di persone minorenni. È stato rivolto pertanto un appello ai giudici che si occupano di casi di reati contro i minori, in particolare di vittime di abusi sessuali, affinché accettino il fatto che tali reati causano danni a lungo termine alla salute mentale e fisica della vittima e che l’intera famiglia della vittima è costretta ad affrontare le conseguenze di tali crimini. Sottolineato inoltre che non può esistere un’attenuante che possa ridurre un simile reato.